Sunday, May 29, 2005

Il Quirinale non ha sempre ragione

E’ comprensibile che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi chieda che i problemi dell’economia vengano affrontati dalle forze politiche come se invece di essere all’ultimo anno della legislatura si fosse al primo. Ciampi è un tecnico chiamato a supplire al vuoto di politica verificatosi nella lunga fase di transizione seguita al crollo della Prima Repubblica. In vita sua non ha mai dovuto affrontare una competizione elettorale. La sua scalata alla politica è sempre avvenuta per cooptazione e senza mai doversi misurare con il problema della ricerca del consenso. Ed è quindi comprensibile che chieda da tecnico di affrontare la crisi economica in chiave tecnica cancellando la politica nell’anno della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento. [leggi per intero]

Friday, May 27, 2005

Che delusione quella relazione

L’attesa è andata delusa. La montagna dell’assemblea della Confindustria ha partorito il topolino di una relazione modesta e fin troppo scontata di Luca Cordero di Montezemolo. Dal presidente degli industriali italiani non ci si aspettava la solita diagnosi dei mali dell’economia italiana accompagnata dall’ennesima richiesta di concertazione e di facilitazioni fiscali per gli imprenditori. Il centro destra chiedeva di sapere come gli industriali intendessero rimboccarsi le maniche per affrontare i problemi troppo a lungo rinviati ed ora giunti dolorosamente al pettine. Il centro sinistra pretendeva di sapere come Confindustria volesse sollecitare il governo e la stessa opposizione ad assumere misure specifiche e precise contro la recessione ed il declino. [leggi per intero]

Thursday, May 26, 2005

Montezemolo ed il patto dell’assistenza

C’è molta attesa per il discorso con cui Luca Cordero di Montezemolo apre oggi l’assemblea di Confindustria. Di fronte alla conferma dell’Ocse della recessione in atto e dello stato sempre più grave della nostra economia ci si aspetta che, ad un anno di distanza dal proprio insediamento, il massimo rappresentante degli industriali italiani illustri la propria ricetta per reagire ed uscire dalla crisi. Qualcuno ha anticipato che Montezemolo muoverà forti critiche all’operato del governo e lancerà la proposta di un “patto tra cittadini” per fermare la rovinosa caduta economica e rilanciare lo sviluppo. Non so se le anticipazioni saranno confermate e se la linea di Montezemolo sarà quella di proporre una sorta di patto sociale tra produzione e lavoro per fare fronte comune contro la crisi. Mi auguro, però, che questa idea, di per sé sacrosanta ma anche assolutamente scontata (si è mai visto che qualcuno proponga il conflitto sociale per fronteggiare le difficoltà economiche?) non sia riempita solo di buoni sentimenti e di retorica politicamente corretta. [leggi per intero]

Wednesday, May 25, 2005

L’illusione dissolta della sinistra

Gli operatori dei telegiornali pubblici e privati hanno compiuto ogni sforzo per dare l’impressione che la piazza del Campidoglio fosse traboccante di gente decisa a manifestare per la liberazione di Clementina Cantoni così come aveva fatto per le due Simone e per la Sgrena. Ma il miracolo non è riuscito. Le immagini hanno clamorosamente confermato che la piazza era semivuota, che l’appello del sindaco di Roma Walter Veltroni era caduto nel vuoto e che neppure la presenza di una delle due Simone e della stessa Sgrena era riuscito a mobilitare il popolo dei pacifisti.La morale è facile da trarre. La sinistra si impegna solo per chi impersonifica fino in fondo le proprie convinzioni ideologiche. E’ scesa in campo per le Simone e la Sgrena perché erano il simbolo del proprio antiamericanismo. Ha disertato l’appuntamento per Clementina perché la considera estranea alla propria storia ed alle proprie posizioni politiche. [leggi per intero]

Tuesday, May 24, 2005

Il mercato vale anche per il Corriere

Negli Stati Uniti un capitalista che si rispetti tiene ad inserire in bella vista nella propria biografia la storia di aver iniziato la propria attività portando i giornali nelle case. In questo modo fa sapere di aver cominciato dal nulla. E tiene a sottolineare di aver compiuto un enorme balzo sociale ed economico contando solo sulle proprie forze. L’umiltà delle origini, in altri termini, è un titolo di merito. Perché dimostra che è stato il merito a rendere possibile il balzo in avanti nella scala sociale. Nel nostro paese, invece, un capitalista per essere riconosciuto, accettato ed onorato come tale ha solo una possibilità: quella di dimostrare di essere erede di capitalisti. Se non si può dimostrare i propri quarti di nobiltà, sia essa economica, finanziaria, industriale o, più modestamente, culturale e politica, non si può essere altro che un avventuriero, un delinquente, un bandito. Insomma, o si è figli di papà, o si è figli di puttana, in base allo storico principio secondo cui dietro ogni ricchezza c’è sicuramente un grande crimine. [leggi per intero]

Monday, May 23, 2005

Izzo, un caso di autarchia culturale della sinistra

Ma perché si è fatto un gran parlare di Angelo Izzo, lo stupratore del Circeo tornato recentemente alle cronache criminali per l’assassinio di due donne? La risposta è semplice. La vicenda Izzo è un classico caso di autarchia di sinistra. Lo stupratore del Circeo, come ha dimostrato Pier Luigi Battista riesumando sul “Corriere della Sera” il carteggio tra Calvino e Pasolini, è un personaggio inventato dalla cultura di sinistra italiana. Negli anni ’70, come ha sottolineato Adriano Sofri sempre sul “Corriere della Sera”, incominciava a vacillare l’interpretazione marxista della società, quella secondo cui la borghesia era per definizione corrotta e fascista e la classe operaia, guidata dalla propria avanguardia politica e culturale, avanzata e progressista. Il massacro del Circeo, sempre a dirla con Sofri, fu una sorta di “pacco regalo” che spazzava di colpo le incertezze ed i dubbi. [leggi per intero]

Ora l’Unione si aggrappa ai cinesi

Romano Prodi è andato a Pechino a partecipare ad un seminario a porte chiuse organizzato dal governo cinese e dalle autorità dell’Unione Europea. Ci è andato seguito dal giornalista embedded de “La Repubblica” Federico Rampini. Ed a quest’ultimo ha rilasciato una intervista che meriterebbe di passare alla storia per l’impudenza e la presunzione che trasuda da ogni riga. [leggi per intero]

Friday, May 20, 2005

Un partito tutto da inventare

Il centro sinistra si lacera sulla proposta di Romano Prodi di una lista unica alle prossime elezioni. E tutto avviene, in maniera clamorosa ed inaspettata, proprio nel momento in cui il centro destra sembra ricompattarsi sulla proposta di Silvio Berlusconi di dare vita ad un partito unico della Cdl. Sembrano passati mesi e mesi da quando a lacerarsi era il centro destra traumatizzato dalla sconfitta nelle elezioni regionali. Ed il centro sinistra mostrava un volto fortemente unitario cementato dall’orgoglio e dalla soddisfazione per il ritorno alla vittoria elettorale. Invece sono passati solo pochi giorni. Ed il quadro si è ribaltato completamente. Ora è l’Unione che si disunisce e di fatto riapre la questione della prpopria leadership, mentre è la Cdl che archivia il dibattito sul leader ed incomincia ad affrontare concretamente il problema della trasformazione di una coalizione in una formazione politica unitaria. [leggi per intero]

Wednesday, May 18, 2005

Fermata la valanga che non c’era

Non è vero che la valanga rosa si è fermata a Catania. Ed è sicuramente retorico e fasullo sostenere che dopo aver vissuto la Caporetto delle regionali, il centro destra ha trovato il suo Piave alle falde dell’Etna. Molto più semplicemente il successo di Scapagnini su Bianco indica che la valanga del centro sinistra non c’è mai stata. E che il Piave della Cdl consiste nella capacità dei dirigenti dei partiti al governo di motivare i propri elettori spingendoli a non disertare le urne. Catania, allora, non è la disperata e vittoriosa battaglia d’Inghilterra del centro destra. E’ solo la dimostrazione che chi dava per smantellato il bipolarismo, liquefatto lo schieramento moderato, esaurita la leadership berlusconiana e dato per già avvenuto l’avvento al potere di Romano Prodi sbagliava in maniera tanto clamorosa da risultare addirittura ridicola. Il voto dimostra che il bipolarismo è più vivo che mai. Non solo perché è stato preceduto dalla inattesa approvazione della legge elettorale regionale che fissa lo sbarramento alla quota impossibile del cinque per cento. Ma anche perché le tante liste che hanno assunto una posizione terzista non sono riuscite a superare complessivamente neppure il due per cento dei voti. [leggi per intero]

Tuesday, May 17, 2005

Il caso personale di Montezemolo

Un operaio torinese della Fiat costa quanto dieci operai cinesi, vietnamiti, coreani. Quali provvedimenti in favore della competitività il governo avrebbe dovuto varare per colmare un divario di così gigantesca portata? La domanda va girata al presidente della Confindustria, nonché presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che si lamenta per non essere stato ascoltato quando denunciava lo stato disastroso dell’economia nazionale e chiedeva le elezioni anticipate per porre fine all’agonia. [leggi per intero]

Monday, May 16, 2005

La verità sull’euro bifronte

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non perde occasione nel difendere l’euro ed il destino europeista del nostro paese. E le argomentazioni che adduce sono tutte pienamente fondate ed assolutamente condivisibili. Senza la moneta unica i tassi d’interesse nel nostro paese sarebbero alle stelle, la lira passerebbe da una tempesta monetaria ad un’altra, il debito pubblico sarebbe da tempo finito fuori controllo. In più l’Italia fuori del contesto europeo non avrebbe granché peso nel contesto internazionale. E qualsiasi pretesa di poter trattare alla pari con la Cina per ridimensionare la portata della concorrenza spietata dei suoi prodotti sarebbe illusoria. Ciampi ha dunque ragione a difendere la scelta dell’euro. [leggi per intero]

Saturday, May 14, 2005

Ringraziamenti

Un calorosissimo benvenuto ha salutato i miei primi timidi tre giorni nella blogsfera. Da Camillo, KrilliX e WalkingClass. E da tutti voi che avete cominciato a commentare qui. Grazie dell’accoglienza. Questo scambio, immediato e continuo, comincia davvero ad incuriosirmi.

Friday, May 13, 2005

Niente soldi alle università dell’antisemitismo

E’ lodevole l’intervento compiuto dal ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti per sollecitare i rettori delle università italiane a frenare l’ondata di antisemitismo che si va diffondendo in tutti gli atenei italiani. Gli episodi di intolleranza antisemita non sono più isolati e frutto di iniziative di gruppi isolati e marginali. Stanno progressivamente diventando una sorta di norma oscena ed inaccettabile. Nascono da iniziative meditate e ben organizzate da parte di settori consistenti della popolazione universitaria. E rappresentano un fenomeno gravissimo che va contrastato prima che sia troppo tardi. L’idea che i nostri atenei diventino il teatro di continue notti dei lunghi coltelli ad opera di squadristi dell’ultrasinistra è decisamente intollerabile. Così come è inammissibile pensare che le università italiane possano tornare a rinverdire le gesta dei Guf razzisti della sinistra fascista dando spazio e legittimità ai nipoti di destra e di sinistra dei Giorgio Bocca di allora. [leggi per intero]

Thursday, May 12, 2005

Follini ermetico sull’abbonamento alle sconfitte

Marco Follini è un politico che conosce perfettamente le regole della moderna comunicazione. Le sue dichiarazioni sono sempre brevi, asciutte, scandite. E, soprattutto, semplici ed assolutamente comprensibili.Per questo ha stupito la battuta con cui ha reagito alle ultime sconfitte inanellate dal centro destra nelle amministrative della Sardegna. Il suo “non vogliamo abbonarci alla sconfitta” è stato breve, asciutto, scandito, semplice ma del tutto incomprensibile. Non perché il concetto sia astruso. E’ fin troppo normale auspicare di non continuare a perdere all’infinito. Ma perché la dichiarazione è risultata monca. Nella frase manca il seguito. Cioè l’indicazione di come il segretario dell’Udc intenda comportarsi per scongiurare l’ipotesi dell’abbonamento alle batoste elettorali. [leggi per intero]

Wednesday, May 11, 2005

Fecondazione, il quorum si avvicina

E’ importante che il leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini abbia annunciato che nel referendum sulla procreazione assistita il partito non darà indicazione di sorta ma si appellerà alla libertà di coscienza dei propri elettori. Ed è altrettanto importante che dentro Forza Italia, proprio in nome della libertà di coscienza, si stiano moltiplicando le iniziative in favore della partecipazione al voto referendario. Sia per approvare, sia per respingere la richiesta di abrogazione della legge.La presa di posizione di Fini e le tante iniziative pro-referendarie degli esponenti di Forza Italia dimostrano che non ha alcun fondamento la tesi della politicizzazione del referendum. E, soprattutto, che è assolutamente falso lo schema secondo cui il centro destra è allineato alle disposizioni delle gerarchie ecclesiastiche, mentre il centro sinistra imita in maniera compatta Zapatero e punta a sconfiggere lo schieramento clerico-conservatore. [leggi per intero]

Fini spariglia sul referendum

Il leader di Alleanza Nazionale annuncia che non diserterà le urne referendarie e parteciperà alla consultazione sulla fecondazione assistita votando tre si ed un no. Al tempo stesso precisa che il suo partito seguirà la linea della libertà di coscienza e non imporrà ai propri iscritti alcun tipo di comportamento. In questo modo Fini rompe lo schema che voleva la Cdl appiattita sulle posizioni delle gerarchie ecclesiastiche e riaccende l’interesse sulla possibilità che il referendum raggiunga il quorum.

Tuesday, May 10, 2005

Prodi, neostalinista per necessità

Passi per Armando Cossutta. Che è stato stalinista, prendeva i soldi dal Pcus per fare la rivoluzione proletaria in Italia e che continua a dichiararsi orgogliosamente comunista. Ma che bisogno c’era dei distinguo e delle critiche di Romano Prodi alla denuncia degli accordi di Yalta da parte del presidente Usa Bush?Il leader dell’Unione poteva tranquillamente tacere. Nessuno gli aveva sollecitato un parere pro o contro la spartizione dell’Europa seguita alla fine della seconda guerra mondiale. E, soprattutto, nessuno lo aveva sollecitato a riconoscere ciò che la storia ha stabilito in maniera inequivocabile (tranne per i trinariciuti alla Cossutta). E cioè che per i paesi dell’Est europeo la fine dell’occupazione nazista coincise con l’inizio della dominazione del regime totalitario comunista. [leggi per intero]

Anche in Italia, a qualcuno piace Stalin

Nel giorno delle celebrazioni a Mosca per i sessant’anni dalla sconfitta del nazismo, Romano Prodi manifesta curiose nostalgie di tipo stalinista, giustificando il patto di Yalta e rimproverando la pretesa di voler esportare la democrazia al presidente degli Stati Uniti Bush. Dietro il rigurgito filosovietico del professore non si nasconde alcuna valutazione storica, ma solo la necessità di non scontentare i comunisti di Bertinotti e Cossutta che sognano ancora l’Armata Rossa, la bandiera con la falce e martello e il mitico Baffone.

Monday, May 09, 2005

L’aggiotaggio come avvertimento

L’aggiotaggio è un reato difficilissimo da definire ed identificare con certezza . Al punto che quasi sempre le denunce in proposito non riescono ad avere un qualche seguito giudiziario. I magistrati possono anche compiere mille sforzi per raccogliere le prove del reato ma al loro impegno non corrisponde quasi mai un risultato concreto. In teoria, quindi, chi si ritrova sul capo l’accusa di aggiotaggio, può dormire sonni parzialmente tranquilli. A meno che non si tratti di un personaggio particolarmente maldestro in galera non ci finisce di certo. [leggi per intero]

Saturday, May 07, 2005

Ma la sinistra sa solo aumentare le tasse

Romano Prodi si è affrettato a smentire il programma di aumenti fiscali attribuito da “Panorama” all’Unione. Un progetto esiste, ha fatto dire il leader del centro sinistra, ma non è quello anticipato dal settimanale. Oltre tutto se l’Unione avesse voluto far filtrare al grande pubblico un disegno del genere non si sarebbe mai servito di un gironale di proprietà del presidente del Consiglio. [leggi per intero]

La vittoria di Blair rincuora Berlusconi

La terza riconferma del premier inglese dimostra che non sempre i governi in carica subiscono sconfitte alle elezioni politiche. E, come ha sottolineato il presidente della Camera Pierferdinando Casini, risveglia nel centrodestra la speranza di poter imitare i laburisti inglesi e ribaltare il trend negativo emerso dalle recenti amministrative. Tanto più che la vittoria di Blair riapre la spaccatura all’interno del centrosinistra italiano tra riformisti e sinistra antagonista.

Friday, May 06, 2005

Una svolta negativa per la sinistra

Segna una svolta l’intervento alla Camera del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul caso Calipari. Non si tratta di una svolta di politica estera. Il Cavaliere ha ribadito la piena validità dell’alleanza tra Italia e Stati Uniti, ha ripetuto che il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq avverrà solo in maniera concordata con gli alleati. Ma ha anche precisato che essere alleati non significa essere subordinati. E che il nostro paese mantiene nei confronti degli amici Usa la schiena assolutamente dritta. [leggi per intero]

Caso Calipari: l’Unione s’aggrappa alle scuse

Di fronte alla ferma e coerente posizione assunta in parlamento da Silvio Berlusconi, la sinistra rinuncia ad aggredire il governo e si riduce a chiedere nuove scuse dagli Stati Uniti per la morte del dirigente del Sismi. La richiesta ha carattere apertamente strumentale. E serve a nascondere le profonde e inconciliabili divergenze all’interno dello schieramento prodiano sulla linea da tenere nei confronti degli alleati occidentali. Mentre D’Alema fa l’amerikano, Prodi e Fassino imitano Zapatero.

Thursday, May 05, 2005

Romano Prodi, le sue illusioni e “l’amerikano” Ds

Il caso Calipari finirà come quello del Cermis. Il tempo sbiadirà il ricordo dello sfortunato agente del Sismi così come ha allentato la memoria delle vittime della funivia recisa dalla coda di un caccia Usa. Il dolore collettivo diventerà il dolore personale dei familiari. E sul tappeto rimarranno solo le questioni legate alle scelte politiche del paese. In particolare quella dell’alleanza con gli Stati Uniti, una alleanza che non è saltata a causa della drammatica vicenda del Cermis durante il governo di centro sinistra guidato da Massimo D’Alema e che non salterà per la vicenda Calipari durante il governo di centro destra di Silvio Berlusconi. [leggi per intero]

Caso Calipari: l’imbarazzo della sinistra

Bush ribadisce a Berlusconi l’apprezzamento per “l’eroe Calipari, servitore e amico degli Usa” ed aiuta il presidente del consiglio a riaffermare in Parlamento la validità dell’alleanza tra Italia e Stati Uniti. Nella sinistra scoppia il contrasto tra Prodi e D’Alema, con il professore schiacciato sulle posizioni di Rifondazione comunista e con il presidente dei Ds che non dimentica di avere fatto la guerra in Kosovo a fianco degli americani.

Wednesday, May 04, 2005

Il Mieli-bis ed il suo nuovo cerchiobottismo

Il “Mieli-uno” al Corriere della Sera venne contrassegnato dalla pratica del cerchiobottismo esterno. Nel senso che il direttore usava abilmente il giornale per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte sulla scena politica nazionale. Una volta una bordata contro il centro destra da parte dei redattori politici e giudiziari, l’altra una bordata contro il centro sinistra a cura dei propri editorialisti di scuola liberale. Il “Mieli-bis” ha invece modificato la vecchia formula del cerchiobottismo. Ormai i colpi al centro destra vengono inferti indifferentemente sia dai redattori politici e giudiziari, sia dagli editorialisti di scuola liberale. [leggi per intero]

Schiaffo europeo per la procura di Milano

Clamorosa decisione della Corte di giustizia europea che boccia il ricorso della procura di Milano contro la legge sul falso in bilancio. Esemplare il nocciolo della motivazione: “una direttiva non può avere come effetto, di per se e indipendentemente da una legge nazionale adottata per la sua attuazione, di determinare o aggravare la responsabilità penale degli imputati.” Per Milano l’ultima spiaggia adesso è la Consulta. Ogni ulteriore ricorso alla giustizia comunitaria rischia di trasformarsi in un autogol.

Tuesday, May 03, 2005

Quella fatale scelta bipartisan

Solo tre paesi al mondo si sono rifiutati di trasmettere le immagini televisive del funerale di Giovanni Paolo II. La Russia, la Cina ed il Vietnam. Sulla decisione del governo russo ha giocato l’influenza del Patriarcato ortodosso di Mosca, che ha sempre considerato il papa polacco dei cattolici il principale dei propri avversari. Su quella della Cina hanno influito i rapporti tra il Vaticano e Taiwan e le questioni legate alle due chiese cinesi. Ed infine su quella del Vietnam ha pesato la tradizione che risale al momento della cacciata degli americani da Saigon ed alla riunificazione del paese all’insegna del marxismo-leninismo di Ho Chi Min. [leggi per intero]

Calipari, vittima dell’estremismo pacifista

Le relazioni americana e italiana divergono nella ricostruzione delle ultime ore della missione di Nicola Calipari a Bagdad e anche sulla meccanica dell’incidente che portò alla morte dell’agente italiano. Ma rivelano una comune verità: il funzionario italiano fu vittima della gestione bipartisan del caso Sgrena. O meglio fu vittima di quella sindrome di Stoccolma nei confronti della sinistra che portò il governo a ripetere “l’operazione Simone” senza coinvolgere completamente gli americani. Nel timore di dover fronteggiare un assalto mediatico e di piazza da parte dei pacifisti anti-Usa in caso di fallimento della missione.

Monday, May 02, 2005

La brillante manovra delle Giovani Marmotte

Il bersaglio, spiegano, non è Berlusconi ma il bipolarismo. E l’obbiettivo, aggiungono, non è la fine del Cavaliere ma l’abolizione del maggioritario ed il ritorno al proporzionale. Ma poiché il bipolarismo è il frutto diretto del berlusconismo ed il maggioritario è lo strumento attraverso il quale il berlusconismo ed il bipolarismo si affermano, è necessario colpire, ridimensionare e progressivamente eliminare la leaderschip del Cavaliere. Forti di questo sillogismo i proporzionalisti antiberlusconiani hanno salutato con gioia la sconfitta della CdL alle amministrative ed hanno definito una operazione di alta politica quella condotta dal segretario dell’Udc Marco Follini e dal segretario del Psi Gianni De Michelis e che ha portato alla caduta del Berlusconi-bis ed alla nascita del Berlusconi-ter. [leggi tutto]

Sunday, May 01, 2005

Pannella ed il futuro dei laici

Come prova della propria volontà di passare sul serio dal bipolarismo al bipartitismo Marco Pannella chiede a Silvio Berlusconi di sottoscrivere la ripresentazione del referendum dell’abolizione della quota proporzionale presente nell’attuale sistema elettorale.L’idea, come la maggior parte di quelle di Pannella, è buona e condivisibile. Il bipartitismo non potrà mai vedere vita fino a quando il Mattarellum imporrà ai partiti di mantenere la propria struttura e la propria identità per sfruttare al meglio il 25 per cento della quota proporzionale. E visto che in Parlamento una proposta di passare dal maggioritario bastardo a quello puro non riuscirà mai a passare, tanto vale ricorrere alla volontà diretta dei cittadini. [leggi per intero]