Friday, September 29, 2006

I problemi del mezzo leader Romano Prodi

Giungono puntualmente al pettine i nodi che il centro sinistra ha intrecciato prima, durante e dopo la campagna elettorale. Quelli che riguardano la finanziaria, quelli sulla giustizia e quelli sul caso Telecom, che poi non è altro che l’ennesimo capitolo dello scontro di potere in atto ormai da tempo tra Romano Prodi ed i suoi alleati. Ognuno di questi singoli nodi ha cause diverse. Ma ognuna di queste cause è riconducibile ad una ragione di fondo rappresentata dalla inguaribile inconciliabilità tra le due componenti fondamentali dello schieramento di maggioranza, quella riformista e quella massimalista o radicale che dir si voglia. [leggi per intero]

Thursday, September 28, 2006

Il caso Telecom allarga la frattura tra le due Italie

Simul stabunt, simul cadent. Il destino di Romano Prodi e di Marco Tronchetti Provera è legato a doppio filo. E questo filo è la comune volontà di tacere su quanto non potevano non sapere sull’attività di intelligence illegale che veniva svolta dalle strutture di security da tempo ormai immemorabile. Il presidente del Consiglio avrebbe più che volentieri “irizzato” la principale azienda di telecomunicazioni del paese perché in questo modo avrebbe messo sotto il proprio controllo il “grande fratello” Telecom divenendo così il dominus incontrastato ed incontrastabile della vita politica ed economica del paese.[leggi per intero]

Wednesday, September 27, 2006

L’infamia dei pacifisti sanguinari

Chi si è affrettato a chiedere il ritiro dei soldati dall’Afghanistan dopo la notizia del tragico attentato che è costato la vita ad un nostro militare, non si rende minimamente conto delle tragiche conseguenze del suo comportamento. La prima, quella più scontata ed immediata, è di alimentare nei terroristi la sensazione di aver colpito nel segno. E di convincerli che l’unica strada per la vittoria passa attraverso nuovi e più sanguinosi attentati. Più italiani lasceranno la pelle a Kabul, questa è la convinzione che le reazioni irresponsabili nel nostro Paese radicano negli attentatori, più sarà facile convincere il governo di Roma a fare marcia indietro. Come in Iraq. [leggi per intero]

Tuesday, September 26, 2006

Il centro destra, l’eutanasia e il pluralismo

La questione dell’eutanasia apre un problema politico non solo nella maggioranza ma anche nell’opposizione. Nel centro sinistra accentua le tensioni già fin troppo marcate tra Margherita e Ds. Ed impone a Romano Prodi di uscire dalle ambiguità del “cattolico adulto” ed assumere una posizione che impegni in qualche modo il governo. Può, infatti, l’esecutivo rimane estraneo e passivo di fronte ad un tema che ha avuto come autorevole propositore addirittura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’uomo che lo schieramento di centro sinistra ha scelto come proprio rappresentante al vertice dello stato? [leggi per intero]

Il centro destra, l’eutanasia e il pluralismo

La questione dell’eutanasia apre un problema politico non solo nella maggioranza ma anche nell’opposizione. Nel centro sinistra accentua le tensioni già fin troppo marcate tra Margherita e Ds. Ed impone a Romano Prodi di uscire dalle ambiguità del “cattolico adulto” ed assumere una posizione che impegni in qualche modo il governo. Può, infatti, l’esecutivo rimane estraneo e passivo di fronte ad un tema che ha avuto come autorevole propositore addirittura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’uomo che lo schieramento di centro sinistra ha scelto come proprio rappresentante al vertice dello stato? [leggi per intero]

Monday, September 25, 2006

Prodi ed il comodo capro espiatorio

Volete sapere come andrà a finire? Andrà a finire che Romano Prodi approfitterà della bufera giudiziaria tempestivamente scoppiata nei giorni scorsi per trasformare Marco Tronchetti Provera nell’uomo nero della finanza e dell’economia nazionale. Ed in nome del fatto che né la maggioranza, né l’opposizione sono al momento pronte ad affrontare una crisi di governo, tutti si accoderanno all’esecuzione, ovviamente metaforica (almeno si spera), dell’ex presidente di Telecom. Ma una volta che Tronchetti Provera avrà svolto il ruolo di capro espiatorio salvando Prodi, centro sinistra e centro destra, il problema politico posto dalla vicenda sarà stato risolto? Ovviamente la risposta è negativa. [leggi per intero]

Friday, September 22, 2006

Ahmadinejead e il Prodi nazi-ulivista

Ci sono tre considerazioni da fare sull’incontro tra Romano Prodi ed il premier iraniano Ahmadinejad. La prima riguarda la politica interna italiana. La seconda la politica estera del bacino del Mediterraneo. La terza il tasso di incredibile cinismo messo in mostra da un presidente del Consiglio che pure si è fatto sempre banditore della sacralità dei principi etici e morali. La considerazione di politica interna riguarda la corsa allo scavalcamento in atto tra il Capo del governo ed il ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Dove va il secondo subito corre il primo. [leggi per intero]

Telecom il caso politico e quello giudiziario

Per mesi e mesi i giornali italiani sono stati riempiti dalle sbobinature delle intercettazioni telefoniche operate dalle strutture tecniche di Telecom. E sono sempre mesi che sui giornali italiani si parla, magari con molta prudenza, della eventualità che queste strutture tecniche di Telecom abbiano messo in piedi una macchina di raccolta di intercettazioni che controlla tutti i cittadini italiani e che è a disposizione di chi paga. Dopo tutto questo tempo e tutte queste chiacchiere, la magistratura milanese si è messa in movimento. E ieri ha fatto arrestare dai carabinieri l’intero vertice operativo di questa struttura. [leggi per intero]

Wednesday, September 13, 2006

Una missione da votare e da denunciare

La Casa delle Libertà non può dire no alla missione militare in Libano. Non lo può fare non perché sarebbe contraddittorio rispetto alle decisioni prese a suo tempo dal centro destra per le missioni in Afghanistan ed in Iraq. E neppure perché, come sostiene insulsamente il presidente del Consiglio, opporsi ad una scelta dell’Onu condivisa dalla Ue, significherebbe isolarsi rispetto alla comunità internazionale. In politica le contraddizioni sono un evento naturale. Ed il peso della cosiddetta comunità internazionale in politica interna è inesistente. Non può opporsi alla missione per non far mancare il sostegno politico e morale dell’intero paese, e non una parte soltanto, nei confronti dei nostri soldati inviati vicino al confine meridionale libanese. [leggi per intero]

Casini e la Cancelleria di Teheran

Nella prima metà degli anni ’30 Berlino era diventata la meta preferita dei politici delle democrazie occidentali in cerca di notorietà presso le opinioni pubbliche pacifiste dei rispettivi paesi. La tragedia della prima guerra mondiale era ancora fresca nella memoria dei popoli europei. E recarsi nella tana del dittatore tedesco in nome della necessità di privilegiare sempre e comunque il negoziato alle maniere forti era un modo comodo e sicuro di raccogliere facili consensi tra gente che non voleva ritrovarsi di nuovo in guerra. Hitler si prestava di buon grado al gioco. [leggi per intero]

Tuesday, September 12, 2006

Il caso Udc aperto e chiuso

Marco Follini sostiene che non regge più una alleanza che va da Alessandra Mussolini a Bruno Tabacci. E Pierferdinando Casini, sia pure all’interno di un discorso più ampio ed articolato, sostiene che è inaccettabile l’idea che il centro destra possa continuare a vivere e sia destinato a morire sotto il segno di Silvio Berlusconi. Le dichiarazioni dei due esponenti centristi indicano che si apre ufficialmente il “caso Udc”. Ma per chiudersi come? Nell’epoca del proporzionale la risposta sarebbe stata automatica. Addirittura scontata. Il disimpegno dell’Udc dalla Casa delle Libertà si sarebbe inevitabilmente evoluto nel passaggio del partito centrista dallo schieramento dell’opposizione a quello della maggioranza. [leggi per intero]

Friday, September 08, 2006

Un progetto per il prossimo futuro

Questo giornale ha alle spalle una storia antica e prestigiosa. E’ stato fondato su ispirazione di Cavour a Torino nel 1847. Con il compito di dare voce ai liberali moderati che sostenevano l’unificazione e la modernizzazione del Paese. E da allora ad oggi, tra alterne fortune, è stato fedele alla sua impostazione originaria difendendo sempre e comunque i valori di libertà dell’individuo e la necessità di rendere l’Italia sempre più rinnovata ed adeguata alle mutevoli esigenze dei tempi. Ma un quotidiano carico di storia e privo del presente è buono solo per i musei. Invece, anche se la testata figura a pieno titolo nelle emeroteche come uno dei più antichi e prestigiosi giornali italiani, “L’opinione delle libertà” può vantare di aver svolto e continuare a svolgere un ruolo insostituibile ed una funzione determinante nel panorama giornalistico e politico di questi anni. [leggi per intero]

Thursday, September 07, 2006

A ciascuno il proprio mestiere

E’ da escludere tassativamente che l’editoriale del Corriere della Sera in cui Sergio Romano ha sollecitato Silvio Berlusconi a concludere le vacanze in Sardegna ed a tornare sulla scena politica, sia stato commissionato dallo stesso Cavaliere. Sergio Romano è troppo serio, rigoroso ed anche molto snob da prestarsi ad una eventualità del genere. E al Cavaliere non passa neppure per la testa l’idea che la carta stampata possa avere una qualche utilità oltre quella tradizionale di incartare le uova. Ma l’effetto dell’articolo di Romano è talmente singolare da legittimare ogni tipo di sospetto e di malizia. [leggi per intero]

Wednesday, September 06, 2006

Il colpo del fantasma dei riformisti

All’inizio doveva essere di 35 miliardi di euro. Successivamente è diventata di 30 miliardi. Adesso è scesa a 27. E siamo appena alla prima settimana di settembre. Di questo passo si può ragionevolmente presumere che a dicembre, quando il provvedimento arriverà al voto finale in Parlamento, la Finanziaria sarà dimezzata, non conterrà alcun accenno alla riforma delle pensioni e non toccherà nessuno dei nodi strutturali che impediscono il risanamento dei conti pubblici e la ripresa economica. I “rigoristi” si preparano a scandalizzarsi. [leggi per intero]