Friday, May 13, 2005

Niente soldi alle università dell’antisemitismo

E’ lodevole l’intervento compiuto dal ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti per sollecitare i rettori delle università italiane a frenare l’ondata di antisemitismo che si va diffondendo in tutti gli atenei italiani. Gli episodi di intolleranza antisemita non sono più isolati e frutto di iniziative di gruppi isolati e marginali. Stanno progressivamente diventando una sorta di norma oscena ed inaccettabile. Nascono da iniziative meditate e ben organizzate da parte di settori consistenti della popolazione universitaria. E rappresentano un fenomeno gravissimo che va contrastato prima che sia troppo tardi. L’idea che i nostri atenei diventino il teatro di continue notti dei lunghi coltelli ad opera di squadristi dell’ultrasinistra è decisamente intollerabile. Così come è inammissibile pensare che le università italiane possano tornare a rinverdire le gesta dei Guf razzisti della sinistra fascista dando spazio e legittimità ai nipoti di destra e di sinistra dei Giorgio Bocca di allora. [leggi per intero]

15 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Caro direttore,
sono contrario alla sua proposta per almeno due motivi:

1) Innanzitutto i fondi alle università, per quanto mi riguarda, vanno tagliati a prescindere: non si fa il pieno di un veicolo con il serbatoio bruciato. E le università sono in queste condizioni.

2) In secondo luogo un tale provvedimento avrebbe un intento punitivo collettivo: e la colpa collettiva non esiste. Io, per esempio, che nel palazzaccio di Torino ci vado a frequentare le lezioni, sarei punito per colpa di altri.

No: per me non funziona. Si può fare una bella cosa, invece: fare una bella radiografia dei corsi di laurea, di cosa si dice a lezione, e dei materiali usati. Per capirci: se come testo del corso mi viene suggerito Politicidio di Kimmerling o Palestinesi di Baron, evidentemente il corso non ha un intento formativo ma propagandistico. A quel punto si dovrebbe iniziare a scrutare come funziona il corso e se dovesse poi risultare che a lezione vengono pronunciate frasi come "i palestinesi si difendono con il terrorismo" o "gli ebrei hanno un forte ruolo nella stampa" allora si dovranno prendere dei provvedimenti.

aa
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2:54 AM  
Anonymous Anonymous said...

è vero che la colpa collettiva non esiste. è vero che non si possono punire tutti gli studenti per le colpe di alcuni. ma tagliare la linfa vitale ai cattivi maestri può essere (seppur provocatoria) una via

3:26 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ieri sera, giovedì, anche il presidente del Senato Marcello pera, intervenendo al ricevimento dell'ambasciata di Israele per il 57 esimo anno dall'indipendenza e dalla fondazione dello stato ha portato un forte appello a tutti i rettori d'Italia perchè vigilino. In realtà leggi a tutela dell'ordine pubblico esisterebbero già anche per gli atenei. Credo che la proposta di Diaconale sia giusta perchè in Italia la gente va colpita nel portafoglio quando si vogliono affermare i principi. La stess Moratti aveva già messo delle restrizioni ai parametri per finanziare gi atenei che erano ormai diventati dei partiti con tanto di signori delle tessere

3:37 AM  
Anonymous Anonymous said...

Condivido quello che dice Basilisk, e aggiungo: bisogna privatizzare le università, renderle competitive e aperte. Così ci sarà poco spazio per i cialtroni e propagandisti e invece campi aperti per la ricerca e lo studio.

Infine: basilisk, tu parli di lezioni di biologia, pensa cosa dicono a Scienze politiche, in generale e poi a Torino in particolare...
aa
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3:59 AM  
Anonymous Anonymous said...

basilinsk: non è che sarà dura. E' proprio impossibile.
:)
aa

4:34 AM  
Blogger Arturo Diaconale said...

cari amici,
grazie per i contributi. sono interessanti e ho pensato di pubblicarli su L'opinione di domani.
da ora in poi gli interventi più significativi, se me lo consentirete, verranno pubblicati anche sul giornale cartaceo oltre che rimanere on line.

7:21 AM  
Anonymous Anonymous said...

grazie a lei direttore,
per me pubblichi pure.
aa
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7:45 AM  
Anonymous Anonymous said...

L'articolo 13 transitorio della costituzione italiana vieta la ricostituzine del Partito fascista, ebbene vietiamo allora partiti e associazioni che spalleggiano terroristi, hezbollah e feccia simile. Non è da liberali chiedere questo, lo so, ma è da coglioni continuare a finanziare associazioni e partiti di questo stampo

7:45 AM  
Anonymous Anonymous said...

Bravo direttore! Pienamente d'accordo con lei.
www.idealiberta.ilcannocchiale.it

7:45 AM  
Anonymous Anonymous said...

Caro direttore,
l'intenzione è lodevole, ma poco realistica. Siamo nel paese dei sindacati e della ricerca (o almeno lo siamo da quando c'è la destra al Governo, perchè prima si seguiva la linea del "chissenefrega").
Posso però permettermi di fare una controproposta : perchè non proponiamo un "documento di solidarietà contro gli atti antisemiti" ai nostri parlamentari. Chi non firma non prende lo stipendio. L'equazione suona bene e, pragmaticamente, neache i boatos di rifondazione oserebbero ribordarsi.Solidarietà forzata? Che importa : verba volant, scripta manent.

10:18 AM  
Anonymous Anonymous said...

Sono del tutto d'accordo nel merito. Il problema resta l'applicabilita' del principio. Circa l'agibilita' democratica delle universita' italiane, aumentare le spinte verso l'autonomia finanziaria degli atenei e' un primo, importante passo. Sul piano piu' immediatamente "repressivo", esiste la Legge Mancino, quella sull'istigazione all'odio razziale e religioso. Occorre esercitare la massima pressione possibile sui rettori perche' la facciano applicare. Bisogna poi letteralmente "braccare" i politici, soprattutto di quella sinistra in cui abitano parecchi "cattivi maestri", di ieri e oggi, per isolare gli estremisti, e togliere loro l'acqua in cui nuotano. Il tutto nella massima visibilita' mediatica.

1:50 PM  
Blogger Bauscia sez. Central Park said...

Caro Direttore,

Qui da noi a Columbia University c'e' un caso politico molto simile, anche se chiaramente sviluppatosi in modo molto piu' civile. E' dovuto a commenti antisionisti di stimati professori arabi del dipartimento studi mediorientali, e si e' inserito nel contesto delle polemiche Liberal (che dominano tutte le universita' dell'Ivy League) contro l' Academic Bill of Rights proposto da David Horowitz per garantire un insegnamento bipartisan tramite il controllo sui singoli curricula. Il risultato e' che ora a Columbia si teme un contraccolpo economico dovuto ad un calo nelle iscrizioni di studenti ebrei (e non), e ce sono tantissimi, che sarebbe la soluzione ideale. La differenza e' che qui si e' "accountable" al mercato. In Italia, nelle universita' ed in generale un po' in tutti campi (FIAT docet), no.

http://www.columbiaunbecoming.com/press.htm

9:50 PM  
Blogger Buzzurro said...

Sono scettico circa l'utilita' di questo provvedimento, che mi sembra una via di mezzo tra un embargo e una squalifica del campo di gioco per lancio di oggetti da parte della tifoseria.

L'antisemitismo e' un cancro sociale/culturale che puo' sopravvivere nelle universita' anche se la Moratti stringe un po' i cordoni della borsa.

Probabilmente sarebbe utile stringere i cordoni della borsa per tutti gli istituti universitari, per avere autonomia finanziaria degli atenei e competizione tra gli stessi.

Sono d'accordo anche sul fatto che si dimentica di applicare la legge Mancino, cosi' come altre leggi penali.

@Ilsignoredeglianelli: e' irrealistica l'applicazione dell'articolo 13. Cosi' facendo, dovrebbero abolire, tra gli altri, il PDCI.

D'accordo anche con Aa: bisogna fare lo screening dei corsi di laurea. Sai quanti casi come quello del professore antisemita dell'univ. di Cagliari salterebbero fuori.

3:49 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ho studiato Filosofia a Pisa e mi sentii offesa,lo sono ancora, quando qualche mese fa quell'Università permise senza intervenire le nefande idiozie degli studenti di stupidità e ignoranza.
Patrizia.

12:38 PM  
Anonymous Anonymous said...

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11:06 PM  

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