Thursday, March 30, 2006

Nota a margine di Ballarò

A Silvio Berlusconi si può e si deve rimproverare di non aver costruito una classe dirigente degna di questo nome nei cinque anni in cui è stato al governo. Con Silvio Berlusconi ci si può lamentare perché, a dispetto di una maggioranza larghissima e irripetibile, non ha promosso nessun profondo cambiamento nella realtà sociale e politica del Paese. Ha lasciato immutato il sistema bancocentrico che affida tutto il potere economico e finanziario (e quindi politico) ad un pugno di banchieri che rispondono solo a se stessi. [leggi per intero]

Wednesday, March 29, 2006

Le minacce spuntate della sinistra

Poggiano su un presupposto molto esile la decisione di Romano Prodi di non apparire sulle reti Mediaset e le minacce di Massimo D’Alema di costringere Silvio Berlusconi a rinunciare alle proprie aziende o ad uscire dalla vita politica. Questo presupposto è che l’Unione esca dal voto del 9 aprile non solo vincitrice, ma anche con una maggioranza talmente ampia da consentirle di sciogliere in un colpo solo il nodo del berlusconismo colpendo il Cavaliere al cuore delle sue aziende. Al momento, ovviamente, nessuno è in grado di escludere una ipotesi del genere. [leggi per intero]

Tuesday, March 28, 2006

L’opinione e una costituente per l’area liberale

Jinzo, autore di Italian Libertarians, mi chiede di commentare l’iniziativa lanciata sul suo blog di avviare dal basso la formazione di un soggetto politico in grado di riunire tutte le forze d’ispirazione liberale della Casa delle Libertà. L’idea è di mettere insieme salmoni e Pli, Pri e Liberali per l’Italia-Destra liberale, ambientalisti liberali e tutti quegli altri gruppi dell’area laica che si muovono autonomamente dentro e a cavallo del centro destra con la sola certezza che non andranno mai a sostenere la sinistra. [leggi per intero]

Monday, March 27, 2006

Ma Ciampi non ha sempre ragione

Una campagna elettorale non è una celebrazione liturgica che si svolge nel compunto silenzio dei fedeli. E’ polemica, scontro di posizioni, battaglia di idee, confronto di programmi che se non è ruvido è certamente un segno di futuri inciuci. Ma l’ipocrisia nazionale ignora questa realtà. E se il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lancia un appello ad abbassare i toni e ad occuparsi di questioni concrete, tutti si affrettano a dargli ragione lamentandosi di chi surriscalda l’atmosfera e avvelena i pozzi, e invece di mordersi la lingua e smetterla di sbraitare si comporta come un cane in chiesa. [leggi per intero]

Friday, March 24, 2006

I denti spuntati del caimano

Romano Prodi non si chiede se il film di Nanni Moretti contro Silvio Berlusconi sia esteticamente bello o brutto o moralmente accettabile o riprovevole. Potrebbe essere brutto ed eticamente valido. Oppure, come è più probabile, ben fatto ma talmente carico di odio e livore contro la persona del Cavaliere da risultare una sorta di incitamento al linciaggio. E, quindi, moralmente vergognoso. Prodi, che si professa cattolico e che qualche problema del genere se lo dovrebbe porre, ha solo una preoccupazione. “Il caimano” risulterà utile o dannoso alla campagna elettorale del centro sinistra? [leggi per intero]

Thursday, March 23, 2006

Credibilità e nuove dimissioni

La Confindustria come la Chiesa e Luca Cordero di Montezemolo come il cardinal Ruini. L’associazione degli industriali italiani e il suo Presidente hanno deciso di comportarsi in campagna elettorale come i vescovi del nostro Paese e il loro massimo rappresentante. La linea è quella della autonomia, dell’indipendenza e del rifiuto di schierarsi in favore di questo o di quello schieramento in vista del voto del 9 aprile. La posizione, anticipata dal “silenzio stampa” sollecitato da Montezemolo ai suoi associati più loquaci, è fin troppo apprezzabile. [leggi per intero]

Wednesday, March 22, 2006

La verginità perduta di Montezemolo

Non bastano le dimissioni di Diego Della Valle dal direttivo di Confindustria per riportare l’associazione degli industriali italiani in una posizione di equidistanza rispetto agli schieramenti politici in campo. La spaccatura tra il vertice dei grandi capitalisti assistiti in cerca di protezione dalla sinistra e la base di piccoli e medi imprenditori spaventati dalle minacciose promesse dell’Unione di nuove tasse, è nei fatti. E quel che è più grave, non è più componibile. Non per la presunta protervia di Silvio Berlusconi, accusato di essere andato a Vicenza con il proposito di lacerare e dividere la Confindustria. [leggi per intero]

Tuesday, March 21, 2006

L’occasione persa e il programma per un futuro diverso

Mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. La sinistra si rifiuta di applicare la regola. E reagisce male di fronte all’orso-Berlusconi che, non solo dimostra di non essere morto dopo il faccia a faccia ingessato con Romano Prodi, ma allunga zampate talmente potenti da rimettere di nuovo in discussione il risultato del voto del 9 aprile. Con l’inatteso sfogo al convegno di Confindustria, il leader della Cdl ha riaperto una partita che tutti davano ormai per persa. Lo dimostrano le reazioni preoccupate e scomposte dei dirigenti del centro sinistra. [leggi per intero]

Monday, March 20, 2006

Il terzismo ipocrita di Confindustria

Il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ha giustamente chiesto ai politici di non tirarlo per la giacca. Gli industriali italiani, ha spiegato, non intendono parteggiare per l’uno o l’altro schieramento. Ma chiedono e si aspettano da entrambi progetti e misure necessarie per favorire l’uscita dalla crisi del Paese. La richiesta di Montezemolo è sicuramente apprezzabile. Soprattutto per l’evidente intenzione di tenere fuori dalla contesa elettorale l’organizzazione unitaria degli imprenditori italiani. [leggi per intero]

Friday, March 17, 2006

L’oscuro futuro di Prodi

Il vertice di Confindustria già pregusta i cinque anni di pace sociale che la Cgil, e di conseguenza Cisl e Uil, garantiranno al “governo amico” in caso di vittoria del centro sinistra. Luca Cordero Di Montezemolo calcola che la fine degli scioperi politici scatenati nei cinque anni passati dalle confederazioni sindacali contro il governo, aiuterà le aziende a rimanere in piedi e ad essere competitive con quelle estere. E i banchieri e gli imprenditori del “salotto buono” si fregano le mani all’idea che con la futura pace sociale, con il “governo amico” e con l’emarginazione del troppo egoista Silvio Berlusconi, potranno finalmente finire quell’operazione di spartizione e spoliazione del Paese che con tanto successo avevano avviato durante gli anni dell’Ulivo. [leggi per intero]

Thursday, March 16, 2006

Ma il futuro di Prodi è inquietante

“Aridatece Tribuna Politica”! Questa è l’unica considerazione che può essere fatta dopo il primo faccia a faccia tra il detentore della Presidenza del Consiglio e del governo Silvio Berlusconi e lo sfidante Romano Prodi. Le famose regole pretese dal leader dell’Unione per confrontarsi con il leader del centro destra hanno prodotto un risultato da archeologia televisiva. Di fronte al quale la vecchia Tribuna Politica di Jader Jacobelli, quella con i giornalisti sorteggiati a fare domande, con il leader unico a rispondere e con il moderatore a moderare e non a controllare passivamente l’orologio, risulta una trovata addirittura rivoluzionaria. [leggi per intero]

Wednesday, March 15, 2006

Duello ingessato, degna conclusione della campagna anomala

Romano Prodi non voleva la conferenza stampa finale del presidente del Consiglio. Ed ha ottenuto che l’appuntamento finale della campagna elettorale venisse annullato. Non voleva che i faccia a faccia televisivi fossero organizzati sul modello di quelli che già si tengono senza tante pastoie a “Porta a porta” ed a “Matrix” nel timore di non riuscire a contenere le tracimazioni dialettiche di Silvio Berlusconi. Ed è riuscito a far fissare tali e tanti paletti, da trasformare quello che avrebbe dovuto essere il primo dei faccia a faccia decisivi della campagna elettorale in una scena fredda e statica da museo delle cere, destinata a lasciare il tempo che trova. [leggi per intero]

Chi è causa del suo male pianga se stesso

Se Paolo Mieli schiera il “Corriere della Sera” annunciando che il giornale sosterrà il centro sinistra alle prossime elezioni non fa altro che adeguarsi alla tradizione democratica e liberale dei grandi giornali dei Paesi anglosassoni. Se il Tg3 accentua in campagna elettorale la sua linea di aperto e dichiarato sostegno alla sinistra non fa altro che rappresentare una fetta della società nazionale nel quadro della corretta applicazione delle regole del pluralismo. [leggi per intero]

Monday, March 13, 2006

Berlusconi e il soviet di via Solferino

Ma è vero o non è vero che la stampa italiana è piena di comunisti? Quando Silvio Berlusconi lo afferma denunciando l’ostilità ideologica e preconcetta con cui la stragrande maggioranza dei giornali italiani parla del suo governo, le ironie si sprecano. Soprattutto gli intellettuali irridono il presidente del Consiglio, lo accusano di nutrire delle vere e proprie ossessioni. Perché i comunisti non mangiano più i bambini in quanto il comunismo è morto e non esiste più. Insomma, parafrasando all’incontrario Longanesi, Berlusconi ha sempre torto. [leggi per intero]

Friday, March 10, 2006

E’ l’ora del mea culpa per i laici dissolti

Molti amici e lettori mi chiedono di commentare la triste sorte che la formazione delle liste elettorali ha riservato agli esponenti delle formazioni dell’area laica, liberale, radicale e riformista inserite nella Casa delle Libertà. Sono stato, insieme a Davide Giacalone, uno dei fautori di una aggregazione di quest’area proprio in vista della campagna elettorale del 2006. E chi mi sollecita una opinione lo fa proprio in rapporto all’evidente fallimento del progetto, inesorabilmente certificato da una composizione delle liste che è risultata fin troppo mortificante per gli esponenti della galassia laica, liberale, radicale e socialista. [leggi per intero]

Thursday, March 09, 2006

Quella di Mieli è una dote solo negativa

Bisogna ringraziare Paolo Mieli per l’annuncio ufficiale della discesa in campo del “Corriere della Sera” in favore di Romano Prodi e del centro sinistra. Non che si nutrissero dubbi di sorta sulle preferenze politiche del quotidiano di via Solferino. L’annuncio di Mieli certifica e ufficializza un dato di fatto assodato ormai da lungo tempo. Che, però, in un paese in cui gli equivoci, le ombre e i compromessi confessati e inconfessabili abbondano, costituisce un elemento di chiarezza meritevole di essere apprezzato anche da chi non condivide la scelta in favore di Prodi. [leggi per intero]

Wednesday, March 08, 2006

Le inutili polemiche dell’Unione

Non sono un ateo devoto, un teo-con e neppure un neo-con, convinto del ruolo decisivo della religione nella società americana e (per connessione) in quella occidentale. Sono un laico non laicista che continua testardamente a credere nel principio fissato da Cavour del “libera Chiesa in libero Stato” e che non condivide le battaglie ispirate all’anticlericalismo d’annata. Soprattutto perché crede che nella società secolarizzata dell’avvio del terzo millennio i tentativi di interferenza della Chiesa lasciano il tempo che trovano. [leggi per intero]

Tuesday, March 07, 2006

Liste pronte, elezioni chiuse, futuro incerto

Le liste sono fatte, le elezioni sono praticamente concluse. La composizione del futuro Parlamento è definita al novanta per cento. Certo, rimane da sapere chi vince e chi perde. Ma si tratta di un dettaglio. E la considerazione non è affatto ironica. In primo luogo perché la questione riguarda esclusivamente il premio di maggioranza della Camera. Che apparentemente dovrebbe decidere quale dei due schieramenti vince, ma che nei fatti non decide un bel niente. Perché per la formazione della futura maggioranza contano anche i premi di maggioranza regionali del Senato. [leggi per intero]

Monday, March 06, 2006

L’utile doppiopesismo di Viale Mazzini

I dirigenti di Forza Italia si sono imbufaliti per la decisione della Rai di negare la diretta al discorso del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di fronte al Congresso Usa e di concederla per l’intervento del leader dell’Unione Romano Prodi al congresso di Rimini della Cgil. La rabbia per il “doppiopesismo” di viale Mazzini è più che giustificata. Ma non tiene conto di due questioni. La prima è che gli esponenti di Fi e del centro destra raccolgono quanto hanno seminato nei cinque anni passati. [leggi per intero]

Friday, March 03, 2006

Le anticaglie e petrelle della Cgil

Non è solo un reperto archeologico il patto di legislatura proposto al centro sinistra dal segretario della Cgil Guglielmo Epifani in caso di vittoria di Romano Prodi alle elezioni del 9 aprile. E’il segno inequivocabile che il principale sindacato italiano, quello che per decenni è stato la cinghia di trasmissione della sinistra politica, non è più capace di leggere la realtà della società nazionale. L’idea di stipulare un accordo di ferro con un governo “amico”, per garantire la pace sociale in cambio dello scaricamento dei costi della crisi economica sulle sole spalle dei ceti non sindacalizzati, risale al consociativismo degli anni ’70. [leggi per intero]

Thursday, March 02, 2006

Berlusconi da Bush, Prodi da nessuno

Dal dopoguerra alla fine del secolo scorso il nostro Paese ha avuto la fortuna di essere al tempo stesso europeista, atlantista e filo-arabo. Le condizioni geopolitiche gli consentivano di lavorare al progetto dell’integrazione economica e dell’unione politica europea, di farlo in un quadro di salda alleanza con gli Stati Uniti che si facevano carico della sicurezza militare della parte libera del Vecchio Continente e, nel contempo, di confermare la tradizione mediterranea intessendo buoni rapporti ufficiali ed ufficiosi con gli Stati e le organizzazioni del mondo arabo. [leggi per intero]

Wednesday, March 01, 2006

La faccia tosta dei filofrancesi del centro sinistra

Certo che ci vuole una bella faccia tosta a prendersela con il governo italiano se quello francese fa strame dello spirito europeo e della libertà di mercato ed innalza cortine protezionistiche ai propri confini! Soprattutto se chi se la prende con il governo di centro destra non ha fatto altro in tutti questi anni che contestare lo stesso governo per la sua scelta contraria al “modello francese”. E, in particolare, se il capofila dei critici dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi ha caratterizzato la propria attività di presidente della Commissione Ue, cioè del governo europeo, con una politica di piena e totale passività alla pretesa della Francia di subordinare sempre e comunque gli interessi europei a quelli di Parigi. [leggi per intero]