Friday, September 30, 2005

Risposta a chi chiede l’area laica

Molti lettori mi scrivono criticando la scelta di Marco Pannella e di Gianni De Michelis di dare vita ad un’area laica e socialista nel centro sinistra. Gli stessi lettori, ricordando che insieme a Davide Giacalone mi sono fatto promotore in passato della formazione di una Casa Laica all’interno del centro destra, mi sollecitano a riprendere la vecchia iniziativa seppellita dagli egoismi di partito in occasione delle elezioni regionali. [leggi per intero]

Thursday, September 29, 2005

I laici ed il chierico Scalfariano

I laici della Cdl hanno una sola caratteristica in comune: ognuno pensa per sé. Non hanno identità di gruppo ma sono degli inguaribili individualisti. Per questo sbaglia Francesco Merlo quando ironizza su “La Repubblica” sui laici della Cdl invitandoli a materializzarli, a battere un colpo ed ad imitare l’unico vero ed autentico laico esistente sulla faccia dell’Italia che risponde al nome di Eugenio Scalfari. L’errore di Merlo è duplice. Si rivolge ad un gruppo inesistente e non alle singole persone e tira in ballo un esempio assolutamente fasullo. [leggi per intero]

Wednesday, September 28, 2005

Le buffe pregiudiziali antiradicali

Clemente Mastella è, come sempre, brutale ma esplicito. Pone delle pregiudiziali di tipo ideologico e culturale all’ingresso dei radicali nel centro sinistra. Ma lascia anche intendere che sui principi si può anche transigere purché sia ben chiaro che sui posti e sui collegi non si discute. Lo Sdi vuole allearsi con Pannella per accrescere il suo peso nell’Unione? Benissimo: a condizione, spiega il segretario dell’Udeur, che non pretenda un aumento delle poltrone di sua spettanza a scapito degli altri alleati della coalizione ma dimostri concretamente di credere nel progetto radical-socialista cedendo alcuni dei suoi collegi sicuri ai candidati della rosa nel pugno. [leggi per intero]

Tuesday, September 27, 2005

Un laico-liberale alle primarie del centrodestra

Se i liberali vogliono conquistare un minimo di spazio nel panorama politico italiano non debbono far altro che presentare un proprio candidato alle primarie del centro destra. Non per competere in alcun modo con Silvio Berlusconi e con gli altri leader della Cdl. E neppure per seguire Marco Follini lungo a strada della progressiva delegittimazione del Cavaliere. Ma per marcare una presenza che mai come in questo momento può risultare decisiva per le sorti dell’attuale coalizione di governo e della stessa democrazia italiana. [leggi per intero]

Friday, September 23, 2005

Un atto obbligato di responsabilità

La sinistra fa il suo mestiere d’opposizione nel chiedere la crisi di governo e le elezioni anticipate dopo le dimissioni di Siniscalco. Non avendo la responsabilità del governo del paese può permettersi di adoperare senza limiti di sorta l’arma della demagogia a proprio vantaggio. Al centro destra, invece, si richiedono atti conseguenti alle proprie responsabilità. Senza rinvii, senza sotterfugi, senza reticenze di sorta. Da questo punto di vista la rottura compiuta dal ministro dell’Economia può essere considerata assolutamente salutare. [leggi per intero]

Thursday, September 22, 2005

E’ arrivata la discontinuità di Berlusconi

Non c’è stata e non ci sarà la paventata rottura dell’Udc dalla Casa delle Libertà. Marco Follini ha intelligentemente spostato sulla finanziaria e sui temi dell’economia il contenzioso con gli alleati del centro destra. Ma non per procrastinare. Solo per compiere una abile ritirata salvando la faccia e mantenendo intatta la capacità contrattuale del proprio partito. Il segretario dell’Udc ha capito la necessità di rinunciare all’ipotesi dello scontro frontale ed ha scelto di ripiegare su posizioni più difendibili. [leggi per intero]

Wednesday, September 21, 2005

Il Cavaliere risale a cavallo

L’esempio tedesco ha messo le ali ai piedi di Silvio Berlusconi. La rimonta di Schroeder, a cui i sondaggi pronosticavano una sconfitta secca, ha rafforzato una convinzione che il Premier covava da tempo. Cioè che una campagna elettorale ben orchestrata, ricca di mezzi ed incentrata sulla riproposizione del leader della Cdl, potrebbe ribaltare tutti i pronostici negativi e tornare ad assicurare la vittoria del centro destra. Di qui il discorso di ieri in occasione della costituzione del già defunto partito unitario. Un discorso che segna l’avvio ufficiale della campagna elettorale “alla Schroeder”, decisa dal Cavaliere in barba a tutte le Cassandre esterne ed interne alla Casa delle Libertà. [leggi per intero]

Tuesday, September 20, 2005

Lo sguardo lungo di Pannella

Marco Pannella assicura di comprendere quei laici e quei riformisti che non intendono passare dal centro destra al centro sinistra. Non solo. Dice anche che è disposto ad attenderli, perché tanto il progetto di un grande partito laico e riformista è comunque destinato a realizzarsi. E non saranno di sicuro le divisioni contingenti legate alle elezioni del 2006 che potranno farlo fallire. L’imminenza della campagna elettorale potrebbe spingere i laici ed i riformisti che non condividono l’unione tra Radicali e Sdi a rispondere in termini polemici all’annuncio della “clemenza” pannelliana. Ed è anche probabile che qualcuno lo faccia. [leggi per intero]

Prodi ed il Pacs della rottura

Anche nel centro sinistra i nodi arrivano al pettine. I primi riguardano il modello Zapatero, evocato con grande enfasi da Fausto Bertinotti ed Enrico Boselli. Romano Prodi, convinto che aprire alle coppie di fatto su cui l’Unione si è genericamente espressa a favore nei mesi scorsi, sia un buon viatico per la campagna delle primarie e per la preparazione del programma. Lancia il progetto dei Pacs. E nel giro di un paio d’ore si ritrova con una dichiarazione di guerra del Vaticano e la minaccia di Clemente Mastella di rompere ed uscire clamorosamente dalla coalizione. Molti e lo stesso Prodi, si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco. [leggi per intero]

Friday, September 16, 2005

Un modo per fare chiarezza

Che fine hanno fatto i sostenitori del sistema maggioritario, i firmatari del referendum promosso da Mario Segni, quello che avrebbe dovuto riformare l’intera vita politica del paese ma che ha prodotto solo la lunga ed infinita transizione dalla Prima alla Seconda Repubblica? Il paradosso del momento è che la maggior parte dei fautori del sistema maggioritario tace, che la stragrande maggioranza dei dirigenti di tutti i partiti si dice favorevole al ritorno del proporzionale e che, a dispetto di queste condizioni, è decisamente difficile immaginare che la riforma in senso proporzionale del Mattarellum chiesta dall’Udc possa vedere la luce nel corso della legislatura. [leggi per intero]

Thursday, September 15, 2005

I proporzionalisti contro il proporzionale

Per tradizione si definisce “legge-truffa” quella legge che punta a rafforzare una maggioranza esistente attraverso un premio in termini di seggi alla maggioranza stessa. La legge Acerbo del ’23 introdusse il premio di maggioranza. E per questo motivo venne definita “legge-truffa”. Quella di Alcide De Gasperi del ’53 tentò di realizzare lo stesso obbiettivo con una legge tesa a dare stabilità alla maggioranza. E che sempre per lo stesso motivo venne bollata con l’identico epiteto dall’opposizione di sinistra. [leggi per intero]

Wednesday, September 14, 2005

Quando la corazzata spara ai pattini

Il “Corriere della Sera” è impegnato nella campagna contro Silvio Berlusconi ed il centro destra. E non perde occasione per lanciare colpi all’indirizzo del Cavaliere e del suo schieramento politico. Nello stesso tempo il giornale di via Solferino è lanciato ventre a terra nella carica contro il Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio. E non fa passare giorno senza che dalle sue colonne non parta una bordata contro l’inquilino del Palazzo di Via Nazionale.Chi ha mangiato la foglia sa bene che dietro il quotidiano diretto da Paolo Mieli c’è un preciso gruppo di potere che usa lucidamente la carta stampata per perseguire il proprio progetto di conquista egemonica della finanza e della politica italiana. Il progetto, in sé, non è affatto illegittimo e neppure peregrino. [leggi per intero]

Tuesday, September 13, 2005

Aboliamo i sondaggi fuorvianti

Alla vigilia delle elezioni americane George W. Bush era dato per spacciato da tutti gli istituti demoscopici degli Stati Uniti. La previsione generale era che il presidente uscente avrebbe subito una umiliante disfatta. E questa certezza di sconfitta dei repubblicani espressa dai sondaggi riuscì a tal punto a penetrare nelle teste degli addetti ai lavori della politica Usa che la notte dello spoglio elettorale le sinistre mondiali brindarono alla scontata vittoria dello sfidante democratico Kerry senza rendersi minimamente conto che nel frattempo Bush aveva recuoperato e stravinto. Lo stesso accadde con Blair. [leggi per intero]

Monday, September 12, 2005

Prodi in pellegrinaggio a La Mecca

Romano Prodi non si limiterà a cancellare le leggi Biagi, Moratti e Gasparri. Se mai andrà al governo inserirà tra i primi suoi atti l’abrogazione della legge Bossi-Fini. Non gli piacciono le espulsioni dall’Italia di chi sostiene che le vittime occidentali dei kamikaze islamici sono comunque colpevoli. E quando diventerà capo del governo farà piazza pulita di queste misure che rimandano ai paesi d’origine i predicatori d’odio ed i sostenitori della guerra santa dell’Islam all’occidente. Prodi, naturalmente, se ne infischia del difficile problema delle società aperte e democratiche di conciliare le esigenze di sicurezza con il rispetto dei diritti civili e delle garanzie individuali. L’argomento non lo ha mai appassionato in passato. Figuriamoci adesso! [leggi per intero]

Il rischio della canea mediatica

La voce dal sen fuggita di Pierluigi Bersani sul rischio che sia la “canea urlante” a decretare la cacciata del Governatore della Banca d’Italia dovrebbe far riflettere. E la riflessione dovrebbe partire dalla considerazione relativa al fatto che per decenni la garanzia di indipendenza della massima autorità monetaria del paese è stata la sua inamovibilità. Perché mai per così tanto tempo nessuno ha mai messo in discussione il principio che il Governatore della Banca d’Italia fosse nominato a vita? La risposta è semplice. La nomina a vita garantiva la massima autonomia mettendo al riparo l’istituzione e la persona che la ricopriva dalle pressioni del governo e dell’opposizione, dalle pressioni dell’opinione pubblica, dalle spinte dei potenti di ogni genere. [leggi per intero]

Il sogno inattuale liberal-socialista

La nostalgia di Padre Dante ha colpito Piero Ostellino. Anche lui si è fatto prendere dalla fascinazione di “Guido io vorrei, che tu Lapo ed io…”. Ed in perfetta linea con la scelta di Paolo Mieli di fare del Corriere della Sera il quotidiano della sinistra italiana, ha scritto un articolo per invitare i diversi componenti della famiglia Craxi a costruire una sinistra liberal-socialista che raggruppi lo Sdi, i socialisti di de Michelis, i radicali e la timida ala riformista dei Ds. Non nego che “l’incantamento” di Ostellino sia suggestivo. E non escludo neppure che in futuro, dopo le prossime elezioni politiche e nel corso della nuova legislatura, magari nata dalla legge proporzionalistica sollecitata dall’Udc, si possano mettere insieme in un comune vascello liberali e socialisti di ogni genere. In fondo che cos’è questa visione se non la riproposizione di quel progetto di aggregazione dell’area laica e socialista per cui “L’opinione delle libertà” si è tanto battuto nel corso gli ultimi anni? [leggi per intero]

Il virus golpista di via Solferino

Dovranno passare ancora degli anni, ma anche Antonio Fazio avrà la sua bella rivalutazione postuma. Come Giovanni Leone e come tutte le vittime della rivoluzione giudiziaria degli anni ’90, a partire da Bettino Craxi. Tra qualche tempo, dopo che a via Nazionale e dintorni il ricordo dell’attuale Governatore si sarà sbiadito, qualcuno incomincerà a scoprire la vera ragione della defenestrazione di Fazio. Non quella di aver commesso qualche nefandezza particolare o quella di non essersi comportato secondo le normali regole di correttezza legate al proprio incarico. Ma quella di aver commesso un reato di lesa maestà nei confronti dei vecchi “poteri forti” e dei banchieri loro effettivi padroni. E dopo che il presunto delitto sarà stato derubricato a semplice peccato veniale, non mancherà chi scoprirà inorridito come la liquidazione di Fazio sia avvenuta per via mediatico-giudiziaria, la stessa usata per fare piazza pulita della Prima Repubblica e dei politici non legati alla eterna nomenklatura padrona da sempre del nostro paese. [leggi per intero]

Tuesday, September 06, 2005

L’Udc apre al confronto nella Cdl

Il vertice riservato dei centristi del Polo smorza le tensioni nel centro destra. La proposta dell’Udc di legge elettorale in senso proporzionale con premio di maggioranza va incontro alle richieste di Fi ed An e crea le condizioni per la ricucitura dei rapporti nella coalizione ed il rilancio della Cdl in vista delle elezioni politiche. La questione della leadership rimane sul tappeto. Ma viene rinviata all’autunno e rimessa nelle mani dello stesso Berlusconi.

Il bivio dei laici e dei socialisti

Credo anch’io, come scrive oggi Davide Giacalone e come ha scritto nei giorni scorsi sempre su “ L’opinione delle Libertà” Paolo Pillitteri, che non si debba criminalizzare e condannare senza appelli di sorta la scelta di Bobo Craxi di passare di campo ed approdare a sinistra. Nessuno è legittimato a lanciare anatemi di sorta nei confronti dell’esponente del Nuovo Psi. Così come nessuno può arrogarsi il diritto di promulgare scomuniche di alcun genere per colpire chi, come Marco Pannella o Vittorio Sgarbi, insiste nel sollecitare al campo prodiano quella rispondenza che il centro destra non ha mai saputo o voluto dare. In teoria scomuniche ed anatemi non dovrebbero fare parte della cultura e del lessico dei laici d’ispirazione liberale e riformista. [leggi per intero]

Thursday, September 01, 2005

La transitorietà indispensabile del Cavaliere

Teniamoci la transitorietà rappresentata da Silvio Berlusconi. E teniamocela stretta, a dispetto di tutte le sollecitazioni dei centristi dell’uno e dell’altro polo a toglierla al più presto di mezzo. Non perché Berlusconi ed il berlusconismo rappresentino il massimo. Che, anzi, per non avere realizzato il grande cambiamento promesso preferendo puntare sul continuismo degli uomini e dei metodi passati, rappresentano un raro esempio di grande occasione mancata da condannare e criticare senza limiti e remore. Ma perché, malgrado tutte le delusioni e le rabbie, Berlusconi ed il berlusconismo costituiscono l’unico elemento di vitalità esistente in un paese che altrimenti sarebbe caratterizzato da un encefalogramma drammaticamente ed inguaribilmente piatto.Se qualcuno vuole la riprova di questa affermazione non deve far altro che compiere una simulazione dello scenario politico italiano privato del Cavaliere. [leggi per intero]