Tuesday, May 10, 2005

Prodi, neostalinista per necessità

Passi per Armando Cossutta. Che è stato stalinista, prendeva i soldi dal Pcus per fare la rivoluzione proletaria in Italia e che continua a dichiararsi orgogliosamente comunista. Ma che bisogno c’era dei distinguo e delle critiche di Romano Prodi alla denuncia degli accordi di Yalta da parte del presidente Usa Bush?Il leader dell’Unione poteva tranquillamente tacere. Nessuno gli aveva sollecitato un parere pro o contro la spartizione dell’Europa seguita alla fine della seconda guerra mondiale. E, soprattutto, nessuno lo aveva sollecitato a riconoscere ciò che la storia ha stabilito in maniera inequivocabile (tranne per i trinariciuti alla Cossutta). E cioè che per i paesi dell’Est europeo la fine dell’occupazione nazista coincise con l’inizio della dominazione del regime totalitario comunista. [leggi per intero]

9 Comments:

Blogger Domenico Naso said...

Mortadella è disperatamente attaccato a Bertinotti come la cozza allo scoglio. Ma a me va più che bene così... Se gli italiani non sono veramente un "popolo bue" capiranno... o no?

9:55 AM  
Blogger JimMomo said...

Benvenuto tra i blog!

10:12 AM  
Anonymous Anonymous said...

benvenuto!
;)
aa
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11:02 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ma perchè ce l'avete tutti col futuro Presidente della Repubblica italiana?
ringtail

1:07 PM  
Anonymous Anonymous said...

scusate non voglio essere pignolo ma Yalta fu un accordo al quale parteciparono Roosevelt, Churchill e Stalin. le sfere di influenza se le scambiarono fregandosene tutti altamente, compreso quel realpolitico di F.D.R., dei popoli dell'est Europa e dei principi wilsoniani... certo che prodino talvolta...
saluti

1:55 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ben arrivato :-)

2:12 PM  
Blogger Arturo Diaconale said...

Grazie per il benvenuto e per i commenti

5:11 AM  
Anonymous Anonymous said...

Io credo che Prodi, oltre che per compiacere l'ala sinistra della sua presunta coalizione, esibisca il classico riflesso condizionato da "sindrome di Westfalia". Cioe' quell'iperrealismo kissingeriano che vede con terrore la rottura degli schemi di sovranita' nazionale o di aree di influenza geopolitica. Agli "studiosi" come lui (e come Sergio Romano) non puo' fregar di meno dei popoli; a loro interessa la stabilizzazione e la cristallizzazione dei rapporti di forza, i pesi e contrappesi, anche quelli costruiti sulla vita di milioni di persone. Il Professore e' stantio e ricoperto di uno spesso strato di polvere della storia, finira' col bloccare la pure lentissima evoluzione dei Ds, il che e' tutto dire...
Direttore, benvenuto tra i blog!

12:50 PM  
Anonymous Anonymous said...

auguri e benvenuto.

SL

3:56 PM  

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