Ora l’Unione si aggrappa ai cinesi
Romano Prodi è andato a Pechino a partecipare ad un seminario a porte chiuse organizzato dal governo cinese e dalle autorità dell’Unione Europea. Ci è andato seguito dal giornalista embedded de “La Repubblica” Federico Rampini. Ed a quest’ultimo ha rilasciato una intervista che meriterebbe di passare alla storia per l’impudenza e la presunzione che trasuda da ogni riga. [leggi per intero]
2 Comments:
Dopo il colbacco russo ed il sombrero zapateriano, poteva mai mancare l'occhio a mandorla?
Mai che si decidessero ad indossare il doppio-petto blairiano!
Caro Diaconale,
che Prodi sia aduso alla trombonaggine è cosa talmente nota e di portata talmente vasta che solo rilevarlo è un po' come sparare sulla croce rossa. Però l'articolo contiene un dettaglio che rivela che neanche lei è poi così mondo di codesto peccato. Mi riferisco al fatto che la concorrenza cinese sarebbe 'sleale'. E perché mai? Perché i cinesi non adottano le leggi italiane sul lavoro e sull'ambiente? Perché - orrore degli orrori - tengono artificialmente basso il loro tasso di cambio? Suvvia, si faccia più liberale e meno corporativo in economia, e smetta di scrivere queste sciocchezze. Ce ne guadagneremo tutti. Italiani compresi.
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