Friday, July 22, 2005

11 settembre, per la marcia dei senza paura

L’11 settembre ci sarà una nuova marcia della pace che, come sempre, si snoderà da Perugia ad Assisi. Non conosco il motivo per cui i promotori abbiano scelto proprio la data dell’anniversario delle stragi alle Torri Gemelle di New York per manifestare contro la guerra ed in nome della pace. Mi auguro che nella loro scelta ci sia anche la volontà di condannare il terrorismo che ha colpito e minaccia di continuare a colpire le grandi città del mondo occidentale e che massacra decine e decine di civili in Iraq nel disperato e criminale tentativo di innescare la guerra civile e cancellare la giovane democrazia irachena. Ma nutro il timore che una motivazione del genere sia mancata nella decisione di marciare per la pace proprio nel giorno in cui il fondamentalismo islamico ha dichiarato guerra alle società aperte dei paesi liberi e democratici. E per questo lancio un appello a tutti quelli che non credono che sia possibile costruire la pace dove non esiste la libertà e dominano la violenza e la prevaricazione.
Arricchiamo di nuovi contenuti la marcia da Perugia ad Assisi. A volere la pace non sono solo quelli che dopo aver predicato il principio del “meglio rossi che morti” si sono convertiti alla regola del “meglio fondamentalisti islamici che impauriti”. Accanto ai pacifisti pronti alla resa, ci sono i pacificatori per nulla disposti a rinunciare alla difesa dei valori di libertà e di democrazia in cambio della benevolenza dei massacratori dei bambini di Bagdad.
La marcia da Perugia ad Assisi non può continuare ad essere agli occhi del mondo la manifestazione dei collaborazionisti europei di Bin Laden. Questo evento troppo spesso è apparso ai terroristi islamici come un segno di sottomissione nei loro confronti. E’ arrivato il momento di trasformarlo in un segnale di condanna delle stragi di innocenti provocate dalla guerra all’Occidente lanciata l’11 settembre 2001.
C’è un solo modo per compiere questa operazione. Partecipare in prima persona a quella che fino a ieri è stata la marcia della paura. Coinvolgendo in questa iniziativa, sotto le bandiere dell’Italia e degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Spagna, dell’Iraq democratico e dell’Afghanistan affrancato dai talebani, di Israele e di tutti i paesi arabi che non vogliono regredire al califfato dei secoli bui, chiunque sia convinto della necessità di gridare forte e chiaro ai terroristi che non passeranno. Senza distinzioni di partito, di collocazione politica, di religione, di etnia.
I pacifisti non ci vorranno? L’appello è ad andarci comunque. Per ricordare l’11 settembre con la marcia dei senza paura!

Londra, la strategia del terrore

Anche se parzialmente fallito, il nuovo attacco nella capitale britannica alza il clima di tensione. Non solo in Inghilterra ma in tutti i paesi occidentali, Italia compresa, consapevoli di essere ormai coinvolti nella guerra scatenata dal fondamentalismo islamico. La Casa delle Libertà si ricompatta sulle misure del ministro Pisanu integrate dalla proposta della Lega per l’istituzione di una superprocura anti-terrorismo.

Giustizia, legge elettorale e sinistra ottusa

Se il centro destra al governo ha deluso, la sinistra al governo non potrebbe che fare disastri. Dalla padella nella brace. E la riprova non viene solo dalla faccia di Romano Prodi ma, anche e soprattutto, dalla ripetuta ed ostentata dichiarazione dei dirigenti dell’opposizione di voler andare al governo per cancellare tutti i provvedimenti realizzati dalla maggioranza di centro destra. E’ probabile che questo fiero proposito nasca da un intento esclusivamente propagandistico. Chi sta all’opposizione non può certo mostrare apprezzamento per l’operato del governo. Ed è normale che in qualche occasione il centro sinistra debba dissimulare di non essere del tutto in disaccordo con qualche provvedimento del centro destra. [leggi per intero]

Thursday, July 21, 2005

Giustizia: il Csm in ritirata

Di fronte al voto di fiducia della maggioranza per far passare la riforma della giustizia ed alla conferma che la legge sarà controfirmata dal Capo dello Stato, il vice presidente del Csm Virginio Rognoni fa marcia indietro ed evita che l’organo di autocontrollo dei magistrati esprima un parere sul provvedimento. I giustizialisti protestano. Ma per la prima volta dopo anni ed anni il vertice della corporazione delle toghe incassa una severa sconfitta.

Il Professore che recita a convenienza

Romano Prodi non trova nulla di strano che la finanza rossa delle cooperative vicine ai Ds conquisti la Banca Nazionale del Lavoro. E l’Italia risulti essere l’unico paese al mondo dove un partito controlla due istituti di credito di importanza nazionale, la Bnl ed il Monte dei Paschi di Siena. “Scalate e controscalate - sentenzia - sono normali nel capitalismo”. Ma storce il naso di fronte al tentativo di scalata della Rcs da parte dell’immobiliarista Ricucci. Ed afferma che “i giornali sono cosa diversa”.Nessuno si scandalizza di fronte alle affermazioni del leader dell’Unione. Si potrebbero scrivere libri sul gravissimo attentato alla regolarità del sistema democratico costituito dalla presenza di una forza politica “proprietaria” di banche. [leggi per intero]

Se Ciampi imita Scalfaro

Non sarà un mese in più od in meno di legislatura a cambiare l’esito delle elezioni del prossimo anno. Che si voti il 7 aprile o il 14 maggio i cittadini voteranno come meglio parrà loro. E anche gli effetti di questo voto non incideranno più di tanto sulle sorti a breve del paese. Il cosiddetto ingorgo istituzionale tra elezioni del nuovo Presidente della Repubblica e formazione del nuovo governo è una questione inesistente. Non cadrebbe il mondo se il nuovo esecutivo dovesse vedere la luce alla fine di luglio. Gli impianti di aria condizionata funzionano alla grande a Montecitorio. Ed in futuro deputati e senatori non avrebbero alcuna difficoltà a votare la fiducia al primo governo della nuova legislatura anche il 15 agosto. [leggi per intero]

Tuesday, July 19, 2005

Pera e Casini contro il tricameralismo

I presidenti dei due rami del parlamento attaccano congiuntamente la pretesa del vicepresidente del Csm Virgilio Rognoni di trasformare il Consiglio superiore della magistratura in una sorta di terza Camera non elettiva provvista però di potere legislativo e di diritto di veto. E’ la prima volta che i massimi rappresentanti del potere legislativo scelgono la via diretta per porre un freno all’ingerenza politica dell’organo di autocontrollo dei magistrati egemonizzato dalle correnti della sinistra massimalista e giustizialista. Se Ciampi seguisse l’esempio di Pera e Casini si potrebbe finalmente chiudere la fase di transizione avviata in Italia dalla cosiddetta rivoluzione mediatico-giudiziaria degli anni ‘90.

Il complesso politico-bancario della sinistra

Non metto minimamente in discussione la trasparenza, la correttezza e la legittimità di quanto stia avvenendo nella complessa galassia bancaria e finanziaria italiana. Anzi, do per scontato che tutto sia avvenuto, avvenga ed avverrà all’insegna del più assoluto rispetto delle leggi vigenti. Ma se paragono la situazione italiana a quella di qualsiasi altro paese del mondo occidentale, un dato mi appare in tutta la sua incredibile evidenza. Quello dell’intreccio profondo, inestricabile e addirittura strutturale tra banche, finanza e politica. Esiste un paese al mondo in cui la caratteristica principale di un istituto di credito sia la sua coloritura e la sua collocazione politica? Non mi risulta che in Europa ci siano esempi del genere. [leggi per intero]

Monday, July 18, 2005

Malpancismo diessino

Crescono le tensioni all’interno dei Ds per le divergenze sempre più marcate che si registrano tra i dirigenti delle diverse correnti sulla missione in Iraq, la lotta al terrorismo, i rapporti con la Margherita. Ma più di tutti è il tema delle primarie-farsa messe in scena a beneficio della traballante leadership di Romano Prodi. I militanti della Quercia cominciano a mostrare insofferenza nei confronti di una sceneggiata della quale pagheranno tutti i prezzi, economici e di lavoro, senza avere in cambio neppure la soddisfazione di votare per un proprio candidato.

Autocensura sullo sciopero dei magistrati

Avrei dovuto scrivere un commento sullo sciopero dei magistrati. Ma non l’ho fatto. Per legittima cautela. Se l’avessi scritto non avrei potuto far altro che ribadire quanto ho più volte il passato sostenuto. E cioè che la decisione dello sciopero è sbagliata, che i magistrati usano strumentalmente la Costituzione per difendere i propri privilegi, che godono della copertura di forze politiche irresponsabili e che, a forza di strumentalizzare politicamente e corporativamente la propria categoria, stanno squalificando se stessi ed uccidendo la giustizia in Italia. [leggi per intero]

Thursday, July 14, 2005

Interruzione di pubblico disservizio

Il sistema giudiziario italiano, che già costituisce un esempio di pessimo funzionamento e che produce malagiustizia, si ferma oggi per la quarta volta in pochi mesi a causa dello sciopero indetto dalla Associazione nazionale dei magistrati contro la riforma dell’ordinamento giudiziario. Neppure l’emergenza terrorismo ha spinto i rappresentanti dell’Anm a fare un passo indietro. “Ormai - dice il membro laico del Csm Giorgio Spangher – sono come i controllori di volo”.

Contro i terroristi più controlli sull’immigrazione

I terroristi di Londra erano come quelli di Madrid. Non facevano parte di gruppi di combattenti del fondamentalismo islamico inviati in Spagna ed in Inghilterra dall’Iraq o dalla Palestina per colpire le capitali di due grandi paesi occidentali. I terroristi che misero le bombe sui treni di Madrid erano degli immigrati marocchini. Quelli che hanno fatto strada nella metropolitana londinese erano degli immigrati pachistani, anche di seconda generazione. Una seria azione di prevenzione del fenomeno del terrorismo non può prescindere da questi dati inequivocabili. Al contrario, deve usarli come dato di partenza per fissare una strategia di interventi concreti ed efficaci. [leggi per intero]

Wednesday, July 13, 2005

Sinistra ipocrita su terrorismo e Iraq

I parlamentari dell’Unione manifestano apprezzamento per la relazione del ministro Giuseppe Pisanu alla Camera. Ma si guardano bene dal confermare con il voto sul rifinanziamento della missione militare in Iraq l’apparente disponibilità ad un’azione congiunta contro il terrorismo. Cade così l’ipotesi di intese bipartisan sulla lotta all’estremismo islamico. Ed appare sempre più evidente che l’unica preoccupazione del centrosinistra non è quella di preservare il paese dal pericolo di attentati, ma solo di arrivare unito all’appuntamento elettorale del prossimo anno.

Ma D’Alema non è una persona seria

Ha ragione il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu quando parla della necessità di una larga intesa politica per fronteggiare il terrorismo. Ed hanno ragione anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi quando tentano di trovare una linea bipartisan sulle questione della lotta al terrorismo e della prosecuzione della missione italiana in Iraq. Ma la larga intesa presuppone l’esistenza di più soggetti disponibili. Non si possono realizzare se alla volontà di un soggetto non corrisponde una identica volontà di uno o di altri soggetti. Questa condizione è inderogabile. [leggi per intero]

Tuesday, July 12, 2005

Prodi pensa alle primarie, non al terrorismo

Preoccupato d’incrinare la sua alleanza con la sinistra comunista e dei movimenti, il leader dell’Ulivo respinge tutti gli inviti a concordare una linea di azione comune con la maggioranza sul tema del terrorismo, e ribadisce la richiesta di ritiro immediato dei soldati italiani dall’Iraq. Ma nel centrosinistra la sua posizione suscita contrasti e perplessità. Mastella si dissocia e parte della Margherita potrebbe fare altrettanto.

Emergenza e riforma della giustizia

Non sono le leggi speciali la risposta alla minaccia del terrorismo internazionale che grava sul nostro paese. Di leggi che prevedono la lotta alla criminalità di natura politica ce ne sono fin troppe. E non sarà una norma sul prolungamento di qualche ora del fermo di polizia che ci potrà porre al riparo dal rischio di subire attentati come quelli di Madrid e Londra. Certo, tutto è migliorabile. Ed il pacchetto di misure indicato dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu costituisce sicuramente un passo in avanti lungo la strada del potenziamento della prevenzione e della repressione della minaccia in corso. [leggi per intero]

Monday, July 11, 2005

Terrorismo: obbiettivo Italia

La rivendicazione di Al Qaeda giudicata attendibile dal governo inglese preannuncia aggressioni terroristiche anche al nostro Paese. Le nuove minacce impongono una risposta forte e concordata da parte di tutte le forze politiche democratiche. Ma la sinistra continua ad essere dominata dalla linea Prodinotti e non riesce ad andare oltre la solita richiesta di ritiro immediato della truppe dall’Iraq. Come se scappare servisse a qualcosa.

L’Unione, le primarie ed il terrore

A distanza di appena qualche ora dagli attentati di Londra e prima ancora che si conoscessero i particolari della tragedia, il leader dell’Unione Romano Prodi ha rilasciato una secca dichiarazione alle agenzie. Non per manifestare cordoglio e condanna ma per annunciare che l’ennesimo attacco del fondamentalismo islamico al cuore del mondo occidentale non avrebbe fatto modificare di una virgola la richiesta del centro sinistra di ritirto immediato della missione italiana in Iraq. Nessuno lo aveva sollecitato a pronunciarsi sull’argomento. Tanto più che il voto del Parlamento per il rinnovo del finanziamento della missione è in programma nella prossima settimana. Perché, allora, Prodi, prima ancora di manifestare solidarietà al popolo inglese, si è preoccupato di ribadire la richiesta di ritirata a nome dell’intera opposizione? [leggi per intero]

Friday, July 08, 2005

Il terrore ripropone le due sinistre

Non serve ripetere quanto già detto dopo l’11 settembre e dopo gli attentati di Madrid. Una frangia di terroristi ispirata al fondamentalismo islamico tenta di conquistare l’egemonia nel mondo dei credenti musulmani colpendo selvaggiamente i paesi occidentali. Non c’è alcuna guerra di religione. Che semmai potrebbe essere la fase successiva che i terroristi potrebbero attuare dopo aver fatto piazza pulita della parte del mondo arabo aperta alla democrazia ed alla libertà individuale. C’è solo lotta di potere. I criminali fondamentalisti uccidono a New York, a Madrid ed ora a Londra, per fare capire al Cairo, a Bagdad, ad Algeri, a Manila il loro peso e la loro forza politica. Questa valutazione è condivisa dalla stragrande maggioranza delle forze politiche italiane. Non ci sono differenze su questo punto tra il centro destra ed i partiti d’ispirazione democratica del centro sinistra. Tutti condividono la necessità di fare fronte comune contro il terrorismo. [leggi per intero]

Thursday, July 07, 2005

Rai: Prodi pretende il garante su misura

Dopo aver bocciato le candidature di Claudio Petruccioli e Andrea Monorchio, escluso quelle di Vittorio Mathieu e di Biagio Agnes e ribadito la pretesa di poter designare presidente e direttore generale, il leader dell’Unione boccia la candidatura alla guida della Rai del presidente dell’Upi Giulio Malgara. A viale Mazzini si allontana la possibilità di avere un consiglio d’amministrazione completo e condiviso prima della fine dell’estate.

La Cisl che applaude il nulla

L’assemblea dei delegati della Cisl ha fischiato il ministro del Lavoro Roberto Maroni ed ha salutato con applausi (pochi, per la verità) Romano Prodi. A stretto rigore di logica (e non di appartenenza politica) avrebbe dovuto tenere il comportamento opposto. Applausi (magari tiepidi) per Maroni, che può comunque rivendicare il merito della riforma del mercato del lavoro ispirata da Marco Biagi. E, magari, una buona dose di fischi a Prodi che nei suoi venticinque anni di attività ai massimi livelli del paese, da ministro, da presidente dell’Iri, da Presidente del Consiglio e da Presidente della Commissione Europea, ha pesantemente contribuito ad aggravare le condizioni generali dei lavoratori. [leggi per intero]

Le due facce delle critiche a Ciampi

Va condannata senza mezzi termini la rumorosa contestazione realizzata dagli euro-parlamentari leghisti a Strasburgo ai danni del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Scegliere un palcoscenico internazionale per un motivo di cortile e di bottega, cioè la conferma che la Lega imposterà la propria campagna elettorale del 2006 sulla critica dell’euro, è fin troppo criticabile. Sia perché l’uso strumentale di istituzioni, sia pure sovranazionali, indica scarsa considerazione per ogni tipo di istituzione. Anche quelle locali o padane che siano. Sia perché la Lega è un partito che fa parte del governo italiano. Ed una forza politica con responsabilità di guida del paese non può permettersi di manifestare disprezzo per l’istituzione parlamentare europea e per il massimo rappresentante delle istituzioni nazionali. [leggi per intero]

Tuesday, July 05, 2005

La fame delle rockstar e quella degli africani

Possiamo stare tranquilli. Claudio Baglioni ha annunciato che non seguirà l’esempio di Vasco Rossi e di Eros Ramazzotti. Non diserterà il concerto del 2 luglio del Circo Massimo dedicato al tema della solidarietà e degli aiuti per i paesi poveri dell’Africa. E se ci sarà lui, il campione del disimpegno degli anni ’70, ogni altra defezione è oscurata ed il concerto è salvo. L’ironia è obbligatoria per commentare una vicenda così intrisa di conformismo ed ipocrisia da nauseare anche chi è sempre stato sulla barricata delle battaglie per il Terzo Modo oppresso e sfruttato dall’Occidente capitalista. Il concerto del Circo Massimo è una delle tappe di quella specie di canta-mondo che si terrà in otto diverse città dei paesi ricchi ed industrializzati allo scopo di premere sul G8 del 6 luglio fissato in Scozia per aiutare l’Africa ad uscire dalla povertà. [leggi per intero]

Friday, July 01, 2005

Già al lavoro per il partito unitario

Silvio Berlusconi, partecipando alla convention della Giovine Italia, assicura che non ci sarà nessuno stop nell’elaborazione di un soggetto politico unito del centrodestra. In progetto c’è già un’assemblea che darà vita ad un comitato costituente. A causa della legge elettorale i singoli partiti presenteranno i loro simboli alle elezioni politiche. Ma cominceranno subito a lavorare insieme in tutti e 479 i collegi e si troveranno nell'unica casa dei moderati dopo il voto.

Alcuni quesiti controcorrente sul sequestro Cia

Quanti sono gli interrogativi che rimangono senza risposta nella vicenda dell’Imam sequestrato dalla Cia e trasportato clandestinamente nelle carceri egiziane. Nel corso dei mesi il “Corriere della sera” li ha sollevati uno per uno, con precisione e determinazione, senza ottenere risposte precise e una particolare soddisfazione. Nessuno saprà mai se la Cia abbia infornato i servizi segreti italiani. Così come è ben difficile che si possa venire a scoprire se i servizi italiani fossero a conoscenza dell’operazione. O se l’abbiano addirittura favorita non solo con la semplice copertura nei confronti della magistratura ma anche con qualche operazione concreta.Il mistero è fitto. E non è certo la risposta del governo alle interrogazioni parlamentari in un torrido pomeriggio di fine giugno che può sciogliere i tanti nodi della intricata matassa. [leggi per intero]