Thursday, November 30, 2006

Casini e la marcia di sabato

Nessuno dubita che la maggioranza degli elettori dell’Udc non si sentirà affatto estranea alla manifestazione di protesta contro la finanziaria del governo Prodi indetta a Roma per sabato prossimo da Silvio Berlusconi e dalla Casa delle Libertà. Molti dei votanti, dei simpatizzanti e dei militanti del partito di Pier Ferdinando Casini parteciperanno direttamente alla marcia. Ed anche quelli che rimarranno a casa si sentiranno spiritualmente vicini alle centinaia di migliaia di cittadini che raccoglieranno l’invito del Cavaliere, di Gianfranco Fini e di Umberto Bossi e sfileranno lungo le strade della Capitale. [leggi per intero]

Wednesday, November 29, 2006

L’Ocse ed i tassator scortesi

Vincenzo Visco, in evidente crisi d’identità, comunica che nel 2008 il governo potrà prendere in considerazione l’ipotesi di tornare ad abbassare la pressione fiscale. Ma il ministro del Tesoro Tommaso Padoa Schioppa coglie l’occasione per tentare di strappare al suo vice-ministro la palma di “tassator scortese” dei contribuenti italiani (i due brillano per la malagrazia dei rispettivi comportamenti). E precisa che il governo non ridurrà le tasse né ora, né mai. O almeno fino a quando il risanamento finanziario non sarà compiuto. [leggi per intero]

Tuesday, November 28, 2006

Guzzanti, Prodi e Marini

Ora di Paolo Guzzanti si può dire tutto ciò che si vuole. Che sapeva imitare alla perfezione Sandro Pertini. Che è stato colpito negli affetti più cari per via dei primi figli tanto famosi quanto “zecche”inguaribili. Che da quando scrive su “ Il Giornale” ha perso la capacità di sintesi che lo aveva distinto a "La Stampa" e lo spirito caustico e scanzonato che lo aveva reso noto a “La Repubblica”. E tende a scriversi addosso con fluviale incontinenza. Si può anche aggiungere che a distanza di tanti anni continua a manifestare i vizi degli uomini di sinistra passati a destra (l’arroganza intellettuale ed il senso di superiorità antropologica nei confronti sia degli abbandonati, sia dei sedotti). [leggi per intero]

Il falso miracolo del Senato

Ma cosa diavolo è successo se nel giro di ventiquattro ore la maggioranza che sembrava sull’orlo della spaccatura, si ricompone e sembra destinata a governare per l’intera legislatura? E se l’opposizione che doveva dare la spallata decisiva all’avversario appare invece in preda ad una crisi di nervi e prossima al più completo e totale sfaldamento? La risposta è il “sì” del Senato al decreto fiscale. Il disastro temuto del centro sinistra non c’è stato. E la delusione per il fallimento dell’offensiva, ribalta ora le posizioni in campo. Mentre fino all’altroieri a chiudersi in difesa era il centro sinistra terrorizzato dalla possibilità di entrare in crisi, adesso è il centro destra a serrare la guardia e a puntare con scarse speranze a rimanere in piedi fino alla naturale scadenza della legislatura. [leggi per intero]

Se Prodi si crede De Gaulle

Non si può fare una politica estera francese se non si è francesi. Invece Romano Prodi, che è di Bologna ed è tragicamente presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, pretende in Medio Oriente di fare il francese senza essere né De Gaulle, né Chirac. Nei confronti del Libano e della Siria la Francia ha sempre preteso di mantenere quel ruolo di tutore europeo che fa parte del suo Dna sciovinista dai tempi delle crociate. Un tempo questo ruolo era giustificato dalla necessità di bilanciare nel teatro del Medio Oriente il peso del colonialismo inglese. [leggi per intero]

Friday, November 24, 2006

Il prezzo di Prodi e di D’Alema

Fanno bene Romano Prodi e Massimo D’Alema a essere allarmati per quanto avviene in Libano. E fanno anche meglio a essere preoccupati per i soldati italiani dell’Unifil inviati a fare le belle statuine nel Sud del paese controllato dagli Hezbollah. E’ opportuno, infatti, che presidente del Consiglio e ministro degli Esteri facciano tutti gli scongiuri di rito, accendano ceri a Sant’Antonio e facciano il voto di non andare più in bicicletta e in barca a vela. Perché se mai dovesse succedere un qualsiasi accidente ai nostri militari, non ci sarà dubbio alcuno su chi dovrà essere considerato responsabile. Saliranno automaticamente sul banco degli imputati. [leggi per intero]

Wednesday, November 22, 2006

Il tormentone della leadership del centro destra

Questa storia della ricandidatura o meno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi sta diventando un tormentone non solo inutile e senza alcun senso, ma fuorviante e pericoloso. Non considero affatto importante sapere se il leader di Forza Italia abbia annunciato, come sostiene “Libero”, la sua intenzione di non ricandidarsi più alla guida del governo. O se, invece, come ha precisato lo stesso Berlusconi, l’autoesclusione del Cavaliere riguardi esclusivamente l’ipotesi di un governo di larghe intese destinato a sostituire quello di Romano Prodi e di portare alle elezioni dopo aver favorito il cambiamento della legge elettorale. [leggi per intero]

Tuesday, November 21, 2006

I fantasmi di Marco ed Emma non battono colpi

Basta il buffetto sulla guancia dato da Romano Prodi ad Oliviero Diliberto? Basta a far recuperare al governo una immagine credibile agli occhi della comunità internazionale dopo le aberrazioni filo-terroristiche delle manifestazioni anti-israeliane di sabato scorso? E bastano le critiche ai dirigenti dei Comunisti Italiani da parte dei leader dei partiti della sinistra non radicale a cancellare la sensazione dell’opinione pubblica italiana di una deriva estremistica dell’intero centro sinistra? Il Presidente del Consiglio può anche sentirsi soddisfatto di aver dato una scappellotto paterno al discolo Diliberto salvando però la compattezza e la completezza della maggioranza. [leggi per intero]

I radicali e le marce contro Israele

Marco Pannella ha risposto con un doppio “no” alla richiesta di partecipare alle manifestazioni in favore della Palestina in programma per oggi. Non sfilerà a Milano, a fianco di Flavio Lotti, coordinatore della “Tavola della pace”, l’organizzazione che ha promosso la marcia a cui hanno aderito i gruppi più moderati e meno estremisti del centro sinistra. Ed, a maggiore ragione, non sfilerà a Roma, dove marcia la sinistra antagonista e radicale, quella dei centri sociali e dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto e Marco Rizzo. [leggi per intero]

Friday, November 17, 2006

La debolezza che protegge il governo

La notizia è che la Finanziaria verrà approvata non perché il centro sinistra abbia ritrovato la propria compattezza e il governo un guizzo di forza e autorevolezza. La Finanziaria passa e il governo evita la crisi solo perché non c’è nulla che possa riempire il vuoto che verrebbe provocato dalla scomparsa della coalizione guidata da Romano Prodi. Non si può andare alle elezioni anticipate perché non le vuole nessuno. Non la sinistra per paura di venire travolta dalla disillusione dei propri elettori. Non il centro destra diviso dalla questione della leadership su una prospettiva del genere. Non i parlamentari che pensano alla pensione. [leggi per intero]

Thursday, November 16, 2006

Lo scavalco irresponsabile della sinistra

Il gioco è quello dello scavalco a sinistra sulla politica estera. Massimo D’Alema è andato a suo tempo a Beirut a passeggiare nel quartiere sciita sottobraccio con il rappresentante di Hezbollah? In più prende a schiaffi gli israeliani ed avvia la trasformazione della missione militare in Afghanistan in una missione umanitaria e culturale? L’ultra sinistra presente nel governo italiano non può rimanere interte di fronte all’evidente tentativo di scavalcamento del responsabile della Farnesina. Così Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista, chiede apertamente il ritiro dei soldati da Kabul ed il loro invio in Libano, a minacciare le truppe dello stato ebraico attestate lungo il confine libanese. Ed i Comunisti Italiani fanno di più. [leggi per intero]

Wednesday, November 15, 2006

L’autogol del presidente del Consiglio

E’ un perfetto autogol il -26 di Romano Prodi. Perché impone una considerazione banale che sembra sfuggire completamente al presidente del Consiglio. Se di quei 26 miliardi di euro di penalizzazione, 20 dipendono dalla necessità di rientrare nei parametri europei e sei sono il frutto di deficit di aziende pubbliche come Ferrovie, Autostrade e di “buchi” per le opere pubbliche mai fatte, la manovra avrebbe dovuto essere fin troppo semplice. Una parte dedicata al risanamento dei conti pubblici, una alla soluzione delle cause strutturali che provocano il deficit perenne di questi conti. Ma la manovra non prevede queste due parti. La Finanziaria torchia gli italiani per 40 miliardi. Ma non spende neppure una parola per dire come il governo intenda risolvere il problema delle Ferrovie, quello dell’Anas e via di seguito. [leggi per intero]

Tuesday, November 14, 2006

La maglia nera di Prodi

Silvio Berlusconi ha dato a suo tempo del “coglione” a chi non lo ha votato. Romano Prodi, per non essere da meno, ha fatto di più. Ed ha definito “ammattito” l’intero Paese e “pazzi” tutti gli italiani che hanno la colpa di criticare la finanziaria e non comprendono i sacrifici di oggi. Sulla testa di Berlusconi sono piovute critiche di ogni genere per l’uso di un epiteto considerato volgare e impolitico. Ed a lanciare le critiche non sono stati solo gli avversari ma anche qualche alleato perbenista. Contro Prodi, invece, si è espressa solo l’opposizione. Che, facendo il proprio mestiere nella maniera più scontata e prevedibile, ha rovesciato l’accusa sul Premier sostenendo che l’unico a essere realmente ammattito è proprio Prodi. [leggi per intero]

Monday, November 13, 2006

Sull’amnistia il Csm ha ragione

Capisco le necessità della polemica politica. E comprendo che in un momento di difficoltà come quello dell’iter parlamentare della Finanziaria più odiata della storia della Repubblica, l’opposizione voglia cogliere ogni palla al balzo per mettere in difficoltà la maggioranza. Ma sulla questione dell’amnistia, sollevata dal Consiglio Superiore della Magistratura, bisognerebbe avere un soprassalto di freddezza e serietà. E, senza minimamente rinunciare a contestare l’operato del centro sinistra al governo, prendere una posizione a favore del provvedimento di clemenza. Non per buonismo o, peggio, per una conversione tardiva al permissivismo. [leggi per intero]

Friday, November 10, 2006

Risposta alla denuncia di Marco Pannella

Pubblico a fianco la lettera che Marco Pannella ha scritto nella serata di mercoledì 8 ottobre e che ha inviato a tutti gli iscritti e i simpatizzanti radicali per informarli dell’imminente rottura da parte dei dirigenti dello Sdi della Rosa del Pugno. Con conseguente immediato scioglimento non solo del partito con il simbolo della Rosa, ma anche del gruppo parlamentare. L’allarme di Pannella nasce da un articolo del “Secolo d’Italia” in cui si preannuncia che l’operazione di smantellamento della Rosa nel Pugno è partita. Che a guidarla è il presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, da sempre ostile al connubio tra socialisti boselliani e radicali. Che passa attraverso la sostituzione di Enrico Boselli dalla segreteria dello Sdi con il presidente della Regione Toscana Riccardo Nencini. [leggi per intero]

Thursday, November 09, 2006

Prodi e la scissione diessina

Una gaffe? Niente affatto. Il secco “no” di Romano Prodi all’ingresso del futuro Partito Democratico nel Pse e la successiva smentita di Palazzo Chigi, non costituiscono affatto un errore di comunicazione, un equivoco, una scivolata verbale o una “voce dal sen fuggita” a cui non prestare alcuna importanza. Prodi non è un novellino. E neppure un istintivo alla Silvio Berlusconi. Quando il “professore” sibila una qualsiasi affermazione, vuol dire che la stessa affermazione è stata pesata, misurata e valutata attentamente: se dunque il leader dell’Unione, nei panni di capo indiscusso del nascituro Partito Democratico, ha sostenuto che questo partito non entrerà mai a far parte del Partito Socialista Europeo, vuol dire che voleva dire proprio ciò che ha detto. [leggi per intero]

Wednesday, November 08, 2006

La minaccia dell’asse Prodi-Bertinotti

L’asse tra Romano Prodi e la sinistra radicale sarà anche fortissimo, come ha scritto Dario Di Vico, sul Corriere della Sera. Ma la coalizione di centro sinistra fa acqua da tutte le parti. E per il presidente del Consiglio sempre più sostenuto dalle “guardie del corpo” di Rifondazione Comunista, l’unico modo per non vedere affondare il governo è la minaccia di andare alle elezioni anticipate mandando allo sbaraglio Ds e Margherita. Questa minaccia è resa terribilmente concreta dal risultato del voto in Molise. Che non è solo un brodino ricostituente per un centro destra in crisi di risultati elettorali favorevoli da cinque anni a questa parte. [leggi per intero]

Tuesday, November 07, 2006

Il dopo-Romano e la riforma elettorale

Fino a quando gli italiani pazienteranno di fronte allo spettacolo della propria classe politica che continua a riempirsi la bocca della necessità di riforme istituzionali? Se è vero che a tutto c’è un limite, bisogna rilevare che su questa faccenda delle riforme il limite è stato abbondantemente superato. E se la gente non prende a calci nel sedere chi insiste con diabolica insistenza a rilanciare la questione della costituente o della via parlamentare alla grande riforma, è solo perché il nostro è un popolo di miti incassatori. E’ dagli anni Settanta che il problema domina la scena politica italiana. [leggi per intero]

Monday, November 06, 2006

Romano Prodi ha diviso anche i radicali

Non c’è male per uno che, come Romano Prodi, alla vigilia delle elezioni aveva solennemente annunciato di voler unire e non dividere gli italiani. Grazie alla sua azione di governo abbiamo i sindacati divisi tra di loro, la Confindustria lacerata tra vertice ristretto e base allargata, la Margherita separata in due partiti distinte, i Ds sull’orlo della scissione, Rifondazione con il quaranta per cento del partito pronto al passo estremo, i Comunisti Italiani in preda a lite intestina. Il “professore” si riconsola pensando a Pierferdinando Casini che contesta Silvio Berlusconi e a Marco Follini che ha rotto con il suo partito d’origine ed ha creato una ristretta “terra di mezzo”. [leggi per intero]

Friday, November 03, 2006

Le reni della camorra stanno a sinistra

Porta jella! Qualcuno lo spieghi al nostro Presidente del Consiglio. Proclamare di voler spezzare le reni a qualcuno equivale a gridare “vincere e vinceremo”. Porta male. E garantisce la sconfitta sicura. Per cui è bene fare i debiti scongiuri di fronte all’annuncio di Romano Prodi a Napoli di voler “spezzare le reni” alla criminalità più o meno organizzata. La camorra non è la Grecia. Che pure si rivelò molto più tosta del previsto. E’ un osso molto più duro. Non si lascia intimidire dalle minacce. Anche perché sa fin troppo bene che l’attuale governo di centro sinistra è un cane che non sa e non può mordere. Per la semplice ragione che se imparasse e volesse farlo, dovrebbe mordere una parte vitale di se stesso. [leggi per intero]

Thursday, November 02, 2006

Napoli come fallimento della società chiusa

A stare all’allarme dei media ora l’antico detto “ vedi Napoli e poi muori” va riscritto ed adattato ai tempi : “se vai a Napoli, poi muori”. Le notizie di cronaca degli ultimi giorni alimentano la convinzione che è arrivato il momento di proclamare “l’emergenza-criminalità” in Campania . Con tanto di invio di militari ed annessi e scontato dibattito tra le forze politiche sulla necessità o meno di una misura del genere. Ma, senza per nulla sottovalutare quanto avviene all’ombra del Vesuvio, bisogna però rilevare che l’emergenza in questione è molto poco emergente. E’, al contrario, la conferma di uno stato di fatto che va avanti da lunghissimi anni. E che non riguarda solo Napoli e la Campania ma tocca gran parte delle regioni meridionali, in particolare Puglia e Calabria. [leggi per intero]