Friday, July 22, 2005

Londra, la strategia del terrore

Anche se parzialmente fallito, il nuovo attacco nella capitale britannica alza il clima di tensione. Non solo in Inghilterra ma in tutti i paesi occidentali, Italia compresa, consapevoli di essere ormai coinvolti nella guerra scatenata dal fondamentalismo islamico. La Casa delle Libertà si ricompatta sulle misure del ministro Pisanu integrate dalla proposta della Lega per l’istituzione di una superprocura anti-terrorismo.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Quello che sta succdendo a Londra ha davvero dell’eccezionale

SE IL BOBBY UCCIDE È PERCHÉ DEVE

La democrazia britannica, tra tutte le europee, è quella sulla quale si può far più affidamento perché sia capace di autosorvegliarsi, di autocontrollarsi, anche mentre è impegnata in un corpo a corpo con un nemico mortale.


Le critiche che si sono levate in queste ore non hanno senso alcuno e anzi finiscono per dare linfa alle cellule estremiste che puntano proprio a dividere l'occidente libero. Vedere la polizia che spara e uccide a Londra è una sorpresa, e suscita in noi un profondo dolore. Il nostro shock suona a merito della civiltà di quella città e di quel paese. Il mito del bobby disarmato, uno dei punti cardine dell’anglofilia in Europa, vive nel profondo della coscienza degli inglesi.. Però questa nuova tattica potrebbe salvare vite umane, potrebbe fermare un kamikaze un attimo prima che si faccia esplodere, potrebbe risultare utile nella guerra per la difesa della democrazia. Perché - quante volte ce lo siamo detto? - la democrazia deve sapersi difendere. E la democrazia britannica, tra tutte le europee, è quella sulla quale si può far più affidamento perché sia capace di autosorvegliarsi, di autocontrollarsi, anche mentre è impegnata in un corpo a corpo con un nemico mortale.
Sono loro. i terroristi, che hanno emesso una sentenza di morte sulla democrazia, come dice Gluksmann sulla nostra prima pagina del Riformista di oggi. Questa non è una guerra tra due civiltà come vorrebbero farci credere. La loro non è civiltà. perchè non lo è questo modo di comportarsi. Ogni vittima di questa guerra andrà messa sul loro conto, non sul conto di chi si difende. Il brutto della guerra è che in guerra si muore. Ma chi non è disposto ad uccidere, è destinato a perdere.
E che siamo in guerra è del tutto evidente. Una guerra non dichiarata. una sporca guerra. E se non vogliamo perire dovremo accettare necessariamente qualche limitazione alla nostra libertà e la possibilità, come extrema razio, anche di qualche "incidente di percorso" in cui magari per sbaglio venga ucciso chi non c'entra nulla. ma non possiamo più stare a guardare. non possiamo correre il rischio di essere dilaniati dalle bombe.E cominciare noi stessi, in prima persona a difenderci. Tenedo gli occhi aperti, segnalando a chi di dovere ogni movimento, ogni individuo sospetto.
Ormai ovunque è Iraq. Dobbiamo alzare la guardia a livelli del tutto impensabili per paesi di antica tradizione democratica e liberale. Seppur con angoscia dobbiamo imparare a non avere paura. Dobbiamo imparare a guardare i nostri nemici negli occhie e impedirgli di nuocere, ad ogni costo e con ogni mezzo. Altro che il voto agli immgrati. Come ai tempi delle Brigate Rosse "sedicenti tali" o "compagni che sbagliano" per un lungo periodo, ma quì è molto peggio perchè questi massacratori di civili sono votati alla morte e chi muore in "battaglia" per loro si guadagna il biglietto per il Paradiso, non è più il tempo di distinguo, di discussioni e di polemiche. E' il tempo della lotta, della battaglia per difenderci da chi ci sta aggredendo alle spalle, seminando ovunque lutto e distruzione.

Più libertà nella sicurezza, più sicurezza nella libertà.

E lotta senza quartiere ai terroristi, ai fiancheggiatori e a chi li protegge.

ORA. O MAI PIU'!

HASTA LA LIBERTAD SIEMPRE!

Galgano PALAFERRI

9:45 AM  
Anonymous Anonymous said...

purtroppo l'alternativa, la sola al momento, è: o noi, o loro. e sicuramente l'unico modo per fermarli è farli fuori fisicamente. xchè finntaunto uno solo di questi fanatici terroristi avrà vita le nostre vite e quelle dei nostri figli saranno in pericolo. e la morte potrà arrivare in ogni istante, in ogni dove, in ogni luogo. è vero, anche a me scrivere queste cose fa accapponare la pelle. ma non c'è rimedio se non quello di abdicare alla nostra libertà, ripudiare le nostre idee, rinnegare la nostra civiltà. con molta amarezza, mi creda.
galgano palaferri
www.upl.ilcannocchiale.it

6:37 AM  

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