11 settembre, per la marcia dei senza paura
Arricchiamo di nuovi contenuti la marcia da Perugia ad Assisi. A volere la pace non sono solo quelli che dopo aver predicato il principio del “meglio rossi che morti” si sono convertiti alla regola del “meglio fondamentalisti islamici che impauriti”. Accanto ai pacifisti pronti alla resa, ci sono i pacificatori per nulla disposti a rinunciare alla difesa dei valori di libertà e di democrazia in cambio della benevolenza dei massacratori dei bambini di Bagdad.
La marcia da Perugia ad Assisi non può continuare ad essere agli occhi del mondo la manifestazione dei collaborazionisti europei di Bin Laden. Questo evento troppo spesso è apparso ai terroristi islamici come un segno di sottomissione nei loro confronti. E’ arrivato il momento di trasformarlo in un segnale di condanna delle stragi di innocenti provocate dalla guerra all’Occidente lanciata l’11 settembre 2001.
C’è un solo modo per compiere questa operazione. Partecipare in prima persona a quella che fino a ieri è stata la marcia della paura. Coinvolgendo in questa iniziativa, sotto le bandiere dell’Italia e degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e della Spagna, dell’Iraq democratico e dell’Afghanistan affrancato dai talebani, di Israele e di tutti i paesi arabi che non vogliono regredire al califfato dei secoli bui, chiunque sia convinto della necessità di gridare forte e chiaro ai terroristi che non passeranno. Senza distinzioni di partito, di collocazione politica, di religione, di etnia.
I pacifisti non ci vorranno? L’appello è ad andarci comunque. Per ricordare l’11 settembre con la marcia dei senza paura!