Tuesday, February 28, 2006

Nessun dialogo con la barbarie

L’Europa? O non c’è o, se c’è, è vergognosamente codarda. Le fotografie che pubblichiamo a fianco sono apparse il 24 febbraio sul Die Welt. La grande stampa d’informazione italiana, quella dei grandi gruppi industriali e finanziari che perseguono i loro interessi particolari mimetizzandosi dietro le cortine fumogene del sinistrismo politicamente corretto, le ha tranquillamente ignorate. Non avevano alcun significato antiamericano od antioccidentale. E non servivano neppure a mettere alla berlina la politica estera del nostro paese fatta delle stupide pacche sulle spalle, delle truppe mandate ad occupare l’Iraq e dei mercenari razzisti ben felici di torturare le vittime dell’imperialismo e del neo-colonialismo Usa. [leggi per intero]

Monday, February 27, 2006

Il caos promesso dal centrosinistra

La particolarità più inquietante del schieramento del centro sinistra è che i suoi componenti non promettono agli elettori di garantire al paese un governo solido e duraturo. Al contrario, assicurano che all’indomani delle elezioni la loro preoccupazione principale sarà quella di contestare gli alleati e mandare all’aria gli equilibri attuali dello schieramento. Clemente Mastella ha confermato di voler continuare a far parte del centro sinistra. Ma, per catturare gli elettori di centro, ha preannunciato che dopo il voto l’Udeur ribadirà il proprio ruolo di forza antagonista ed alternativa di Rifondazione Comunista e della Rosa nel Pugno. [leggi per intero]

Friday, February 24, 2006

La riserva della Rosa nel Pugno

Sottoscrivere un programma con riserva, come hanno fatto gli esponenti della Rosa nel Pugno con il monumentale documento programmatico di Romano Prodi, significa non sottoscrivere un bel nulla. L’accordo è di fatto nullo. Visto che chi pone pregiudizialmente la riserva lo fa nella assoluta certezza che presto o tardi la farà valere cancellando in un colpo solo tutti gli impegni all’unità assunti con la firma dell’intesa. Nell’ottica della tenuta, della credibilità e della compattezza del centro sinistra, la faccenda è sicuramente un male. [leggi per intero]

Thursday, February 23, 2006

Caccia al “baffo” rosso

Massimo D’Alema ha tutte le ragioni di essere nervoso. Prima gli hanno bruciato il tentativo di poter contare su una forte presenza nel panorama economico e finanziario nazionale facendo saltare la scalata Unipol alla Bnl. Poi hanno incominciato a sfilargli il partito dalle mani sostenendo e supportando Piero Fassino in tutte quelle operazioni interne (vedi preparazione delle liste) in cui c’erano da segare gli uomini del “lider maximo”. Successivamente hanno pompato oltre ogni limite Francesco Rutelli e la Margherita sempre nell’ottica di spingerlo sempre di più all’angoletto. Ed ora giocano la carta della Rosa nel pugno per svuotare il partito dei post-marxisti convertiti al libertarismo pannelliano. [leggi per intero]

Wednesday, February 22, 2006

Prodi e i posti per Rifondazione

“Una volta al Governo – ha sostenuto Fausto Bertinotti – non ci dovrà essere inibito alcun incarico ministeriale”. L’affermazione sembrerebbe scontata visto che Rifondazione comunista risulta determinante per l’eventuale vittoria del centro sinistra e non può essere considerata un alleato di serie B. Nei fatti, però, apre una questione di non poco conto per Romano Prodi. Se è vero che, una volta essere stato decisivo per il successo dell’Unione, il partito di Bertinotti avrebbe il pieno diritto di pretendere qualsiasi Ministero, è altrettanto vero che il suo essere un alleato di serie A dovrà avere un evidente riconoscimento formale. [leggi per intero]

Tuesday, February 21, 2006

L’errore e le speculazioni di Prodi

Nel disperato tentativo di frenare la rimonta della Cdl Romano Prodi si è aggrappato al caso Calderoli gridando allo scandalo per il presunto razzismo della Lega e denunciando l’aggressività della politica estera del Governo a suo dire fondata sulla pretesa superiorità della civiltà occidentale. Il leader dell’Unione ha quindi sparso una dose acconcia di lacrime sulle vittime di Bengasi lasciando intendere che il sangue di quei morti ricade sul Governo italiano. [leggi per intero]

Friday, February 17, 2006

E’ solo una questione comunista

E’ stato Massimo D’Alema il geniale iniziatore della polemica sulle candidature nella Cdl di alcuni esponenti della destra radicale. Il Presidente dei Ds voleva in questo modo bilanciare e nascondere la polemica del centro destra sulla candidatura di Marco Ferrando da parte di Rifondazione Comunista.Ma quella che sulla carta sembrava una operazione da manuale di un navigato professionista della politica, si è rivelata un boomerang micidiale. Non solo perché l’opinione pubblica non ha avuto grandi difficoltà a stabilire il diverso grado di pericolosità tra il neofascismo marginale e agli sgoccioli e un parte dell’ultra sinistra che blocca le grandi opere, inneggia agli assassini dei nostri soldati di pace e promette morte e distruzione ad uno Stato democratico come Israele. [leggi per intero]

Programmino, programmone e antipatici

Chi si chiede ancora perché la sinistra sia antipatica non deve far altro che seguire con un minimo d’attenzione la polemica che l’Unione ha scatenato contro il futuro programma del centro destra. Questa polemica si è articolata in due fasi. Nella prima i dirigenti del centro sinistra hanno contestato ai loro avversari di non averli imitati e di essere in ritardo nella preparazione del programma. Di qui le critiche dei grandi giornali fiancheggiatori di Romano Prodi alle divergenze tra Berlusconi, Fini e Casini sul rinnovo o meno del “Contratto con gli Italiani”. [leggi per intero]

Wednesday, February 15, 2006

La colpa di essere Feltri

Vittorio Feltri è stato condannato a 17 mesi di galera perché si chiama Vittorio Feltri. Non perché abbia scritto l’articolo in cui si accusava erroneamente Gerardo Chiaromonte di essere stato un agente segreto al soldo del Kgb. Infatti l’attuale direttore di “Libero” non è l’autore dell’articolo incriminato. E neppure perché avesse il compito di controllare il contenuto degli articoli apparsi sul “Quotidiano nazionale” del 1999. Infatti l’ex direttore de “L’Europeo”, de “L’Indipendente”, de “Il Giornale” e de “Il Borghese”, all’epoca dei fatti incriminati non era il direttore responsabile del “Quotidiano Nazionale”, non aveva alcun compito di esercitare un qualsiasi controllo sui pezzi pubblicati e non doveva rispondere di quella responsabilità oggettiva che nell’epoca del massimo sviluppo della tecnologia nel settore dell’informazione trasforma tutti i direttori di giornale in pericolosi criminali recidivi. [leggi per intero]

Tuesday, February 14, 2006

Le strane stagioni della politica

Il tema dominante di questa estate riguardava le dimensioni della sicura sconfitta del centro destra. Batosta o disfatta? E, conseguentemente, chi si sarebbe affrettato a saltare sul carro dei vincitori durante la campagna elettorale o subito dopo? Tutti sappiamo che sulla base di questo interrogativo l’Udc si sia diviso e abbia sostituito il segretario Marco Follini. Quest’ultimo, sulla base del dilemma “batosta o disfatta”, aveva elaborato la strategia dello sganciamento dalla Cdl durante la campagna elettorale. La maggioranza del partito, invece, sempre in riferimento al tema dominante estivo, si era invece espressa per la tesi dello sganciamento posteriore alle elezioni. [leggi per intero]

Monday, February 13, 2006

Chi paga per i “signor no” della sinistra

A ciascuno il suo “no” di sinistra. In Val di Susa il “no-Tav”, con tutte le agitazioni dei mesi scorsi e le minacce contro le Olimpiadi invernali. Nel Lazio il “no-coke”, con il blocco dell’Aurelia per una giornata per protestare contro la decisione dell’Enel di convertire al carbone la centrale a gasolio di Torre Valdaliga. Ma, mentre in Piemonte la governatrice del centro sinistra Mercedes Bresso ed il sindaco diessino di Torino Sergio Ciamparino, decidono di non piegarsi al diktat dei centri sociali e degli agitatori professionisti dell’ultra sinistra, nel Lazio il governatore Piero Marrazzo e la sua Giunta fanno propria la protesta degli ambientalisti contrari al ritorno al carbone e decidono di bloccare il piano di riconversione della centrale avviato dall’Enel. [leggi per intero]

Friday, February 10, 2006

Una sconfitta per il Partito Democratico

Quando nascerà il Partito Democratico su cui tanto discutono i dirigenti del centro sinistra ormai da tempo immemorabile? Prima, durante o dopo le elezioni del 9 aprile? La risposta viene dai fatti. In particolare dalle mobilitazioni dei gruppi dell’estrema sinistra contro l’Alta velocità, contro la conversione delle centrali dal gasolio al carbone, contro il Ponte sullo Stretto, contro qualsiasi tentativo di innovazione delle grandi infrastrutture del Paese. Il Partito Democratico nascerà solo quando le componenti riformiste del centro sinistra romperanno in maniera netta ed irrevocabile qualsiasi rapporto di alleanza o di semplice collaborazione con i gruppi estremistici che dopo aver messo a ferro e fuoco Genova ai tempi del G8 ora minacciano di ripetere l’esperienza a Torino in occasione delle Olimpiadi invernali. [leggi per intero]

Sondaggi, pareggio e sorpasso

Piero Fassino smentisce inorridito qualsiasi ipotesi di “pareggio”. E ribadisce, confortato dai sondaggi dei soliti istituti demoscopici nazionali, che il centro sinistra vincerà comunque facendo piazza pulita sia della eventualità della “grande coalizione”, sia della possibilità di tornare rapidamente al voto.Ma, a dispetto dei sondaggi realizzati con criteri obsoleti e della certezza assoluta del segretario dei Ds, l’ipotesi di un pareggio che nel corso dei prossimi due mesi potrebbe addirittura trasformarsi in un sorpasso della Casa delle Libertà sull’Unione, non è affatto peregrina. [leggi per intero]

Il caos promesso dal centrosinistra

La particolarità più inquietante del schieramento del centro sinistra è che i suoi componenti non promettono agli elettori di garantire al paese un governo solido e duraturo. Al contrario, assicurano che all’indomani delle elezioni la loro preoccupazione principale sarà quella di contestare gli alleati e mandare all’aria gli equilibri attuali dello schieramento. Clemente Mastella ha confermato di voler continuare a far parte del centro sinistra. Ma, per catturare gli elettori di centro, ha preannunciato che dopo il voto l’Udeur ribadirà il proprio ruolo di forza antagonista ed alternativa di Rifondazione Comunista e della Rosa nel Pugno. [leggi per intero]

Ruoli, responsabilità e fiumi di euro

Non mi stupisce e non mi scandalizza la critica del Commissario Europeo Franco Frattini alla decisione di alcuni giornali italiani, tra cui “ L’opinione delle libertà”, di pubblicare le vignette satiriche sull’Islam che tante reazioni negative e violente hanno suscitato nel mondo arabo. Non mi stupisce e non mi scandalizza non perché mi sia convinto che Frattini abbia ragione e che io abbia commesso una sciocchezza nel pubblicare i disegni “neo-satanici”. Ma solo perché credo che ad ogni ruolo corrisponda una diversa responsabilità. [leggi per intero]

Friday, February 03, 2006

Una linea di confine all’intolleranza

Non c’è alcun intento blasfemo nella decisione di pubblicare le vignette su Maometto ed i fondamentalisti arabi apparse su un giornale danese. Non c’è neppure alcun intento provocatorio nei confronti dei paesi arabi e dei fedeli della religione musulmana. “L’opinione delle libertà“ è un giornale liberale e laico ma non laicista. E come contesta ogni forma di fondamentalismo religioso in nome dei valori della libertà individuale e della tolleranza, così si oppone ad ogni manifestazione di fondamentalismo laicista capace di contrapporre solo intolleranza ideologica alla intolleranza religiosa. [leggi per intero]

Thursday, February 02, 2006

La vera zavorra di Berlusconi

In estate i punti di distacco tra il centro sinistra rampante ed il centro destra in stato di depressione erano più di dieci. Adesso, a stare ai sondaggi degli istituti demoscopici più accreditati ed anche più vicini alla sinistra, questi punti si sono ridotti a quattro. Nell’arco di sei mesi la Casa delle Libertà ha recuperato più di sei punti. Sulla base di questo dato considerato inequivocabile, molti tentano di fare previsioni sull’esito delle prossime elezioni. Il centro destra immagina, marciando di questo passo, di arrivare al sorpasso al momento del voto. [leggi per intero]

Il Professore, muto assente per necessità

Romano Prodi si lamenta di essere andato in televisione solo per otto minuti mentre il suo avversario Silvio Berlusconi ha avuto a sua disposizione addirittura otto ore di trasmissioni. Ma il leader del centro sinistra sbaglia a lamentarsi. Se non partecipa ai programmi delle Tv pubbliche e private non è perché il suo avversario del centro destra ha occupato militarmente tutti i canali. E’ solo perché non ha nulla da dire. E, soprattutto, non può dire nulla. Il silenzio e la reticenza sono la sua unica arma in questa singolare campagna elettorale. Se la spreca è perduto. [leggi per intero]

Le primarie dei “padroni” milanesi

I grandi giornali dei capitalisti ulivisti hanno salutato con una soddisfazione incredibilmente smodata la celebrazione delle primarie dell’Unione a Milano, la vittoria dell’ex prefetto Bruno Ferrante ed il fatto che alla cerimonia di investitura del candidato sindaco della sinistra abbiano partecipato circa ottantamila persone. “La buona borghesia - questo uno dei titoli più significativi apparsi sul Corriere della Sera, sempre più organo del partito prodiano disorganizzato - in fila per il signor prefetto”. E via di seguito servizi su servizi per sottolineare non tanto il successo di folla delle primarie milanesi quanto la natura squisitamente classista dell’operazione. [leggi per intero]