Wednesday, November 30, 2005

Alla radice dei problemi del paese

Ho ricevuto molte lettere di protesta per la posizione assunta da “L’opinione delle libertà” sulla questione dell’Alta Velocità in Val di Susa. Nella stragrande maggioranza dei casi la contestazione non ha riguardato il merito del problema. Serve o non serve la Tav? Si può o non si può ridurre al minimo l’impatto ambientale dei lavori? Si è incentrata sulla linea politica del giornale e si è sostanziata in una sequela di insulti più o meno feroci, più o meno infamanti. [leggi per intero]

Tuesday, November 29, 2005

Il proporzionale e la concorrenza tra forze alleate

La legge elettorale non sarà più maggioritaria ma diventerà proporzionale. Entro brevissimo tempo. Il dato è ormai scontato ma nel recinto della politica italiana, formato da esponenti di partito e da osservatori dei media, non tutti sembrano averlo recepito completamente. Il maggioritario impone l’unità, l’uniformità ed il sacrificio degli interessi particolari delle singole forze politiche alla superiore esigenza di sostenere acriticamente il leader prescelto. Il sistema non consente posizioni differenziate ed articolate. E’ plebiscitario. [leggi per intero]

Monday, November 28, 2005

Contro Prodi anche lo sciopero dei masochisti

Nella tradizione sindacale lo sciopero è uno strumento di trattativa teso a convincere la parte avversa della necessità di ammorbidire le proprie posizioni di partenza e concordare una conclusione di compromesso della vertenza. Nella tradizione politica, invece, lo sciopero, ovviamente quello generale, è un mezzo di pressione a cui le forze della sinistra ricorrono in casi particolari ed eccezionali sempre con l’obiettivo di piegare le resistenze dell’antagonista rappresentato dal governo. In un caso o nell’altro lo sciopero è comunque teso ad ottenere un risultato. [leggi per intero]

Friday, November 25, 2005

Ma l’orso è ancora ben vivo

A chi il Quirinale? E la Presidenza della Camera? E quella del Senato? Per non parlare poi dei vari dicasteri del futuro governo, dei grandi enti pubblici, del sottogoverno in generale e della Rai in particolare? Mancano parecchi mesi alla data delle elezioni politiche della prossima primavera. Ma all’interno del centrosinistra, che fermo come torre che non crolla ai dati delle ultime elezioni regionali è convinto di avere già stravinto, si è aperta da tempo la battaglia per l’accaparramento per le poltrone. L’orso non è stato ancora catturato. Ma la lite sulla divisione della pelle impazza alla grande! [leggi per intero]

L’imbroglio double-face del “professore”

Romano Prodi ha annunciato che intende cambiare il paese. E per dare peso e valore a questa affermazione ha subito aggiunto che per quanto riguarda il ritorno del nucleare in Italia bisognerà aspettare venti o venticinque anni. E’ vero che l’annuncio e la sua immediata sconfessione è avvenuta nel corso di un Convegno di Legambiente. E che per questo motivo il “professore” può legittimamente chiedere le attenuanti generiche per le corbellerie pronunciate. Ma il reato d’imbroglio agli elettori perpetuato dal leader dell’Unione rimane. E non può rimanere impunito. [leggi per intero]

Wednesday, November 23, 2005

Lo sciopero e la banda dei quattro

Il senso di un editoriale de “L’Economist” era fin troppo esplicito. “Se Berlusconi preferirà la salva-Previti a vitali riforme economiche, passerà alla storia come l’uomo che ha sprecato una opportunità unica per fini egoistici”. Su questa frase si sono buttati a capofitto i grandi giornali che si definiscono indipendenti del nostro paese. E, “Corriere della sera “ in testa, hanno brandito il settimanale inglese come mazza ferrata per picchiare sulla testa del Cavaliere e del suo governo. La tesi è semplice: per seguire gli interessi personali Berlusconi ha rinunciato a realizzare le riforme e modernizzare il paese. E la conclusione è altrettanto semplice: fuori l’egoista Berlusconi e dentro i suoi oppositori. [leggi per intero]

Tuesday, November 22, 2005

Priorità e falsi problemi dei laici e dei liberali

Non sono un ateo devoto e neppure un teo-con. Sono, molto più semplicemente, un liberale con i piedi per terra. Cioè un liberale realista. E come tale debbo confessare che non riesco ad appassionarmi in alcun modo alle polemiche in corso in queste settimane sul Concordato e la sua eventuale revisione, sulla legge sull’aborto e la sua eventuale correzione, sulla ingerenza della Chiesa sulle vicende politiche italiane e sulla necessità di contenerla il più possibile all’insegna di un rinnovato laicismo. Capisco che questi temi possano servire a qualche forza politica per caratterizzarsi in vista delle prossime elezioni di primavera. [leggi per intero]

Monday, November 21, 2005

Il rischio del golpe siciliano

A tutt’oggi l’unica accusa provata nei confronti di Totò Cuffaro è quella di aver distribuito tremila baci ai concittadini di Raffadali nel corso delle ultime campagne elettorali. Tutte le altre accuse, in particolare quelle che tentano di bollarlo come mafioso, riempiono le pagine dei giornali della sinistra ma non hanno ancora avuto riscontri e conferme processuali di sorta. Poiché baciare sulle guance gli elettori non costituisce reato, quindi, Cuffaro va considerato uno specchiato ed onesto cittadino, perfettamente legittimato a difendere alle prossime elezioni il proprio ruolo di Presidente della Sicilia. [leggi per intero]

Il rischio del golpe siciliano

A tutt’oggi l’unica accusa provata nei confronti di Totò Cuffaro è quella di aver distribuito tremila baci ai concittadini di Raffadali nel corso delle ultime campagne elettorali. Tutte le altre accuse, in particolare quelle che tentano di bollarlo come mafioso, riempiono le pagine dei giornali della sinistra ma non hanno ancora avuto riscontri e conferme processuali di sorta. Poiché baciare sulle guance gli elettori non costituisce reato, quindi, Cuffaro va considerato uno specchiato ed onesto cittadino, perfettamente legittimato a difendere alle prossime elezioni il proprio ruolo di Presidente della Sicilia. [leggi per intero]

Friday, November 18, 2005

Auguri interessati alla Rosa sbagliata

Auguri alla Rosa nel Pugno. Auguri al nuovo soggetto politico che mette insieme i radicali di Marco Pannella e i socialisti di sinistra di Enrico Boselli. Auguri, anche se considero assolutamente validi tutti i motivi di contestazione della nova formazione laica e socialista e, soprattutto, della sua collocazione all’interno di un centro sinistra guidato da Romano Prodi e contrassegnato dall’egemonia catto-comunista. Perché, allora, gli auguri, se di questa iniziativa condivido poco o nulla? La risposta è semplice. Al di là di qualsiasi giudizio negativo c’è una considerazione di fondo che riguarda la possibilità di un ritorno significativo dei laici sulla scena parlamentare nazionale. [leggi per intero]

Thursday, November 17, 2005

Numeri avvelenati per Capezzone

Daniele Capezzone si è dichiarato entusiasta di un sondaggio apparso su “La Repubblica” in cui si sostiene che il 57 per cento degli elettori dell’Unione vede con favore l’ingresso dei radicali nella coalizione e che solo il 27 per centro risulta contrario. Sulla base del sondaggio, quindi, l’esponente del Pr sollecita i dirigenti degli altri partiti del centro sinistra a rinunciare ai pregiudizi ed alle pregiudiziali ed a spalancare la porte a Marco Pannella ed alla sua truppa. [leggi per intero]

Wednesday, November 16, 2005

La licenza di sperpero della Consulta

La libertà di sperpero degli enti locali sancita dalla Corte Costituzionale è la conferma della principale caratterizzazione assunta ormai da tempo dalla Consulta. Quella di essere al tempo stesso iperpoliticizzata ed assolutamente impolitica. Della politicizzazione è quasi inutile parlare. Non c’è bisogno di fare riferimento alle ultime nomine del Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi per ribadire che la maggioranza dei componenti della Corte Costituzionale risulta apertamente e dichiaratamente schierata a sinistra. [leggi per intero]

Tuesday, November 15, 2005

Da Berlino il modello delle due sinistre

Si parla tanto in questi giorni di modello tedesco. Con riferimento all’ipotesi di una grande coalizione da realizzare dopo le elezioni di primavera in caso di sostanziale “pareggio” tra il centro destra ed il centro sinistra. Ma mai tante chiacchiere sono risultate vane. Non solo perché la realizzazionedella grande coalizione in Italia è appesa ad un filo talmente sottile da risultare del tutto evanescente. Esiste una sola possibilità di mille che le elezioni si concludano con un pareggio. E sprecare tante parole su simile astrattezza è per il momento del tutto inutile. Ma soprattutto perché il modello tedesco a cui si fa riferimento è completamente sbagliato. [leggi per intero]

Monday, November 14, 2005

Progetto per una Scuola di Giornalismo

Pubblichiamo il testo del progetto di scuola di giornalismo annunciato a Sorrento, in occasione dell’assemblea dei circoli giovani, dal senatore Marcello Dell’Utri e dal direttore de ‘L’opinione delle libertà’ Arturo Diaconale. [Leggi per intero]

Il centrismo truffaldino di Follini

Si possono muovere diversi appunti alla proposta di Marco Follini di dare vita ad una grande coalizione dopo le elezioni politiche della prossima primavera. Si può contestare la nostalgia democristiana che traspare dall’idea folliniana. Si può criticare l’avventurosa ricostruzione storica dell’ex segretario dell’Udc in base alla quale il connubio d’ispirazione cavourriana, il Cnl della guerra civile e del primo dopoguerra e la solidarietà nazionale degli anni’70 siano state le tre diverse facce di una unica e ricorrente realtà. [leggi per intero]

Thursday, November 10, 2005

Il problema della sinistra è la violenza

Il problema posto dall’opposizione all’Alta Velocità non riguarda solo l’alternativa tra modernità e luddismo ecologico. La sinistra, per la verità, deve compiere anche questa scelta. E decidere una volta per tutte da quale parte stare. Con il passato o con il futuro? Con il regresso o con lo sviluppo? Con la nostalgia di una età dell’oro in un eden naturalistico inesistente o con la speranza di non interrompere quella corsa al benessere di massa iniziata nel XX secolo? Per i partiti alleati di Romano Prodi si tratta di una scelta niente affatto facile. [leggi per intero]

Wednesday, November 09, 2005

Le false interpretazioni del voto di Bolzano

Sbaglia Romano Prodi quando definisce il voto di Bolzano la primavera del centro sinistra. Sbaglia per la semplice ragione che il risultato positivo dell’Unione nel capoluogo altoatesino ha un significato esattamente opposto a quello indicato dal “professore”. Non è la conferma definitiva della ineluttabilità e della inesorabilità della intenzione degli elettori italiani espressa nelle ultime regionali di cacciare il centro destra dalla guida del governo nazionale. Se così fosse il risultato non sarebbe stato sul filo di lana, condizionato dal peso determinante della Svp. Per rispettare il trend delle regionali la vittoria del centro sinistra avrebbe dovuto essere plebiscitaria. [leggi per intero]

Tuesday, November 08, 2005

Il rischio di Marco Pannella

Non c’era un complotto mediatico ai loro danni. I radicali lo hanno finalmente capito. Non appena hanno deciso di lasciare la terra di nessuno delle terze forze ed entrare a bandiere spiegate nel centro sinistra, il silenzio che generalmente nascondeva le loro gesta si è improvvisamente dissolto. Il cono d’ombra è diventato cono di luce. Ed a conferma che nei media italiani esiste solo ciò che si trova a sinistra, i radicali hanno ritrovato quella visibilità che credevano di aver tristemente perduto dai tempi eroici delle battaglie per il divorzio e per l’aborto. [leggi per intero]

Monday, November 07, 2005

Dalla piazza meticcia al governo meticcio. Partendo da Mussolini

Non si tratta di semplice revisionismo storico ma di una vera e propria svolta politica. In vista di un risultato elettorale che, se fosse contrassegnato dalla vittoria del centro sinistra, precipiterebbe il paese nella più drammatica ingovernabilità ed aprirebbe la strada a nuovi processi politici. Ad esempio la grande coalizione e l’applicazione di una forma rivisitata e corretta di consociativismo. La considerazione riguarda l’intervista rilasciata da Massimo D’Alema a Bruno Vespa. E l’affermazione del leader dei Ds secondo cui Benito Mussolini non doveva essere ucciso in maniera sommaria ma andava sottoposto ad un regolare processo. [leggi per intero]

Friday, November 04, 2005

Santoro, la fiaccolata e gli agenti della Cia

Michele Santoro si è mostrato dispiaciuto di non essere rientrato in Rai in tempo utile per dedicare la propria trasmissione alla manifestazione indetta da Giuliano Ferrara contro la minaccia di nuovo olocausto lanciata ad Israele dal Premier iraniano Ahmadinejad. Se fosse andato in onda, ha spiegato il martire, si sarebbe comportato da giornalista e non da personaggio politico. Per cui avrebbe fatto vedere le immagini della manifestazione ma, soprattutto, avrebbe dedicato spazio a quegli esponenti di sinistra che non hanno aderito in nome del diritto conculcato dei palestinesi ad un proprio stato ed a quelli che, pur avendo aderito, fiutano nuovi venti di guerra a causa delle minacce iraniane. [leggi per intero]

Thursday, November 03, 2005

Aderisco ma non marcio con i collaborazionisti

Non c’è bisogno di annunciare che l’intera redazione de “L’opinione delle libertà” aderisce alla fiaccolata indetta da Giuliano Ferrara per protestare contro le minacce di distruzione di Israele pronunciate dal premier iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Da sempre il nostro giornale si batte in difesa del diritto dello stato ebraico all’esistenza. E nel momento in cui il massimo rappresentante della Repubblica Iraniana manifesta l’intenzione di procedere ad un nuovo olocausto, è scontato che i suoi redattori non abbiano alcuna esitazione a schierarsi contro una simile aberrazione. Per quanto mi riguarda personalmente, però, il comportamento che intendo seguire è quello di aderire ma non partecipare. [leggi per intero]

Wednesday, November 02, 2005

Il “benaltrismo” di Prodi e di Epifani

Il “benaltrismo” è una malattia endemica della sinistra che proviene dal movimento comunista. Si manifesta quando l’unica obiezione che i post-comunisti ammalati sollevano di fronte ad una misura presa dagli avversari si risolve con il “ben altro”. Il governo vara una riforma? “Noi - sentenziano i febbricitanti avremmo fatto ben altro”. Nessuno sa mai in cosa consista il mitico “ben altro”. Ma guai a chiedere spiegazioni in proposito. Il temerario che si azzarda a sollevare la questione viene immediatamente zittito con l’argomento che se c’è qualcuno che non capisce cosa voglia dire “ben altro”, questo qualcuno è per forza cretino. [leggi per intero]