Wednesday, November 29, 2006

L’Ocse ed i tassator scortesi

Vincenzo Visco, in evidente crisi d’identità, comunica che nel 2008 il governo potrà prendere in considerazione l’ipotesi di tornare ad abbassare la pressione fiscale. Ma il ministro del Tesoro Tommaso Padoa Schioppa coglie l’occasione per tentare di strappare al suo vice-ministro la palma di “tassator scortese” dei contribuenti italiani (i due brillano per la malagrazia dei rispettivi comportamenti). E precisa che il governo non ridurrà le tasse né ora, né mai. O almeno fino a quando il risanamento finanziario non sarà compiuto. [leggi per intero]

2 Comments:

Blogger celestino ferraro said...

Perbacco! il tassator cortese. Manco Pascoli Giovanni: "Myricae".

Romagna solatìa, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese
re della strada, re della foresta.

Un'esagerazione!

4:23 AM  
Blogger celestino ferraro said...

LE RAGIONI DI CESARE

Le sentenze – dice l’opinionista di Repubblica – si rispettano, ma è giusto anche criticarle, quando lo si ritiene: magari fosse sempre così.
Il fatto è che, quando a criticare, certe sentenze, sono i “berlusconiani” – perseguitati dal solito coro degli osannanti al diritto e alla legge uguale per tutti –, si aprono le cataratte della giustizia vilipesa e una pioggia d’improperi scroscia sul capo dei protestatari; nel caso inverso, può anche accadere che, quegli stessi giudici osannati dianzi, vengano vituperati per il giusto giudizio emesso nei confronti dei “berlusconiani” (alla rinfusa), poscia. Cosa che appunto capita a Milano dove la Corte di Cassazione annulla il processo Sme nei confronti di Previti, Squillante e Pacifico, e lo rinvia a Perugia: difetto di giurisdizione. Ma l’ottima difesa di Previti l’aveva sempre sostenuto.

“Vogatori, cruciferi, flabellieri, turiferari, pirofaghi” (metafore che irridono gli incaricati alle varie incombenze della CdL), hanno di che pascersi, la Giustizia trionfa e Previti assurge alla gloria e riconquista lo scranno contestato.
Non c’è entusiasmo che tenga, assordante che sia, la claque esulta e giubila: fu ben impiegata.
Finanche il flabelliere sventola i suoi ventagli piumati con rinnovata energia.

I due gradi di giudizio sono stati sconfessati dal Terzo: supremo usbergo all’arroganza dei negligenti. Nulla d’illegittimo, per l’amor di Dio, ci mancherebbe; c’è solo che dopo aver strombazzato certe trombe, bisogna adesso ascoltare certe scampanate.
Ma, come si dice, in certi casi imbarazzanti: «Honny soit qui mal y pense».
Celestino Ferraro

4:23 AM  

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