Thursday, November 02, 2006

Napoli come fallimento della società chiusa

A stare all’allarme dei media ora l’antico detto “ vedi Napoli e poi muori” va riscritto ed adattato ai tempi : “se vai a Napoli, poi muori”. Le notizie di cronaca degli ultimi giorni alimentano la convinzione che è arrivato il momento di proclamare “l’emergenza-criminalità” in Campania . Con tanto di invio di militari ed annessi e scontato dibattito tra le forze politiche sulla necessità o meno di una misura del genere. Ma, senza per nulla sottovalutare quanto avviene all’ombra del Vesuvio, bisogna però rilevare che l’emergenza in questione è molto poco emergente. E’, al contrario, la conferma di uno stato di fatto che va avanti da lunghissimi anni. E che non riguarda solo Napoli e la Campania ma tocca gran parte delle regioni meridionali, in particolare Puglia e Calabria. [leggi per intero]

3 Comments:

Blogger Daniela C.C. said...

E' proprio così. Ormai da molti anni a Napoli le voci fuori dal coro non sono ammesse.
Ne ho parlato qui:
http://danielacondemi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1228698

http://danielacondemi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1228698

3:23 AM  
Blogger Daniela C.C. said...

Pardon, i link corretti sono questi:

http://danielacondemi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=979673

http://danielacondemi.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1028225

3:27 AM  
Blogger vito schepisi said...

E' questione di scelte e di gestione. Una parte di Napoli e la Campania hanno ritenuto, come nel lontano passato, che lo strumento delle clientele fosse il mezzo giusto per risolvere i problemi quotidiani. L'altra parte ha ritenuto di dover correre dietro alla demagogia della sinistra. Quella parte di Napoli e della Campania che, cieca dinanzi all'esercizio del potere perseguito in modo invadente e discriminante, ha ritenuto che la sinistra fosse l'antidoto alla camorra. Questa sinistra che a Napoli da anni costituisce il potere condiviso tra affari e malaffare. Questa Napoli e questa Campania sono anche stati determinanti nel confronto politico nazionale. L'esercizio del voto è lo strumento con cui si operano e si sono operate le scelte. I risultati ottenuti, dunque, costituiscono la sintesi delle scelte dei cittadini. E Napoli e la Campania hanno votato a sinistra. Alla sinistra tocca presentare i rimedi e risolvere i problemi. Lo facciano! Se non ne sono capaci si dimettano o sia il Governo o la Presidenza della Repubblica a rimuovere amministrazioni inefficienti. Mi piacerebbe anche che gli elettori esprimessero il loro diritto ad essere ben rappresentati. Tutto qui! E' questione di gestione del territorio e di rispetto delle leggi. Se Napoli e la Campania erano messe male, ed era così, perchè hanno continuato a votare Bassolino e la Jervolino? Bassolino in Campania è chiamato "O rey"! Non si è in repubblica? E da tanti anni ormai!
Questo Governo rinuncia ad inviare l'esercito. Perchè? L'esercito ha costi relativi. Cosa si vuole? Ridurre risorse (1000 uomini)in altre zone del Paese? Per risolvere i problemi di Bassolino e della Jervolino? Mi sta bene solo se si dimettono e viene nominato un Commissario. Anche la Procura andrebbe "commissariata". Si richiami Cordova! L'unico che ha preteso che anche i magistrati si diano da fare col lavoro. L'unico che non ha mai guardato ai distintivi dei rei.
Si rimuova Mastella da Ministro della Giustizia: è notoriamente inadeguato al suo compito. E' parte anche lui di un costume campano di gestione del potere.
http://vitoschepisi.blogspot.com/

5:40 AM  

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