Friday, October 28, 2005

La torta di Fassino, di Prodi e di Mieli

Piero Fassino si è finalmente accorto che il “Corriere della sera” non è il grande giornale della borghesia lombarda ma l’organo del futuro Partito Democratico, quello teorizzato dalla inedita accoppiata Amato-Parisi, guidato da Romano Prodi e sostenuto da quei poteri forti che fanno capo a Giovanni Bazoli ed alla sua Banca Intesa. Il segretario dei Ds si è lamentato che il quotidiano di via Solferino stia lavorando alla “destrutturazione” del suo partito per sotterrare la tradizione del movimento operaio in Italia e sostituirla con quella tutta da costruire di un riformismo ispirato a quello dei liberal democratici americani. [leggi per intero]

Thursday, October 27, 2005

Fioretto e mazza ferrata a viale Mazzini

Buffa storia quella del presidente della Rai Claudio Petruccioli! Invece di riprendere Adriano Celentano che, dagli schermi del servizio pubblico, accusa la Rai di censurare e calpestare la libertà, bacchetta e richiama all’ordine i dirigenti che hanno solidarizzato con il bersaglio delle sparate del “molleggiato”. Con il suo comportamento Petruccioli sembra voler fissare il principio che l’ordine e la disciplina valgono solo per gli interni. Gli esterni godono invece della “licenza poetica”. E se si chiamano Celentano, come diceva Renato Rascel, anche del “congedo illimitato”. [leggi per intero]

Wednesday, October 26, 2005

Il divario dei numeri fasulli

L’unico dato certo dell’ultimo sondaggio fornito dall’Osservatorio di Renato Mannheimer è che non c’è nulla di certo. Non sono certi i dati relativi ai singoli partiti. Non è certa l’indicazione complessiva riguardante i due schieramenti in campo. Di sicuro c’è solo che la maggioranza degli intervistati pensa che sarà il centro sinistra a vincere le prossime elezioni. Ma lo stesso Osservartorio precisa che tra i convinti della vittoria di Romano Prodi figurano tantissimi cittadini decisi comunque a votare per Silvio Berlusconi. [leggi per intero]

Tuesday, October 25, 2005

Il futuro dei laici della Cdl

Dove andranno i socialisti che non hanno voluto seguire Bobo Craxi nel frettoloso e sbracato salto sul carro del presunto vincitore Romano Prodi? Dove si collocheranno quei radicali che non hanno voluto rincorrere Marco Pannella nella sua fuga in avanti verso l’annullamento della tradizione radicale nel calderone del solito cattocomunismo all’italiana? Dove si ritroveranno quei liberali dell’area moderata che continuano a rimanere legati alle vecchie bandiere ma non hanno la forza ed il coraggio di scrollare la polvere che vi si è depositata? [leggi per intero]

Monday, October 24, 2005

Psi, elogio della scissione

La storia dei socialisti italiani è una storia fatta di scissioni. Non c’è quindi da stupirsi se al centro del congresso del Nuovo Psi, aperto ieri da Gianni de Michelis, c’è l’ipotesi incombente di una spaccatura destinata a scindere l’atomo dei socialisti rimasti sotto il simbolo del garofano. Anzi, se proprio si vuole affrontare con un minimo di razionalità il travaglio in corso tra i socialisti fino a ieri presenti in maniera autonoma nella Cdl, bisogna partire proprio dalle eventualità della scissione. Non per esorcizzarla o respingerla in nome di una retorica unitaria e buonista. Ma per esaltarla e rivedicarne le qualità positive se ciò serve a sciogliere i nodi più intricati ed oscuri della politica. [leggi per intero]

Friday, October 21, 2005

Santoro spaventa solo i paurosi

Ma chi ha paura di Michele Santoro? Non capisco i timori espressi da alcuni esponenti del centro destra per l’apparizione dell’ex conduttore di “Samarcanda” ed oggi ex parlamentare europeo al programma di Adriano Celentano. Non li capisco per la semplice ragione che, come l’“untorello” manzoniano a proposito di Milano, non sarà certo Santoro a spiantare la maggioranza degli italiani che non vuole essere governata dai fanatici estremisti. [leggi per intero]

Thursday, October 20, 2005

Banche e banchieri di colore rosso

“Ironia, sconcerto ed anche un certo fastidio”. A stare a “La Stampa” queste sono state le reazioni dei principali banchieri italiani all’affermazione di Silvio Berlusconi secondo cui, dalla partecipazione alle primarie del centro sinistra, si è visto a quale parte politica appartengono i responsabili dei principali istituti bancari italiani. Mai tanta ironia, tanto sconcerto ed anche quel fastidio snobistico tipico di certa nomenklatura politicamente corretta, però, sono stati illuminanti. [leggi per intero]

Boselli uno e trino

E’ divertente registrare che, nel momento in cui la legge elettorale da maggioritaria ritorna ad essere proporzionale, si ricominci a parlare a destra ed a sinistra di partiti unitari. Ed è ancora più divertente prendere atto che all’indomani di primarie che hanno provocato il mezzo divorzio di Clemente Mastella e l’arroccamento di Fausto Bertinotti, Romano Prodi riesumi l’idea dell’Ulivo e Francesco Rutelli raddoppi la posta rispolverando il fantasma del Partito Democratico. [leggi per intero]

Tuesday, October 18, 2005

Le primarie dei vecchi e delle divisioni

Tanti quattro milioni e mezzo di partecipanti alle primarie del centro sinistra? Tanti, tantissimi, sicuramente molto di più di quanto si poteva razionalmente pronosticare alla vigilia del voto. Ma questo dato, oltre a corroborare e consolare quanti hanno partecipato alla cerimonia, che senso ha e quali conseguenze politiche comporta? Sul senso la tentazione di rifarsi alla barzelletta circolante ai tempi dell’apparizione massiccia delle bandiere della pace è forte. [leggi per intero]

Il barometro Rai non funziona più

Si dice che la Rai sia da sempre il barometro della politica italiana. Quello che registra gli umori, capta le tendenze ed anticipa con infallibile precisione le svolte. Per cui, al di là di qualsiasi sondaggio scientifico o di consultazione di sensitivi provvisti di capacità preveggenti, è convinzione comune che se si vuole sapere in anticipo l’esito delle elezioni politiche, non si deve far altro che studiare i flussi trasmigratori dei giornalisti e dei dipendenti di viale Mazzini. [leggi per intero]

Friday, October 14, 2005

La grande delusione dell’Unione

Il bello della sinistra è quello di precorrere i tempi. Quest’estate aveva già vinto le elezioni politiche della prossima primavera. Ed al suo interno c’era chi si accapigliava sul programma da realizzare nei primi cento giorni, quelli dell’estate successiva. Patrimoniale o non patrimoniale? All’inizio di settembre, passata la sbornia da vittoria (sempre quella di là da venire del 2006), era apparsa consapevole che era arrivato il momento di pensare alle questioni concrete. [leggi per intero]

Thursday, October 13, 2005

Prodi e il cambio in corsa

Non c’è un solo esponente del centro sinistra che creda seriamente alla possibilità di far saltare la legge elettorale e di mandare a gambe per aria il governo di Silvio Berlusconi e la Cdl. Ormai è convinzione generale che la legge andrà in porto. E, soprattutto, che il centro destra riuscirà a chiudere la legislatura alla scadenza naturale portando a casa l’approvazione della riforma elettorale, della devolution e della legge ex Cirielli. Tra le forze dell’opposizione si fa strada la consapevolezza che la situazione è cambiata rispetto all’indomani del voto nelle regioni. [leggi per intero]

Wednesday, October 12, 2005

Il segnale della quinta colonna

Se il buongiorno si vede dal mattino, la legge elettorale proporzionale presentata dalla Cdl in Parlamento ha buone possibilità di essere approvata in tempo utile. Il voto iniziale della Camera sulle eccezioni di incostituzionalità del provvedimento non significa che la partita sia già chiusa. La guerra, come sottolineano a sinistra, continua e sarà piena di colpi e sorprese. Ma il fatto che la Cdl abbia superato indenne e di gran carriera il primo ostacolo costituisce un ottimo viatico per il restante iter parlamentare della riforma elettorale. [leggi per intero]

Tuesday, October 11, 2005

Dai franchi tiratori ai pifferi di montagna

Ora il dilemma è sui franchi tiratori. Spunteranno dalle fila del centro destra? Oppure faranno la loro apparizione sui banchi del centro sinistra? A stare a questi interrogativi sembrerebbe che la sorte della riforma elettorale voluta dalla Cdl dipenda esclusivamente dagli eventuali “traditori” dell’uno o dell’altro fronte. Non a caso la preoccupazione principale dei dirigenti del centro destra è stata fino all’altro ieri di scongiurare in qualche modo la possibile defezione degli amici di Marco Follini. [leggi per intero]

Monday, October 10, 2005

Il Quirinale la sinistra il proporzionale

Non sarà difficile per gli esperti della Cdl superare le perplessità manifestate dal Quirinale sulla costituzionalità di alcuni punti specifici della legge elettorale proporzionale dalla prossima settinana in discussione alla Camera. Non sarà difficile perché le perplessità sono di natura tecnica. E sul terreno della tecnica giuridico-costituzionale l’esperienza insegna che ogni problema ha sempre una soluzione a portata di mano. Ma non sarà difficile soprattutto perché queste difficoltà tecniche non poggiano su una qualsiasi pregiudiziale di natura politica. [leggi per intero]

Friday, October 07, 2005

Berlusconi, DellaVedova ed il Dna della Cdl

Romano Prodi ha sbattuto la porta in faccia a Marco Pannella ricordando come i radicali lo abbiano sempre contrastato quando era Presidente della Commissione Europea e sottolineando che senza intesa programmatica nessun alleanza sia possibile tra Unione e pannelliani. Nello stesso giorno Silvio Berlusconi ha tenuto a battesimo la nascita dei Riformatori Liberali di Benedetto Della Vedova, Marco Taradash e Peppino Calderisi ed il loro ingresso ufficiale nella Casa delle Libertà. La concomitanza dei due avvenimenti è casuale. Il loro significato politico, invece, è fin troppo preciso. [leggi per intero]

Thursday, October 06, 2005

La rivolta dei sindaci irresponsabili

Il primo è stato Walter Veltroni. Per protestare contro i tagli alle spese eccessive degli enti locali ha minacciato di ridurre i già scarsi autobus romani e di spegnere i lampioni che illuminano la città. Il suo esempio ha trovato immediati imitatori. Il sindaco di Genova Giuseppe Pericu, quel bell’esemplare di amministratore che non ha battuto ciglio di fronte alla devastazione della propria città ad opera dei no-global del G8, ha minacciato di rassegnare le dimissioni. Ed ha invitato tutti gli altri sindaci di giunte di sinistra a seguirlo su questa strada dell’aventinismo locale. Per mettere il governo in ginocchio e costringerlo a ritornare sui propri passi. [leggi per intero]

Wednesday, October 05, 2005

La rivolta dei sindaci irresponsabili

Il primo è stato Walter Veltroni. Per protestare contro i tagli alle spese eccessive degli enti locali ha minacciato di ridurre i già scarsi autobus romani e di spegnere i lampioni che illuminano la città. Il suo esempio ha trovato immediati imitatori. Il sindaco di Genova Giuseppe Pericu, quel bell’esemplare di amministratore che non ha battuto ciglio di fronte alla devastazione della propria città ad opera dei no-global del G8, ha minacciato di rassegnare le dimissioni. Ed ha invitato tutti gli altri sindaci di giunte di sinistra a seguirlo su questa strada dell’aventinismo locale. Per mettere il governo in ginocchio e costringerlo a ritornare sui propri passi. [leggi per intero]

Tuesday, October 04, 2005

Il pluralismo e la Terza università dello scandalo

Lo scandalo non è che “MicroMega” organizzi un convegno dal titolo “Libera stampa in libero stato” per mettere sotto accusa il presidente della Rai Claudio Petruccioli, colpevole di non essere Nanni Moretti. E Giovanni Floris, colpevole di non essere Michele Santoro. Lo scandalo non è neppure che nel convegno trasformato in udienza processuale il ruolo di Pubblici ministeri sia stato assegnato da Paolo Flores D’Arcais a Sabina Guzzanti, a Marco Travaglio ed a Norma Rangieri. [leggi per intero]

Gheddafi e il pelo di Prodi

Romano Prodi perde il pelo ma non il vizio. Da presidente della Commissione Europea ha sempre compiuto ogni sforzo per denigrare e mettere in cattiva luce a Bruxelles l’Italia ed il suo governo. Ed ora che è il leader del centro sinistra impegnato nella campagna elettorale per le politiche del prossimo anno cerca di non perdere quella cattiva abitudine utilizzando ogni possibile e compiacente sponda giornalistica estera per gettare fango sul centro destra e sull’intero paese. L’ultima occasione gli è stata offerta dalla Jana, l’agenzia di stampa del governo libico. [leggi per intero]