Friday, April 28, 2006

Un attentato per un governo Bin Laden

I terroristi iracheni saranno pure degli ottusi fanatici. Ma i loro mandanti sono perfettamente informati di quanto avviene nei paesi occidentali (compreso, ovviamente, il nostro). E ragionano in termini strettamente politici. Perché, allora, un attentato adesso a Nassiriya con il chiaro obbiettivo di fare morti e spargere sangue? Perché, visto che comunque erano in grado di farlo, questi terroristi non hanno operato nei mesi scorsi limitandosi a compiere azioni sporadiche, realizzate più per tenere sulla corda i nostri soldati che per colpirli a morte? [leggi per intero]

Thursday, April 27, 2006

Curzi ed il ritorno di Radio Praga

Se il buon giorno si vede dal mattino vuol dire che ci aspettano momenti molto bui. Il Consigliere d’Amministrazione della Rai in quota Rifondazione Comunista, Sandro Curzi, se l’è presa con quegli organi d’informazione, compresi quelli del servizio pubblico, che invece di ignorare i vergognosi episodi di intolleranza politica e razziale avvenuti nel corso della manifestazione milanese del 25 aprile, li hanno colti, sottolineati ed evidenziati. Curzi avrebbe preferito che non fossero trasmesse le immagini degli imbecilli che contestavano Letizia Moratti mentre sfilava nel corteo della Liberazione spingendo la carrozzina con il padre di 85 anni, ex internato nei campi nazisti e medaglia d’argento e di bronzo della resistenza. [leggi per intero]

Wednesday, April 26, 2006

Il bivio politico di Prodi

Mai come in questa occasione vale l’antica regola che il personale è politico. Nel dover scegliere il futuro presidente della Camera, Romano Prodi non si trova di fronte al dilemma se preferire Fausto Bertinotti o Massimo D’Alema. Per lui, sul piano personale, l’uno vale l’altro. Deve decidere se l’asse portante del futuro governo sarà il suo rapporto preferenziale con Rifondazione Comunista e la sinistra radicale. O se, invece, alla base della coalizione ci sarà l’alleanza privilegiata con i Democratici di Sinistra. Piero Fassino e lo stesso D’Alema si sono formalmente rimessi alla decisione di Prodi. E, di conseguenza, qualunque decisione potrà essere presa dal leader dell’Unione, i Ds chineranno il capo e batteranno i tacchi. [leggi per intero]

Friday, April 21, 2006

L’arbitro sancisca il pareggio

Qualcuno dovrebbe spiegare a Romano Prodi ed agli euforici dirigenti dell’Unione che inneggiano alla vittoria confermata, che il nostro non è un sistema presidenziale sul modello di quello americano. Negli Stati Uniti Bush può permettersi di vincere per un pugno di voti, pretendere il riconoscimento della vittoria da parte dello sconfitto e il giorno dopo il giuramento, piazzarsi nella Sala Ovale e governare il paese per quattro anni filati. Da noi le cose non funzionano in questo modo. Ed anche se Prodi vuole “fare l’americano” (ovviamente solo in questo caso), deve necessariamente fare i conti con il fatto che si trova in “Italy”, senza Sala Ovale, senza preminenza dell’esecutivo e con il sistema politico da parlamentare, caratterizzato dal bicameralismo e, per di più, tornato ad essere anche proporzionale. [leggi per intero]

Thursday, April 20, 2006

Che sia benedetta la Cassazione

Non ci vuole grande fantasia nell’ipotizzare ciò che sarebbe successo se la Corte di Cassazione avesse ribaltato il risultato elettorale assegnando la vittoria al centro destra. Una ventata di sdegno, condanna, esecrazione e, naturalmente, di vibrante vigilanza democratica e di legittima ribellione al golpe realizzato dai prezzolati del Cavaliere si sarebbe abbattuta sul Paese. Altro che le giornate seguite all’attentato a Togliatti! Altro che moti di Genova! Altro che sabati con la P38 degli anni di piombo! Invece il risultato è stato confermato. Ed i motivi di soddisfazione per ogni persona provvista di senso di responsabilità sono due. Il primo è che si è evitata l’ennesima riedizione della guerra civile strisciante e tutto è rimasto tranquillo. Il secondo è che la patata bollente del governo non è passata nelle mani del centro destra ma è rimasta nelle mani del centro sinistra. [leggi per intero]

Wednesday, April 19, 2006

La strada impossibile dell’inciucio

S’illude di grosso chi pensa che i cinque giudici della Corte di Cassazione chiamati a dirimere il contenzioso elettorale possano decidere di ribaltare il primo risultato provvisorio uscito dalle urne. Magari interpretando in maniera favorevole alla Cdl la questione, niente affatto artificiosa, sollevata dal leghista Calderoli. La sinistra radicale ha già preannunciato la mobilitazione popolare in occasione del 25 aprile per “difendere il risultato elettorale”. E se anche le ragioni giuridiche fossero tutte dalla parte del ministro uscente, il semplice buon senso spingerebbe fatalmente i magistrati della Cassazione ad evitare un ribaltamento del risultato dalle conseguenze devastanti sul piano della tensione politica e dello stesso ordine pubblico. [leggi per intero]

D’Alema l’inciucio e l’opposizione

Romano Prodi vuole avere la soddisfazione di rientrare da vincitore a Palazzo Chigi, sedersi sulla poltrona occupata negli ultimi cinque anni da Silvio Berlusconi ed annunciare al popolo festante di aver “mandato a casa” l’odiato rivale. E’ nel suo diritto. E, sempre che la verifica dei voti non riservi sorprese, nessuno può negarglielo. Ma, una volta dato il giocarello al “professore”, il problema della governabilità del Paese si porrà comunque. E, nel momento in cui dovrà essere risolto, il “secchiello e la paletta” dovranno necessariamente essere tolti al leader dell’Unione. Il futuro governo Prodi nasce zoppo. [leggi per intero]

Tuesday, April 18, 2006

Perché morire di risate?

Sarà il caso che all’interno del centro sinistra qualcuno si assuma il pietoso compito di portare la ferale notizia a Romano Prodi. Non quella che il conteggio delle schede potrebbe riservargli una amara sorpresa. Ma quella che se anche il risultato venisse confermato e riuscisse a formare il Governo, difficilmente riuscirà a mangiare il fatidico panettone. Anzi, proprio alla luce di questa notizia, al posto di Silvio Berlusconi e dei dirigenti della Casa delle Libertà, rinuncerei immediatamente alla verifica dei voti. C’è il rischio concreto che la patata bollente passi dal centro sinistra al centro destra. [leggi per intero]

Lettera aperta a Marco Pannella

Caro Marco,io so che tu sapevi fin dall’inizio. E lo so perché la mia opposizione alla tua scelta di dare vita alla Rosa nel Pugno collocandola nel campo catto-comunista prodiano non ha minimamente intaccato la stima che nutro nei confronti del tuo intuito politico. All’inizio della campagna elettorale tu sapevi perfettamente che l’unione con i socialisti di Enrico Boselli non sarebbe mai durata nel tempo. Gli intellettuali snob e la grande stampa bazol-montezemoliana gridavano alla grande novità politica. Un po’ per congenita dabbenaggine, un po’ (penso a Paolo Mieli) in funzione anti-diesse. Ma tu avevi perfettamente chiaro come sarebbe andata a finire. [leggi per intero]

Un passo indietro per Prodi

Silvio Berlusconi ha vinto il referendum sulla sua persona ma ha perso le elezioni. Romano Prodi ha vinto le elezioni ma ha perso la sua personale partita politica. Ora il Cavaliere è costretto a fare un passo indietro. Esce da Palazzo Chigi, torna stabilmente a Palazzo Grazioli e si dedica a Forza Italia, cioè al partito che si è confermato come la principale formazione politica della Cdl e dell’intero arco parlamentare. Il “professore”, invece, preannuncia che intende fare un passo in avanti. Grida vittoria, scambia il sistema parlamentare italiano con quello presidenziale americano e, in nome dei 25mila voti di vantaggio ottenuti alla Camera e dei quattro seggi in più conquistati al Senato grazie ai voti dei collegi esteri, rivendica il diritto di formare il governo nella convinzione di poter andare avanti per l’intera legislatura. [leggi per intero]

Quando le sberle possono essere utili

La necessità della chiusura anticipata rende obbligatori commenti su dati parziali. Che potrebbero essere smentiti o confermati in parte dai risultati definitivi. Nessuno, dunque, può escludere che la cosiddetta “forchetta” si restringa, che il Senato torni in bilico tra le due coalizioni e che riaffiori l’ipotesi del pareggio al momento esclusa dalle prime indicazioni. O, addirittura, che le previsioni vengano smentite e ribaltate. Ma in questa incertezza assoluta, l’unico elemento che appare assolutamente chiaro è che se Silvio Berlusconi deve oggi registrare di non aver vinto il referendum sulla sua persona in cui si è trasformata la campagna elettorale, la causa principale non ricade sulla capacità dell’opposizione di conquistare la maggioranza degli italiani. [leggi per intero]

Il dopo voto per i neo-liberali e i neo-riformisti

Non so prevedere quale sarà l’esito del voto di domenica e lunedì. L’Unione prodiana ostenta sicurezza. Nel centro destra lo stesso Silvio Berlusconi mette le mani avanti, e sottolinea che anche in caso di sconfitta il centro destra potrà contare su una larga rappresentanza parlamentare. In teoria, quindi, si dovrebbe ipotizzare una vittoria ai punti per il centro sinistra. Ma questa previsione si basa sulla logica e sui dati dei sondaggi riservati circolati negli ultimi giorni. E logica e sondaggi, quando lo scarto tra uno schieramento e l’altro è particolarmente esiguo, non sono del tutto affidabili. L’imponderabile può sempre scattare. [leggi per intero]

Friday, April 07, 2006

L'opinione per Neolib

Caro Jinzo e cari amici di Neolib.it,
complimenti per il sito. L’opinione è pronta a fare da supporto cartaceo all’iniziativa, dedicando una o più pagine agli interventi sul dibattito e sui temi che verranno di volta in volta sollevati dal tuo e dal nostro sito e dal giornale. Potremmo cominciare dalla prossima settimana, dedicando ogni venerdì una pagina ai post che ci vorrai indicare. Rispetto al fusionismo, ti ribadisco quanto scritto nell’editoriale. Non penso al vecchio partito laico ma ad una operazione in due tempi, di cui il primo, da realizzare al più presto, sia la fusione e l’unificazione di tutti i soggetti di ispirazione liberale. E il secondo, da graduare sulla base delle circostanze politiche che si determineranno nella nuova legislatura, da far partire successivamente, come federazione di forze diverse, ma unite da una ormai comune cultura della società aperta.

Programma per il dopo elezioni

La campagna elettorale si chiude con Silvio Berlusconi all’attacco sulle tasse e sulla libertà di stampa. Non so se questi affondi riusciranno a far conquistare la vittoria alla Casa delle Libertà. E nel ribadire che il centro sinistra è il partito delle tasse e del conformismo politicamente corretto che uccide ogni forma di pluralismo, mi auguro e mi batto per il successo di Silvio Berlusconi e la sconfitta di Romano Prodi. Ma se anche i numeri non dovessero essere favorevoli, la battaglia sulla riduzione della pressione fiscale e per una stampa libera dai condizionamenti delle lobby finanziarie e dall’oppressione di strutture corporative tipiche di un Paese autoritario, diventa automaticamente un programma per la prossima legislatura. [leggi per intero]

Thursday, April 06, 2006

L’Unione e la par condicio contra personam

La legge sulla par condicio venne realizzata per assicurare la presenza bilanciata sui media degli schieramenti politici in campo. Il principio era sacrosanto. Ma dietro la sacralità della regola si nascondeva la chiara intenzione di Oscar Luigi Scalfaro e della sinistra di impedire a Berlusconi di usare a proprio vantaggio le televisioni Mediaset e di punire il leader della Cdl per il suo conflitto d’interessi. L’ultima offensiva della campagna elettorale del centro sinistra, quella contro la partecipazione di Silvio Berlusconi ad una puntata di “Terra” su Canale 5, è scattata sempre all’insegna della ragione di fondo della legge sulla par condicio: bloccare l’uso di Mediaset da parte del presidente del Consiglio e punirlo per il suo conflitto d’interessi. [leggi per intero]

Wednesday, April 05, 2006

La parte insopportabile del confronto

La parte più insopportabile del confronto tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi è stato il commento degli addetti ai lavori. I tifosi dell’uno e dell’altro hanno sentenziato che a vincere è stato il proprio campione. E quelli che hanno voluto approfittare della circostanza per dare pubblica dimostrazione di essere fuori della mischia e al di sopra delle parti, non per scelta politica terzista, ma per indiscussa superiorità intellettuale, si sono esibiti nella sagra delle banalità intelligenti. Quelle che essendo intelligenti sono doppiamente banali. [leggi per intero]

Tuesday, April 04, 2006

Pareggio e tempi supplementari

A maggio la sinistra dichiarava di essere più di dieci punti avanti al centro destra. A settembre assicurava che i punti erano addirittura aumentati. A dicembre la questione appariva talmente decisa che i giornali erano pieni delle discussioni dei dirigenti dell’Unione sulla distribuzione delle cariche del futuro governo. Oggi quell’”orgogliosa sicurezza” con cui Prodi e i suoi hanno passato l’estate, l’autunno e la quasi totalità dell’inverno sembra svanita. Nessuno è in grado di prevedere quale sarà l’effetto del faccia a faccia conclusivo della campagna elettorale. [leggi per intero]

Il culo di sacco dell’Unione

Romano Prodi ha un paio di giorni di tempo per preparare la linea di difesa sul fronte delle tasse minacciato di sfondamento dall’offensiva del centro destra. Nel prossimo ed ultimo faccia a faccia televisivo con Silvio Berlusconi, il “professore” deve fare chiarezza sulla questione che più di ogni altra interessa gli elettori in quest’ultima fase della campagna elettorale. E nel farlo non può limitarsi a promettere una “armonizzazione” delle varie tasse e gabelle che pensano sul cittadino. E’ costretto ad entrare nei particolari della presunta “armonizzazione” stabilendo una volta per tutte come e quanto l’Unione intende strigliare gli italiani per finanziare lo stato assistenziale. [leggi per intero]

Il giro di boa delle tasse

I dirigenti del centro sinistra sono sull’orlo di una crisi di nervi per l’evidente svolta avvenuta nella campagna elettorale. Il giro di boa si è verificato in occasione della sortita irrituale di Silvio Berlusconi al convegno di Vicenza della Confindustria. Da quel momento in poi il vento è girato. E, mentre la Casa delle Libertà ha incominciato a piazzare colpi su colpi, l’Unione ha preso a collezionare un errore dopo l’altro. L’esempio più clamoroso, e anche più gravido di conseguenze, riguarda il tema del fisco. Romano Prodi ha annunciato agli imprenditori l’intenzione di ridurre di cinque punti il cuneo fiscale sul costo del lavoro. [leggi per intero]