No all’amnistia che avalla i giustizialisti
Chi invoca l’amnistia per “Calciopoli” parte dalla considerazione che il processo celebrato di fronte alla Caf si concluderà con una serie di condanne severe ed esemplari, dirette non tanto a colpire i colpevoli quanto a purificare il mondo corrotto del gioco del calcio. La richiesta dell’atto di clemenza, quindi, nasce dalla convinzione che il processo si è svolto secondo un rito sommario inaccettabile, che è diretto verso una conclusione preordinata e che per correggere simili storture non esista altra strada che quella dell’amnistia. Questa impostazione è profondamente errata. [leggi per intero]
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