Thursday, July 06, 2006

Prodi giustizialista ridicolo

Alla vigilia di Italia-Germania il presidente del Consiglio Romano Prodi ha scritto una lettera al Cancelliere tedesco Angela Merkel per comunicarle che l’Italia guarda alla Germania come punto di riferimento per la sua politica estera e che il “calcio italiano va profondissimamente riformato”, anche nei suoi aspetti “delittuosi” emersi nel processo su Calciopoli. Sulla scelta di Prodi di guardare alla Germania per segnare la linea della politica estera dell’Italia, nulla da dire. E’ da sempre che il “professore” è al servizio degli interessi dell’asse franco-tedesco. [leggi per intero]

3 Comments:

Blogger celestino ferraro said...

RAGION DI STATO

Ai tempi de l’”État c’est moi”, Luigi XIV, una vicenda « Abu Omar » avrebbe fatto il suo corso senza che indignati di turno avrebbero potuto protestare alcunché contro il monarca. Abu Omar, l’imam milanese fiancheggiatore dei terroristi, avrebbe patito le sue peripezie e nessuno si sarebbe indignato dell’accaduto.

“Lo Stato di diritto” non consente “princeps legibus solutus” ed il cittadino, quale che sia la sua nazionalità in territorio italiano, gode dei suoi più ampi diritti nei confronti del potere costituito. Per aver violato la libertà di Abu Omar, libero insidiatore della nostra democrazia, il numero due del Sismi, Marco Mancini, è stato arrestato. È stato privato della libertà personale.
Che lo Stato di diritto eserciti le sue garanzie per tutte le faccende che riguardano il vivere della nostra società, è una conquista di diritto e di libertà che nessun autocrate potrà mettere in discussione: non v’è “Ragion di Stato” che tenga che possa prevaricare la libertà dell’individuo.
Abu Omar è stato rapito da un Servizio straniero operante sul nostro territorio coadiuvato dal Sismi che ne finge l’estraneità. È corretto il comportamento dei nostri 007?

Naturalmente – volendo esasperare il ragionamento fino al paradosso – dovremmo ammettere che i Servizi siano un’assurdità della democrazia. Cioè dovremmo convenire che lo Stato, cui i Servizi offrono l’usbergo segreto della difesa e dell’intrigo, non può essere uno Stato democratico chiuso a tutti gli sguardi, proprio perché è nell’ombra che si ordiscono tutte quelle nequizie che azzoppano la democrazia; senza voler considerare che la messa in carcere di Marco Mancini, numero due dei Servizi, per un abuso commesso due anni fa, è una precauzione inutile che prevarica il diritto di Mancini a restare uomo libero fino a conclusione di un legittimo processo.
Non avrebbe potuto replicare il crimine Marco Mancini, né c’era il pericolo che si sottraesse all’arresto qualora la magistratura avesse avuto bisogno di ulteriori chiarimenti; sarebbe bastato che al numero due del Sismi fosse stato proibito l’accesso agli uffici e quindi la sospensione dall’incarico per tutelare il diritto violentato dal Mancini e, al contempo, il diritto dello stesso di restare a piede libero.

Se la “Ragion di Stato” non ha più RAGION d’essere, a tutela di quale RAGIONE si mette in galera un fedele funzionario dello Stato che avrebbe ecceduto in solerzia spionistica?

I Servizi Statunitensi operano nel mondo contro il terrorismo islamico e la sua ferocia sanguinaria: l’etica è un problema di quello Stato. Gli Usa sono in guerra con questo nemico feroce, subdolo, vigliacco, nefasto, immorale, schiavista, che si mimetizza fra noi in nome di una TEOCRAZIA TOTALITARIA protetta da Allah.
Le democrazie Occidentali hanno ritenuto che la GUERRA AL TERRORISMO si facesse DIALOGANDO: sangue contro parole.

Può darsi che una guerra possa vincersi anche così. Manchiamo di un’esperienza simile, abbiamo soltanto contezza della violenza subita dai Melii che avrebbero gradito restar neutrali fra Sparta ed Atene e furono finiti a fil di spada dagli Ateniesi perché non vollero parteggiare.
Per il momento la più grande e genuina democrazia del mondo libero, ritiene di dover perseguitare e far guerra a tutti coloro che fanaticamente insanguinano la nostra società: in patria e all’estero.
Guantanamo è la località cubana dove vengono reclusi e “interrogati” gli shahid mancati dei soldati di Al Qaida e di Bin Laden. Hanno reputato, gli Statunitensi, che la difesa del mondo libero si esercita con minore efferatezza costringendo un centinaio di fanatici a spifferare i segreti della loro criminosa organizzazione.

L’ottimo Nicola Lipari, eccellente funzionario del Sismi, viene ucciso in Iraq per aver tentato di dialogare con gli assassini che rapirono la Sgrena. Il militare americano addetto al controllo in zona di guerra sparò; esercitò il suo diritto-dovere contro l’ignoto e potenziale nemico che s’avanzava.
Nicola Lipari morì in una missione di pace in territorio di guerra espletando il suo dovere di funzionario Sismi, uomo generoso e caritatevole al servizio della Patria Italiana.

Che i giudici italiani intendano la guerra uno scambio di parole è un loro diritto che applica principi etici della nostra Costituzione. Gli Americani, per il momento, considerano il nemico ancora un nemico da abbattere, e da uccidere se l’insidia del nemico è funesta per la nostra società.
Gli faremo guerra per indurli a dialogare?
Celestino Ferraro

6:43 AM  
Anonymous Anonymous said...

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Anonymous Anonymous said...

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7:01 AM  

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