Il vantaggio bruciato dalla sinistra
Mancano meno di ottanta giorni alla data delle elezioni. E l’unico dato certo ed inequivocabile, su cui nessuno ha dubbi di sorta, è che i dieci punti di vantaggio che in estate il centro sinistra vantava sul centro destra sono svaniti come neve al sole. Non ci voleva un intuito particolare nel rilevare che quel vantaggio era fittizio, che dopo l’apice della parabola raggiunto nelle regionali l’Unione non avrebbe potuto far altro che scendere e, viceversa, dopo il minimo conseguito sempre alle regionali il Polo non avrebbe potuto far altro che tornare a salire. [leggi per intero]
9 Comments:
Difficile restare lucidi in questi momenti, Lei lo è sempre: accetti i miei complimenti.
Aggiungo: c'è sempre quel nonsochè a sinistra che tende a considerare gli elettori avversi (quelli che votano da sempre il berluska) nella peggiore delle ipotesi degli idioti, nella migliore degli ignoranti. Io ritengo che non sia possibile che TUTTE, proprio tutte, le 30 e passa riforme avviate dal centrodestra siano un disastro: è statistico, nessuno ora riconosce nessun merito, però incredibilmente da domani, con la sinistra al governo tutto, tornerà ad andare bene (ma come !?!....studiando il fascismo a scuola ci hanno insegnato a dire che almeno la bonifica delle paludi laziali è stata una buona cosa ...ma aggiungendo anche che è stata l'unica.....)
Questo trattamento a sinistra non vale per berlusconi che è liberale ma vale per un dittatore fascista..... mistero....
Gli elettori forse l'hanno bevuta ma ora chiedono cosa otterranno in più da una sinistra senza programma rispetto a ciò che è stato avviato dal governo di centrodestra. La verità è che ogni minuto di silenzio è uno zero virgola in meno per prodi: nessuno firma assegni in bianco, nessuno, neanche gli elettori.
Uligano
Quello che osservo é che l'indignazione del popolo di sinistra e scalfariano tutta la sua indignazione da moralmente superiori se l'è abbastanza rimangiata se si é vero che é tutto stretto a difesa dei diesse.
Perla
Non è vero che nei sondaggi e alle ultime elezioni regionali il distacco tra csx e cdx abbia ragiunto i 10 punti. Prima delle regionali adddirittura Berlusconi disse che il cdx era avanti di 3 punti, mentre tutti gli istituti parlavano di un vantaggio del csx di 3-4 punti sul cdx. Finì, alle regionali, 52 % a 45 %. Adesso tutti gli istituti , meno uno, danno lo scarto 51 a 46.
Già, ma tutti i sondaggi danno un 20-25% di indecisi...
Se è vero che la sinistra si è mangiata tutto il vantagio che aveva il sig Berlusconi DEVE vincere le prosime elezioni, se perde comtro simili avversari con l'indiscutibile vantaggio che gli arriva dall'affare UNIPOL è veramente un incapace
POLITICA E FILANTROPIA
Da qualche tempo in qua (5 lunghi anni) sembra che la lotta politica non sia più la stessa, l’avversario politico che ha ricevuto dal popolo la delega maggioritaria per governare il Paese, viene dall’opposizione criminalizzato, deriso, bistrattato, dileggiato, calunniato, insultato. Ma non è solo l’opposizione, come tale e singolarmente, che si arroga il diritto d’insolentire l’avversario: e guai a lui se osa ribattere risentito agli schiaffi ripetutamente appioppatigli. In quest’andazzo comico da teatro dei pupi siciliani, dove il manganello picchia sovente sulla capoccia del malcapitato protagonista, non è che i facitori dell’opinione pubblica, i giornalisti, siano intervenuti, qualche volta, in difesa della parte politica che interpretava legittimamente il ruolo della maggioranza di governo.
Tutte le improperie scagliate sulla testa del presidente del Consiglio (non solo figurate), lungo tutti questi 1825 giorni (si cominciò col G8 di Genova, deridendo il Berlusconi che s’interessava dei panni stesi ad asciugare dai balconi), hanno sempre trovato, nell’80% della nostra stampa “liberal”, la complicità più compiacente e la demonizzazione politica più dissacratoria della dignità del premier. Essa è stata perseguita con arte e dovizia di particolari in articoli di fondo e commenti sfottitorii sfornati dalle migliori penne dei liberisti chic impegnati a ridicolizzare il premier e la sua azione di governo. Non una missione all’estero del nostro presidente del Consiglio ha goduto del beneplacito della nostra opposizione parlamentare e giornalistica.
Un disastro terroristico mondiale (nei primi 100 giorni di governo) come quello dell’11 settembre 2001, causato dal fanatismo degli shahid islamici (poscia ripetuti a diecine in tutto il mondo, Londra e Madrid inclusi), che sconvolse ogni progettazione economica immaginata il giorno prima, è stato ignorato dagli astiosi facinorosi dell’opposizione e le conseguenze recessive sull’economia italiana addebitate all’incapacità del premier Berlusconi di saper governare.
Un debito pubblico enorme, eredità miserabile di cinquant’anni di ruberie consociative (2 milioni e ½ di miliardi ed oltre di vecchie lire) fagocita le nostre risorse economiche e Berlusconi appare come il responsabile del disastro che ci opprime. L’economia europea ristagna (per la congiuntura internazionale e per l’avvento della nuova moneta l’euro), la Germania e la Francia se ne fottono dei parametri di Maastricht e l’Italia, secondo l’opposizione, avrebbe dovuta essere la più virtuosa aggiungendo al PIL dei numeri in crescita come se nulla fosse accaduto in Europa e nel mondo.
Siamo ormai agli sgoccioli della legislatura e la maggioranza di governo ritrova finalmente il coraggio di ribattere insulto ad insulto senza farsi intimidire dalle firme preclari che accompagnano i lai dell’opposizioni smarrita dell’audacia di Berlusconi.
La faccenda UNIPOL e tutto il contorno di fetenzie gestite a favore della “finanza rossa”, offre alla maggioranza e a Berlusconi l’occasione buona per scoperchiare i pozzi neri dove ristagna l’ipocrisia perbenista dei sinistri e della stampa “liberal” che decanta le imprese finanziarie dei “Cavalieri coraggiosi”. Averli acchiappati con le mani nelle tasche degli italiani è stato un colpo duro che i Ds non hanno gradito e un’improntitudine incredibile lamenta la loro lesa dignità.
Berlusconi è un pericoloso tiranno che tenta il colpo di stato con l’ausilio dei Servizi Segreti. Quel Massimo di Brutti – un nomen omen programmato – starnazza come un’oca alla quale hanno sottratto l’uovo che stava covando.
Tuttavia non è che si pieghino ad essere politicamente più onesti, più seri, più educati, meno arroganti. Insistono con la loro spocchia e vorrebbero che il vilipeso (Berlusconi) se ne stesse fermo e offrisse ripetutamente l’altra guancia per farsela schiaffeggiare. Ecco il filantropismo moralistico dei prodiani, dei Ds: D’Alema, Fassino, Visco, Violante, Veltroni, Diliberto, Pecoraro Scanio, Di Pietro, ecc. ecc. ecc., con l’ausilio dei dubat del Negus Parisi capeggiati dai ras Rutelli e Castagnetti.
“Quos Deus perdere vult, dementat prius”.
Celestino Ferraro
Forza Direttò!
Che ti guadagni lo stipendio azzurro.
bye
Franco
Gli indecisi, statisticamente non esistono.
Nel 25 per cento comunque vi è anche quel 20 per cento che non andrà a votare
Per me in Tocque-ville c'è fin troppo ottimismo sulle chances di rimonta. Lo dice un inguaribile ottimista
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