Wednesday, January 11, 2006

La caccia al cinghiale D’Alema

Romano Prodi sa benissimo che da qui alle elezioni del 9 aprile non potrà nascere alcun Partito Democratico. Non ci sono i tempi e mancano completamente le condizioni. Eppure insiste. E, anzi, incalza senza posa i dirigenti Ds affinché escano dal bunker con le mani alzate ed accettino la resa senza condizioni al progetto del partito che non c’è e che comunque non sarà prima dell’appuntamento elettorale della prima decade di aprile. La ragione dell’insistenza del leader dell’Unione fa parte della complessa strategia partita in estate con l’intervista sulla questione morale di Arturo Parisi, sviluppatasi nei mesi scorsi con le pesantissime campagne di stampa dei giornali dei “poteri forti” contro l’attuale gruppo dirigente diessino e culminata con lo scoppio della vicenda Unipol. [leggi per intero]

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

IL BORDIN MARATONETA

Non sarà la BULIMIA videovisiva di Berlusconi che indurrà l’opposizione dei giornalisti “liberal” all’ANORESSIA di un linguaggio privo di epiteti grossiers; l’acrimonia di certa stampa progressista nei confronti di Berlusconi cade nel parossismo più ridicolo calcando su stereotipi che si scoprono comunque inefficaci alla bisogna.
La bulimia è una sensazione morbosa di fame che porta ad un’alimentazione esagerata, il soggetto bulimico è spesso un grassone obeso che trascina con fatica la sua pinguedine. Il Cavaliere del Lavoro, Silvio Berlusconi (per distinguerlo dal Cavaliere di Gran Croce di recente investitura), è uomo piacente, distinto, si presenta bene e, “se ciarlasse di meno”, non avrebbe nulla da invidiare a un Nobel della letteratura che si propone a sindaco di Milano.
Berlusconi non è “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino, né “Il barone rampante” e né “Il visconte dimezzato”. È, semmai, l’interprete de “La giornata di uno scrutatore”, Amerigo Omega, uomo illuminato della “società avanzata” che riflette sull’ingiustizia umana.

Mettiamo giù le carte, la partita si fa interessantissima, ma gli avversari del Cavaliere sono dei bari ai quali sarebbe interdetto l’accesso ai casinò di Las Vegas: perciò, giochiamo a carte scoperte.
Lo Skipper con il Mozzo hanno già perso la regata, sono i PRODI con CICORIA che affrontano l’agone che li metterà difronte al Cavaliere d’Arcore e la sua coorte. La bulimia televisiva del Cavaliere lo agevolerà nel vedersela con Fausto, vetusto giocatore di carte moscovite.

Ormai gli ex comunisti guerrieri e oltranzisti, sono restati in campo da soli. Sfrattati dal Bottegone anni orsono, saranno sfrattati anche dal Botteghino in primavera: altro che Maratona (in greco “campo di finocchio”) per annunziare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani.
Dati e Artaferne erano i capi dei persiani vinti: l’estate gloriosa del 490 a.C.
Ci resterà solo Bordin (non il radicale pannelliano) a vincere la maratona della quale fu un campione d’oro a Seul nel 1988.

Purtroppo, per gli uomini, il tempo passa e l’oro del 1988 non splende più nella primavera del 2006. Bulimici o anoressici che si sia.
Celestino Ferraro

7:06 AM  

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