Monday, January 23, 2006

Il preludio dei reazionari illiberali

Bisogna ringraziare il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. O, probabilmente, è necessario essere particolarmente grati ai consiglieri giuridici del Quirinale. Il rinvio alle Camere della legge di riforma sull’appello è la dimostrazione lampante che il “partito dei magistrati” presente sul Colle ha vinto la sua battaglia. Ma, soprattutto, è la conferma clamorosa del gravissimo pericolo che grava sul Paese in caso di vittoria elettorale delle forze politiche che svolgono il ruolo di terminali della lobby dei giudici. [leggi per intero]

1 Comments:

Blogger celestino ferraro said...

Oggetto: ART.88 della Costituzione.

Gentili amici, vi pongo un quesito al quale mi auguro vogliate rispondermi.
La Legislatura, come da Costituzione, dura in carica 5 anni. L'attuale termina il 13 maggio 2006. Questa è la scadenza naturale.
L'Art. 88 di questa Costituzione cita:
"Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti,
sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato".

Ciampi è stato eletto il 13 maggio 1999, il semestre bianco è iniziato in novembre 2005.

Se quanto scritto è vero, come fa il Presidente a sciogliere il Parlamento in questo semestre bianco?
Sciogliere il 29 gennaio è diverso dallo sciogliere il 13 maggio, scadenza naturale della Legislatura.
Lo scioglimento del 29 gennaio metterebbe in questione i poteri del Presidente, quello del 13 maggio sarebbe solo un adempimento obbligato dalla scadenza
naturale.
Volete chiarirmi il dubbio.
Vi dico finanche che vorrei anche compenetrarmi. Alle scadenze prefissate andremmo incontro ad un “ingorgo istituzionale”. Per evitare ciò si anticipa lo scioglimento del Parlamento. Giusto? Niente affatto.

Volendo evitare l’ingorgo, il Presidente avrebbe potuto anticipare l sue dimissioni, alla Cossiga, “sturando” così l’ingorgo che andava a determinarsi.
Certo, capisco, l’elezione del nuovo Presidente sarebbe avvenuta ad opera di questo Parlamento, al terzo scrutinio (Art. 83 della Costituzione) avrebbe eletto un Presidente di gradimento berlusconiano. Non sarebbe piaciuto?
Ma la Costituzione democratica si rispetta non solo quando si respinge una legge non promulgandola, ma anche quando bisogna adempiere a certe formalità delle quali non è previsto l’arbitrio: anche se convenuto di comune accordo fra le “parti”.
Celestino Ferraro

3:14 AM  

Post a Comment

<< Home