Friday, October 06, 2006

Il Partito democratico e la vendetta di Bettino Craxi

Parte oggi ad Orvieto il convegno che dopo due giorni di lavori dovrebbe dare il via alla costituzione del Partito Democratico. La nascita del nuovo soggetto politico non sembra essere accompagnata da presagi favorevoli. I popoli della Margherita hanno già detto si rifiutano di “morire” socialisti. L’ex correntone dei Ds ha annunciato che diserterà l’assemblea umbra perché non ha alcuna intenzione di “morire” post-democristiana. Ed anche chi parteciperà ai lavori, in maniera diretta o indiretta, da Romano Prodi a Francesco Rutelli, da Massimo D’Alema e Piero Fassino, sembra più animato dalla voglia di competere con gli altri per la leadership del futuro partito che intenzionato a contribuire in maniera disinteressata alla creazione della nuova formazione politica. [leggi per intero]

3 Comments:

Blogger Chris said...

Ma ancora stiamo a credere a questa bufala del Partito Democratico? Ma non lo faranno mai. Nessuno vuole perdere potere. Io non capisco, fiumi di carta stampata sui maggiori quotidiani italiani (maggiori?) per una cosa che non vedrà mai la luce. E lo sanno tutti. Invece di dedicarsi a cambiare questa Finanziaria allucinante vanno ad Orvieto fra coffe break e Hostess.
Ma che vadano a dar via il ciap!!!!! (scusa la licenza poetica)

9:42 AM  
Blogger S.R. Piccoli said...

Dio solo sa, direttore, quanto siano fondate le argomentazioni a sostegno di questa ipotesi "disfattista," che potrebbe soltanto essere ancor più severa e assolutamente indisponibile a sconti e soluzioni di compromesso. Da ex socialista craxiano sottoscrivo, dunque, e ammiro la cruda efficacia di questa sintesi.

E tuttavia, mi consenta, chi può pensare seriamente che non sia interesse di tutti gli italiani(di destra, di centro e di sinistra) che si faccia tutto il possibile, umanamente e ragionevolmente, perché quel tratto di strada venga percorso?

Naturalmente, credo sia interesse di tutti che un percorso analogo venga compiuto anche dalle forze che si riconoscono nella CdL.

Ma, se dovessimo indicare una priorità civica, penso che la sinistra dovrebbe essere preferita, perché è lì che permangono le contraddizioni più tremende.

Insomma, personalmente, esorterei ad una spes contra spem. Per il bene di tutti, appunto.

11:12 AM  
Blogger vito schepisi said...

Il Partito democratico è una finzione storica prima che politica. L’idea di creare un partito unico della sinistra riformista si scontra contro tre realtà nello stesso tempo. La prima è che la sinistra che lo promuove è per molti versi conservatrice. La seconda è che le anime che lo animerebbero sono in antitesi storica. La terza realtà è che questo partito sarebbe una sintesi di almeno tre, se non quattro, correnti di pensiero espresse in Europa. Se così fosse nella comunità, dove liberali, popolari e socialisti rappresentano la stragrande maggioranza, non ci sarebbe confronto ma pensiero unico ed i nostri rappresentanti andrebbero a rappresentare un’Italia onnicomprensiva in cui le diverse visioni della società si semplificano per unificarsi. L’anima popolare dovrebbe rinunciare ad un po’ della sua visione etica e solidale per abbracciare un po’ della visione liberale ed illuministica della società. Quest’ultima dovrebbe accettare quella di natura dirigistica e un po’ statalista che, a sua volta, rinuncia ad un po’ della visione a stadi organizzati, e con percorsi programmati, ed accettare scelte di mercato aperto, di rischio ed anche di populismo moderato,il tutto accompagnato dal sentimento etico. Che pastrocchio! Un partito di cattolici popolari, uniti a liberali di sinistra ed ai socialisti scaglionati a più livelli, dai socialisti riformisti moderati ai post comunisti, ai neo comunisti ed anche ai comunisti alternativi. In verità non è di questa confusione che l’Italia ha bisogno. L’Italia avrebbe bisogno di due schieramenti moderati che riflettano due visioni laiche del percorso politico. Da una parte spinte di scelte di libertà e di mercato, con le garanzie proporzionate allo sviluppo e, dall’altra, spinte di scelte di solidarietà e con lo sviluppo proporzionato alle garanzie. E’ così semplice!

12:07 PM  

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