Friday, February 16, 2007

La ciofeca di Rutelli

Vittorio Sgarbi aveva ragione. Anzi, ragionissima. Il cassettone in cui Richard Meier ha rinchiuso l'Ara Pacis è un pasticcio, un obbrobrio e, per dirla alla Totò, una ciofeca. Non è che che la baracca razionalista di Morpurgo che ospitava l'altare della pace del Divo Augusto fosse meglio. Sempre una pataccata era. Solo un po' meno invasiva e pacchiana della costruzione del rinomato architetto, amato dalle giunte di sinistra romane, che a fianco del mausoleo dell'Imperatore ha messo in piedi su Longotevere una baracca in tutto simile ad un ospedale rumeno degli anni '50. Vittorio Sgarbi aveva ragione, anzi ragionissima, anche nel sostenere che la puttanata sarebbe costata un occhio della testa ai contribuenti. E la denuncia della Corte dei Conti, che ha avviato una serie di controlli sull'operato delle giunte Rutelli e Veltroni, ne è la conferma più evidente e clamorosa. Qualcuno dovrà pur spiegare come mai un' opera che in partenza doveva costare 7 milioni di euro, in arrivo ha superato la bella cifra dei 14 milioni. E' vero che al raddoppio delle spese per le opere pubbliche siamo abituati. Il caso degli stadi di Italia '90 insegna. Ma c'è un limite a tutto. E spendere 14 milioni per quattro mura e quattro vetri assemblati alla bene in meglio vuol dire superare abbondantemente questo limite. Ciò detto va però messo in chiaro che, definite le eventuali responsabilità amministrative o penali per il miracolo della moltiplicazione dei milioni di spesa, sulla “teca” di Meier indietro non si torna. A nessuno salti in testa di buttarla giù e di ricominciare tutto da capo. Con nuovi Meier, nuove polemiche, nuove spese. Limitiamo il danno. Rutelli c'è l'ha data, guai a chi la tocca. La ciofeca.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

l'ho vista sabato sera per la prima volta. quattordici milioni? Bhe, non la comprerei.

F.N.

1:47 PM  

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