Tuesday, May 16, 2006

Il dilemma del leader “massimo”

Adesso, il “pover uomo”, si dovrà riconsolare con la Farnesina, magari abbinata con la vicepresidenza del Consiglio e con l’esclusione di Piero Fassino dalla compagine ministeriale per avere il ruolo di capo delegazione Ds al governo. Ma per Massimo D’Alema si tratterà di una ben magra consolazione. Ha dovuto fare un passo indietro in nome della solidarietà di coalizione quando Fausto Bertinotti si è impuntato sulla presidenza della Camera e Romano Prodi ha voluto mantenere l’asse preferenziale realizzato a suo tempo con il leader di Rifondazione Comunista, ed è stato costretto a compiere un secondo passo indietro quando si è reso conto che una parte del centro sinistra non lo avrebbe sostenuto nella sua corsa al Quirinale, e che le defezioni dei propri alleati non sarebbero state rimpiazzate dai voti sottobanco di una parte del centro destra. [leggi per intero]

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

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12:01 AM  

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