Wednesday, June 14, 2006

Da primo della classe a primo bocciato

Romano Prodi ha preannunciato che con il suo governo intende fare “il primo della classe” in Europa. Auguri! Ma se pensa di farlo proseguendo lungo la strada che ha imboccato per il risanamento dei conti pubblici ed il rilancio dell’economia, rischia di finire ben presto dietro la lavagna degli scolari disattenti e cattivi. Non mi riferisco alla babele di lingue parlate dai suoi ministri sui temi più disparati. Dalla “stanza per il buco” alle Frecce Tricolori. Continuando così il “professore” non finirà neppure nell’angolino dei reprobi. Verrà messo direttamente fuori della porta. [leggi per intero]

1 Comments:

Blogger celestino ferraro said...

SALVIAMO LA COSTITUZIONE

Trattando di Costituzione, vigente o meno, vorrei sapere: in quali anfratti della ragione sta scritto che una Costituzione è sacra ed immutabile? Perché se davvero i cittadini desiderassero cambiare “musica”, devono sottostare ai voleri della congregazione dei salmodianti?
Mi permetterei di affermare che la Costituzione, quella che deve fare da binario al treno che la percorrerà, deve adattarsi alla struttura del treno e non è il treno a doversi adeguare ai binari che lo costringono alle sue lentezze.
La vexata quaestio sarebbe con quale consenso una democrazia può permettersi certe riforme. È da trent’anni che ci trasciniamo questo desiderio inane e non uno dei governi precedenti è stato capace di adeguarsi a questa necessità dei tempi.

Ogni epoca ha le sue condizioni, le sue certezze. Da Icaro siamo giunti alle astronavi che sbarcarono l’uomo sulla Luna, se avessimo dovuto marciare col senso del limite, nemmeno Ulisse avrebbe mai valicato le Colonne d’Ercole.
È la vita. Era la Terra il centro dell’Universo, poi scoprimmo che il Sole era la stella del nostro sistema astronomico, ma per scoprirlo quante sofferenze per coloro che ci condussero a verità.

Adesso ci affrontiamo animosi gli uni contro gli altri e ciascuno sostiene quello che gli pare più conveniente al raggruppamento per cui parteggia: SÌ! Sì! i riformatori, quelli della “devolution” LEGHISTA che mutila lo Stato di alcuni privilegi; NO! NO! le tenacissime patelle avvinte agli scogli irrorati dal mare che le alimenta. Ed ognuno invoca i sacri numi per legittimare le proprie avidità.

Da un lato una pletora di esperti che in questa Costituzione immodificabile (ma modificata egoisticamente nel marzo 2001) hanno trovato il proprio “ubi consistam”, il tornaconto del loro essere corporazione oligarchica a sfruttamento dello Stato genitore strabico e permaloso; dall’altro una schiera di petenti che vogliono accedere alle sacre stanze dove spartiscono le prebende. Papisti ed antipapisti, guelfi e ghibellini che fanno lo Stato parziale ed iniquo.
Si trascura in questa babilonia di giuristi che l’interesse supremo è dei cittadini, cioè di quelli che quotidianamente arrancano faticosamente per fornire allo Stato, e alla società, la linfa necessaria a farlo prosperare.

Allora? Non è per un ripicco di fazioni che la Costituzione acquisirà virtù legislative o perderà quei valori che la nobilitano a testimonianza del diritto. E’ la società che deve percorrere velocemente il tratto di strada che questa contemporaneità le consentirebbe, e non può essere un NO! o un SÌ! a far giustizia d’entrambe le ipocrisie.
Celestino Ferraro

1:01 AM  

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