Monday, December 12, 2005

La Quercia, i salotti ed i quartierini

giornali della Fiat, della Confindustria e di De Benedetti grondano “sdegno, condanna ed esecrazione” per le ultime vicende giudiziarie riguardanti Giovanni Consorte, l’Unipol e la scalata alla Bnl. Parlano sprezzantemente di “cooperatori del quartierino” con evidente riferimento agli intrecci finanziari tra Consorte, Fiorani e Ricucci. Sostengono che la sorte del tentativo di conquista della Bnl da parte delle “cooperative rosse” è ormai segnato. Ed irridono le reazioni di quei dirigenti Ds che di fronte all’offensiva scatenata dalle procure di Roma e Milano parlano di giustizia ad orologeria e di complotto ai danni dell’erede del vecchio partito di avanguardia della classe operaia diventato nel frattempo retroguardia della finanza fiancheggiatrice della Quercia. [leggi per intero]

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

“Vedete le belle baronate che fa vostro marito?” dovremmo dire alla signora Governatora alludendo alle faccende miliardarie che sconvolgono il mondo delle nostre banche. Ma chi glielo dirà a quella santa donna, tutta chiesa e casa, fra fornelli e rosario che si recita quotidianamente al vespro?
È tetragono il Governatore: “Dio me l’ha data e guai a chi la tocca!” pare che dica ogni qualvolta qualcuno s’azzarda a chiedergli la poltrona. Così è la vita, a gente di tal fatta solo una Waterloo può dimissionarla.
Ma quali dimissioni d’Egitto, io navigo col vento della mia coscienza, le ore le conto col mio orologio senza che nessuno possa dirmi di guardarne altri (una patacca e nemmeno d’oro): la rotta me l’ha segnata Dio e da quella non devio.

Non è stato così con Billè, immediatamente (si fa per dire), non appena gli è giunta la brutta novella, s’è autosospeso e resta sereno in attesa dell’innocenza che lo rivedrà candito.
Quello Stefano, tutta un’altra cosa, l’amore spesso tradisce i cuori, come i falchi che s’avventano sulle candide colombe. Una colomba lui era prima che s’invaghisse di quella corriera della sera, povera di notizie ma ricca di leggenda: leggenda, solo leggenda.
Chissà perché mai le nostre poltrone del potere, qui, in casa nostra, hanno questa magia maligna: una volta sedutisi sopra, culi di piombo si diventa e non si riesce più a liberarci della zavorra.
Poltrone, sirene incantatrici al potere (tepore) del sedere.
Ferraro Celestino

9:50 AM  

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